In questi anni le fotocamere Leica sono viste da molti come macchine fotografiche da diletto, adatte agli amatori facoltosi, ma poco avvezze al lavoro sul campo dei professionisti. Una situazione diametralmente opposta rispetto agli anni d'oro della pellicola, quando la Leica era uno degli strumenti irrinunciabili dei fotoreporter.
Leica in realtà in questi anni ha cercato di trasmettere il suo DNA nelle varie famiglie delle sue fotocamere. Se da un lato la famiglia M è rimasta un oggetto per i puristi della fotografia (anche se M11 ha sposato in molti fronti la modernità), negli ultimi anni l'azienda tedesca ha fortemente rinnovato la sua gamma, mettendo sul piatto diverse fotocamere orientate in modo netto al pubblico professionale. La famiglia Leica SL incarna sicuramente questa filosofia, ma in questa prova abbiamo voluto mettere alla prova una delle piccole di famiglia, Leica Q2, per vedere come si comportasse nei concitati momenti di una fiera.
Siamo quindi partiti per il CES 2023 con nello zaino una Leica Q2, da utilizzare come mezzo di ripresa per le coperture editoriali, foto e video.
Quest'anno Leica Q2 ha quindi sostituito uno dei mezzi di ripresa che sfruttiamo più di frequente, una Sony Alpha A7 III equipaggiata con l'ottica 24-70mm F4 ZA OSS.
Copertura editoriale del CES con Leica Q2
Leica Q2: la 'compatta' Full Frame
SPECIFICHE | Leica Q2 |
SENSORE | CMOS 35mm |
RISOLUZIONE | 47,3 Mpixel - 8368x5584 |
FORMATO FILE | RAW 14 bit (DNG), JPEG |
SENSIBILITA' (ESTENSIONE) | 50-50.000 ISO |
MIRINO | OLED - 3.68M punti (1280x960) - 0,76x - Eye-point 21mm |
DISPLAY | TFT 3" (7,5 cm) / 1.04M punti |
TEMPI DI POSA | MS: 30s - 1/2000s / ES: 1s - 1/40.000s |
SYNCRO FLASH | 1/500s |
SCATTO CONTINUO | MS: 10-6-2 fps / ES: 20 fps |
ESPOSIMETRO | TTL, Spot, Prevalenza al centro, Multi-Area |
AUTOFOCUS | Contrasto |
N° PUNTI (ZONE) AF | 225 |
SENSIBILITA' AF | N.D. |
VIDEO | C4K (4098x2160) - 24p |
I/O | |
MEMORY CARD | SD (UHS-II) |
INTERFACCE | Wi-Fi, Bluetooth |
BODY | |
BATTERIA | BP-SCL4 / 350 scatti (CIPA) |
DIMENSIONI (LxAxP) | 130x80x91.9mm |
PESO | 734g (con batteria memory card) |
Cuore della fotocamera è certamente l'accoppiata tra il sensore CMOS in formato full frame 35mm da 47,3 megapixel e l'ottica Leica Summilux 28 f/1.7 ASPH., attorno alla quale è costruito un corpo che incarna i valori della razionalità tedesca. Linee pulite, pochi tasti, ma grande funzionalità e buona ergonomia caratterizzano Leica Q2. Due esempi su tutti. Non ci sono due tasti Menu e Quick Menu, ma il singolo tasto Menu permette di accedere a entrambe le funzioni: al primo click si apre la schermata delle impostazioni veloci, con il secondo il menù completo. La ghiera di regolazione a portata di pollice di norma regola i tempi, ma è dotata di un pulsante ad essa concentrico, che permette di accedere alla regolazione di un'altra funzione. Di default è la sensibilità ISO, ma tenendo premuto il bottone è possibile personalizzare il parametro da modificare, con ampia scelta tra quelli che potrebbero interessare ai fotografi.
Solo bagaglio a mano: contenere pesi e ingombri è un obbligo
In questo tipo di trasferte il motto è 'Viaggiare leggeri' e ogni grammo o millimentro cubo d'ingombro risparmiato è benvenuto. Nel confronto con la mirrorless con ottica zoom, Leica Q2 ha un peso di 734 grammi contro 1.076 grammi e, sebbene a prima vista possano sembrare simili nelle dimensioni, gli ingombri della full frame tedesca sono decisamente più contenuti, soprattutto quando deve essere infilata nello zaino assieme a tutto il materiale utile per il lavoro editoriale in fiera. La differenza di peso e dimensioni è molto evidente se la si lega anche all'apertura dell'obiettivo, che nel caso del 28 mm integrato in Leica Q2 è pari a f/1.7.
In perfetto stile teutonico, Leica Q2 è anche una fotocamera molto resistente, che non teme i maltrattamenti tipici di una vita da fiera, caratterizzati dal dentro/fuori lo zaino, dove condivide la tasca principale con treppiede, caricatori, microfoni e altri oggetti.
La fiera con una compatta? Una bella sfida
Certo quella di portarsi come mezzo di ripresa una fotocamera a ottica fissa era una bella sfida, ma che Leica Q2 ha retto bene. Merito soprattutto dell'alta risoluzione del sensore, che permette di ottenere ritagli molto spinti mantenendo una risoluzione più che adeguata all'utilizzo delle immagini che facciamo noi di Hardware Upgrade sul web. La fotocamera offre la possibilità di zoomare digitalmente già in macchina, facendo apparire (tramite il piccolo tasto a portata di pollice) le cornici equivalenti ai ritagli alle focali di 35mm (30 Mpixel), 50mm (14,7 Mpixel) e 75mm (6,6 Mpixel). Il ritaglio si applica al solo JPEG, che deve quindi essere obbligatoriamente selezionato tra i formati di registrazione se si desidera sfruttare lo zoom digitale: selezionando RAW+JPEG si avrà sempre l'immagine a piena risoluzione di back up.
Questa funzione, contando che spesso le immagini scattate vengono trasferite immediatamente al telefono per l'utilizzo o per l'invio in redazione, è molto comoda e in quasi tutte le situazioni 'da fiera' permette di non sentire la mancanza di uno zoom ottico.
Parlando di condivisione immediata, l'app Leica Fotos permette la connessione costante tra smartphone e fotocamera. Sono diverse le funzioni accessibili dall'app a partire dal comando remoto, con la visualizzazione live view e la possibilità di modifica di tutti i parametri di scatto. Il controllo remoto permette anche la messa a fuoco con il tocco sul display e l'avvio delle registrazioni video, rappresentando uno strumento molto importante per quando di registrano video in solitaria senza l'ausilio di un operatore.
Per quanto riguarda il trasferimento delle immagini, cliccando sulle anteprime è possibile selezionare la qualità desiderata: thumbnail da circa 100 kB, JPEG in formato ridotto a 2,2 MB oppure DNG o DNG+JPEG a piena risoluzione. La possibilità di scaricare anche il file RAW, che nel caso di Leica è in formato .DNG permette inoltre di lavorare anche in mobilità le immagini in camera chiara: questo fatto, unito ai 14 stop di gamma dinamica del sensore, offre ampi spazi di recupero di ombre o luci, funzionalità decisamente benvenuta tra stand, conferenze stampa e showcase di prodotto dove spesso ci sono forti contrasti di luce.
Uno dei vantaggi di Leica Q2 è poi certamente il fatto di avere in una fotocamera compatta l'unione di un sensore di grandi dimensioni e di un'ottica ad ampia apertura. Questo si traduce in due fatti. Da un lato è possibile ottenere uno sfocato molto marcato, che nel caso della Q2 porta con sé anche la tradizione Leica e oltre che essere ben evidente, è anche molto piacevole. Dall'altro anche le più difficili condizioni di luce non spaventano, potendo contare sul diaframma massimo f/1.7 e sull'ottima resa agli alti ISO del sensore, che permette di scattare a 12.800 ISO senza grossi patemi.
JPEG e RAW sviluppato a confronto
In più, volendo allungare i tempi di scatto, Leica Q2 offre un'efficace stabilizzazione ottica. In video è possibile attivare un'ulteriore stabilizzazione elettronica, che compensa ancora di più eventuali movimenti indesiderati. Leica Q2, poi, unisce all'elevata apertura una distanza minima di messa a fuoco ridotta, pari a 30 centimetri in modalità normale 17 centimetri in modalità Macro, che permette immagini di grande impatto e la possibilità di riprendere i particolari più minuti.
Sul fronte dei formati video, Leica Q2 permette di scegliere tra MP4 e MOV a tutte le risoluzioni (C4K, 4K UHD e Full HD) e frame rate (24/25/30p), salvo per la modalità slow motion Full HD (fino a 180 fps) disponibile solo in MP4. In MP4 si gira in L-GOP 100 Mbps 4:2:0 8 bit, mentre scegliendo il contenitore MOV si accede al formato All-I 400 Mbps 4:2:2 10 bit. A seconda delle situazioni è possibile quindi adattare il formato di registrazione, magari MP4 per coperture e riprese in fiera (per occupare meno spazio) e MOV per interviste o situazioni in cui sarà poi necessaria una fase di post produzione.
E con lo smartphone come la mettiamo?
Certo l'obiezione più comune, parlando di ingombri, sarebbe che oggi è possibile effettuare una copertura editorialmente con il solo utilizzo di uno smartphone, capace di coprire le esigenze di foto e video e di offrire anche uno zoom 'ottico' vista l'integrazione di diversi moduli con focali differenti nei sistemi multicamera odierni. Effettivamente mi è capitato, sempre un po' per sfida personale, di effettuare la copertura editoriale di una fiera (in quel caso il Mobile World Congress di Barcellona) senza altro dispositivo se non lo smartphone. La qualità delle fotocamere degli smartphone in questi ultimi anni si è alzata molto e i sistemi multicamera offrono la possibilità di accedere a diverse focali equivalenti senza perdita di dettaglio; inoltre la struttura Quad-bayer (o con agglomerati anche più grandi di pixel adiacenti) permette di scegliere tra foto ad altissima risoluzione (oltre 108 megapixel) oppure a risoluzione ridotta di un quarto, ma con rumore contenuto in condizioni di scarsa illuminazione. Sulla carta tutto bellissimo, ma sappiamo bene, ad esempio, che la sola risoluzione del sensore non è indicativa del potere risolvente del sistema ed essendoci lenti di plastica di fronte ai sensori degli smartphone è facile immaginare come il reale potere risolvente sia ben lontano da quello che il solo dato del numero di pixel registrati dal sensore lascerebbe immaginare.
Sul fronte del potere risolvente Leica Q2 strappa risultati decisamente lusinghieri alla prova delle mire ottiche, per cui, ad esempio la qualità della resa finale di un ritaglio anche molto spinto di una foto scattata con la fotocamera è ben maggiore di quella ottenibile con uno smartphone di pari, doppia o tripla risoluzione. Gli smartphone odierni riescono a simulare (abbastanza) bene lo sfocato tipico delle ottiche ad elevata apertura di diaframma, ma la resa di un'ottica reale di qualità è tutta un'altra cosa, soprattutto in video. Lo stacco del soggetto, la tridimensionalità sono aspetti che Leica Q2 riesce a ottenere in modo 'naturale' senza che la fotografia computazionale ci metta lo zampino.
Chi ci legge con regolarità saprà poi del mio debole per le fotocamere con il bollino rosso (ma più in generale per le belle macchine fotografiche), per cui la soddisfazione d'uso va al di là del semplice risultato finale; o meglio, ritengo che il mezzo sia anche capace di ispirare il fotografo (o videomaker) e che il fatto di avere per le mani un certo tipo di fotocamera rispetto a un'altra possa avere anche effetti positivi dal punto di vista creativo. Se volessimo fare il discorso inverso... devo confessare che con lo smartphone in generale faccio foto peggiori e questo è vero anche quando sono in fiera.
E con l'audio come la mettiamo?
Ebbene, fino a poco tempo fa avrei portato questa obiezione come la principale all'utilizzo di Leica Q2 come 'muletto da fiera'. Se guardate bene nella tabella delle specifiche, infatti, tra le connessioni non c'è il jack da 3,5 mm per i microfoni esterni. L'audio dei video è quindi solo quello registrato dal microfono stereo integrato. Non sto qui a raccontarvi frottole, sebbene il microfono faccia bene il suo lavoro, non è certo sufficiente per portare a casa un parlato allo stand di una caotica fiera come il CES di Las Vegas, tantomeno per un'intervista.
Un prodotto come RØDE Wireless GO II ha però rivoluzionato il nostro modo di lavorare: utilizziamo questi microfoni wireless ormai sempre, sia in giro, sia in studio, per la loro versalità, la compattezza e il risparmio di peso (rispetto al vecchio sistema Sennheiser utilizzato in precedenza). Questo sistema di microfoni senza fili, infatti, ha una caratteristica (comune a sistemi simili) che lo rende perfettamente utilizzabile anche con fotocamere prive dell'ingresso microfonico. Ogni microfono può essere impostato per iniziare a registrare internamente ogni volta che viene acceso: generalmente questa opzione è comoda come back-up, nel caso la connessione wireless abbia qualche interferenza o il cavo di connessione alla fotocamera abbia dei problemi, ma può essere sfruttata anche per registrare l'audio con tutti i dispositivi privi di ingresso per microfoni esterni. Le tracce audio vengono memorizzate in formato proprietario sui microfoni e poi convertite nel formato preferito (tra cui WAV) tramite l'apposita applicazione di gestione quando i microfoni vengono connessi via USB al PC. Con i moderni programmi di montaggio è poi semplicissimo sincronizzare la traccia audio e quella video, spesso utilizzando come riferimento quella registrata internamente dalla fotocamera. Per ottimizzare questo processo basta un 'ciak' prima di partire con il video e il gioco in post produzione è fatto.
Una Leica Q2 al CES di Las Vegas
Devo dire che alla fine della fiera (perdonate il gioco di parole), la sfida 'Una Leica Q2 al CES' è stata interessante da portare a termine e si è rivelata più facile del previsto, non senza un certo stupore. Inizialmente pensavo che la mancanza dello zoom e dell'ingresso audio avrebbero potuto creare più problemi, che - alla prova dei fatti - non si sono in realtà presentati. La fotocamera è dunque promossa e, al termine del comodato d'uso per questa prova, sarà difficile tornare indietro alla resa di un'ottica zoom F4 che, sebbene non manchi di qualità, non ha quella marcia in più che riescono a dare i tecnici tedeschi alle proprie ottiche.