SPECIFICHE | D850 | Z8 |
Z9 |
SENSORE | CMOS 35mm | ||
RISOLUZIONE | 45,7 Mpixel - 8256x5504 | ||
FORMATO FILE | RAW 12/14 bit, TIFF, JPEG | RAW 14 bit, JPEG, HEIF (1) | |
SENSIBILITA' (ESTENSIONE) | 64-25.600 ISO (32-102.400 ISO) | ||
MIRINO | Reflex, copertura 100% FX / 97% DX, ingrandimento 0,75x, eye-point 17mm. | OLED 0,5" - 3.69M punti (1280x960) - 0,80x, Eye-point 23mm | |
DISPLAY | TFT Touch 3,2" (8 cm) / 2.36M punti | TFT Touch 3,2" (8 cm) / 2.1M punti | |
TEMPI DI POSA | Da 30s a 1/8000 |
Da 30s a 1/32000s (Otturatore elettronico) | |
SYNCRO FLASH | 1/250s | 1/200s | |
SCATTO CONTINUO | 7 fps (9 con EN-EL18b) | 20fps / 1000+ RAW 30fps JPEG, 60fps DX, 120fps 11 MP (2) |
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ESPOSIMETRO | Color Matrix 3D III | Sensore principale | |
AUTOFOCUS | Multi-CAM 20K | AF Ibrido | |
N° PUNTI (ZONE) AF | 153 (99 a croce), 55 selezionabili | 493 (Rilevazione di fase) | |
SENSIBILITA' AF | Da -4 a +20 EV | Da -9 a +19 EV (3) | |
VIDEO | 4K UHD max 30p |
8K UHD (7680x4320) max 30p 4K UHD (3840x2160) max 120p Full HD (1920x1080) max 120p |
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OBIETTIVI COMPATIBILI | Nikkor F-Mount | Nikkor Z (F-Mount con adattatore FTZ) | |
I/O | |||
MEMORY CARD | 1x XQD, 1x SD | 1x CFe/XQD Type B, 1x SD |
2x CFe/XQD Type B |
INTERFACCE | USB 3.0 Micro-B, HDMI Type C, Mic-in, Audio-out, Remote 10pin, Wi-Fi, Bluetooth |
2x USB Type C (1PD), HDMI Type A, Mic-in, Cuffie, Remote 10pin, Wi-Fi, Bluetooth |
USB Type C, HDMI Type A, Mic-in, Cuffie, Remote 10pin, Wi-Fi, Bluetooth, LAN, GPS, PC Sync |
BODY | |||
FLASH | - | ||
BATTERIA | EN-EL15a / 1840 scatti | EN-EL15c (15a, 15b) / 330-340 scatti (CIPA) | EN-EL18d / 700-770 scatti (CIPA) |
DIMENSIONI (LxAxP) | 146x124x78,5 mm |
144x119x83mm |
149x149,5x90,5mm |
PESO | 1005g | 910g |
1340g |
(1) Z9: Tramite aggiornamento firmware futuro
(2,3) Z9: Tramite aggiornamento firmware già rilasciato
Come anticipato, l'elettronica della Z8 è la stessa della Z9, esaminata a questo indirizzo. Per praticità di lettura, in ogni caso, prima di focalizzarci sulle differenze sintetizziamo di seguito i tratti fondamentali, a cominciare dal sensore stacked, vero elemento distintivo di Z8, Z9 e, più in generale, delle mirroless professionali di ultima generazione.
Questo tipo di sensore assicura infatti la velocità di lettura necessaria non solo per lo scatto ad alta velocità (sarebbe il meno), ma anche per alimentare il mirino con immagini in tempo reale (grazie anche al doppio flusso dati Dual-Stream) e per ridurre l'effetto rolling-shutter. A proposito, sia per Z9 sia ora per Z8, Nikon ha deciso di non integrare un otturatore meccanico, giocando – per così dire – senza un "piano B". La prova empirica dell'effetto rolling-shutter, che riproponiamo, le dà perfettamente ragione.
Effetto rolling shutter trascurabile fino a 1200 RPM, velocità già molto elevata da immaginare nel mondo reale. Minima curvatura a 2400 RPM, effetto evidente a 3600 RPM.
Piccolo pettegolezzo: a suo tempo abbiamo stimato per eccesso la velocità di readout del sensore basandoci sul tempo syncro flash, pari a 1/200s. Sapevamo che il tempo di readout dovesse necessariamente essere inferiore, ma non di quanto. Oggi, pur in assenza di dati ufficiali, tra i soliti "bene informati" si parla di 1/280s.
Interessante notare che, oltre alla possibilità di raggiungere tempi di posa ridottissimi, l'assenza dell'otturatore meccanico (insieme allo specchio), di fatto elimina le parti meccaniche soggette a usura, prolungando la vita di questo tipo di fotocamere potenzialmente all'infinito. Nulla è eterno, naturalmente, ma esistono esemplari di Z9 che hanno già superato il milione di scatti senza apparente fatica, mentre le reflex professionali hanno tipicamente otturatori garantiti 4-500.000 cicli, e altrettanto tipicamente il componente viene sostituito (con costi di diverse centinaia di euro) intorno agli 800.000 – 1 milione di scatti. Su Z8 e Z9, il componente meccanicamente più stressato diventa il pulsante di scatto…
Per quanto riguarda la cadenza di scatto, il dato sintetico riportato in tabella deve essere spiegato. La Z8, come la sorella maggiore, è in grado di scattare fino a 20 fps a piena risoluzione e in formato RAW, mantenendo questa cadenza di scatto per oltre 1000 immagini. Registrando in formato JPEG, sempre a pieno fotogramma, è possibile arrivare a 30 fps. Scattando in formato DX (APS-C, circa 19 Mpixel), e possibile salire ulteriormente a 60 fps (modalità C60, anche sulla Z9 dal firmware 3.xx), e "accontentandosi" di 11 Mpixel, è possibile fare l'ultimo passo e arrivare nientemeno che a 120 fps. 120 fps a bassa risoluzione, sì, ma con messa a fuoco e lettura esposimetrica ricalcolata a ogni scatto, e con raffica sostenibile fino a esaurimento dello spazio in memoria.
A proposito di scatto continuo, una novità interessante introdotta da Z8 è la funzione Pre-recording che, se attivata, memorizza nel buffer i fotogrammi a partire dalla pressione a metà corsa del pulsante di scatto (per un tempo massimo di 30 s) e salva i fotogrammi corrispondenti al secondo precedente alla pressione completa. La personalizzazione di questa funzione è affidata alla voce di menu d3.
La funzione Soft Skin ha un effetto molto lieve.
Altre novità "software" che meritano di essere citate sono la funzione ammorbidimento pelle (massimo tre volti entro lo stesso fotogramma) e una nuova funzione di personalizzazione finalizzata al ritratto, che permette di modificale la tonalità sull'asse magenta-giallo e la luminosità, per una taratura fine su un massimo di tre tipologie di incarnato, richiamabili istantaneamente.
Migliorata inoltre la compatibilità con Nissin e Profoto. Nikon, preso atto della diffusione di questi marchi, anziché fare ostruzionismo ha pensato bene di collaborare con loro per garantire ai suoi clienti un'esperienza d'uso "senza intoppi".
Ma la novità software più evidente è il supporto al formato HEIF (HLG), per inciso ben gestito entro il menu. Al momento la Z9 non offre questo formato, ma in tabella lo consideriamo supportato contando sull'affermazione Nikon secondo cui tutte le novità della Z8 verranno portate su Z9 con la major release 4 del firmware. Già disponibili invece i firmware Z9 che, tra le altre cose, migliorano leggermente la sensibilità AF in basse luci (era -8,5 EV per la Z9 originale) e introducono la già citata cadenza di scatto C60.
Veniamo ora alle differenze fisiche tra i due modelli che, tralasciando momentaneamente la valutazione dell'ergonomia (su cui torneremo nella pagina dedicata), possiamo sintetizzare in tre punti principali: ridotta capacità di batteria, quindi minore autonomia, diversa strategia nel comparto memoria, interfacce I/O riviste. La batteria della Z8 è la piccola EN-EL15c da 2200 mAh / 16 Wh, che per inciso è la stessa tipologia utilizzata anche sulla D850, ma se sulla reflex questa batteria garantiva oltre 1800 scatti, su una più energivora mirrorless il conteggio si ferma ben prima – meno di 350 scatti (CIPA) nel caso specifico. Non molto.
Certo, il dato CIPA è sempre pessimistico: facendo largo uso della raffica ad alta velocità, abbiamo riempito una scheda da 64 GB (oltre 1600 scatti) con ancora metà batteria… è fuori di dubbio, però, che per i possessori di Z8, anche amatoriali, è consigliabile dotarsi di seconda batteria.
Quanto a memoria, la Z8 è più "democratica" della Z9, essendo dotata sia di uno slot CFe Type B sia di uno slot SD. Al momento in cui scriviamo, la differenza di costo al MB per i due formati è ingente, ma lo è anche la differenza di performance, per cui il nostro consiglio è puntare se possibile sul formato CFe per i nuovi acquisti. Positiva comunque, per il pubblico non squisitamente "pro" e per chi lavora in scatto singolo, la possibilità di utilizzare o riutilizzare anche un formato più economico.
Le interfacce di I/O, infine, sono state riviste, in un modo che giudichiamo complessivamente positivo e razionale. La porta Ethernet è stata sostituita da una seconda USB, ottenendo un risultato più versatile. La porta LAN, oggettivamente utilizzata da una stretta minoranza, rimane disponibile come optional, tramite adattatore, mentre con due USB-C, una delle quali PD, è possibile alimentare la macchina e utilizzare optional USB allo stesso tempo. Non ci manca il GPS integrato, la cui funzione può essere svolta da un qualunque smartphone, mentre ci spiace maggiormente non aver trovato la porta PC Sync, anche se in tutta onestà dobbiamo dire che sono ormai anni che non ci capita di utilizzare un flash da studio che non abbia un controllo radio.
Lato video, non ci sono grandi differenze tra Z8 e Z9, se non per quanto riguarda la durata massima continua della registrazione che, sia per una questione di corpo macchina / dissipazione calore, sia per una più banale questione di durata della batteria, è superiore sulla Z9. Test Nikon condotti a 25°C riportano 2 ore per la Z9 e 90 minuti per la Z8 (con la batteria di quest'ultima che garantisce 85 minuti di ripresa).
Anche il sistema AF è rimasto largamente invariato, ragion per cui rimandiamo nuovamente alla recensione della Z9 per la descrizione completa, ma con due affinamenti degni di nota. Il più utile, per quanto di riguarda, è la possibilità di personalizzare le "Aree estese", o "Wide area" di messa a fuoco. Laddove, in precedenza, erano disponibili le Aree estese Small e Large di dimensione fissa, ora si aggiungono le Aree estese personalizzabili C1 e C2, la cui dimensione può essere scelta da 1x1 a 19x11 per la fotografia e da 1x1 a 13x7 per la ripresa video. Grazie a queste due posizioni custom, è facile ad esempio creare (e mantenere a disposizione) due sottili "strisce AF", una verticale e una orizzontale, che possono far comodo in alcune circostanze.
Inoltre, il riconoscimento soggetti con deep-learning è stato frazionato e include persone, animali (cani, gatti e uccelli), veicoli (automobili, motociclette e biciclette) e aerei, che ora Nikon ha deciso di separare dagli altri veicoli per migliorare l'accuratezza di riconoscimento di questo particolare tipo di soggetto.