Abbiamo a suo tempo definito la Z9 "la prima ammiraglia mirrorless che baratteremmo volentieri con le reflex", e per la Z8 vale, esattamente, la stessa valutazione. Ci è piaciuta molto la scelta di Nikon di costruire, fatta salva ovviamente l'assenza di impugnatura verticale, due corpi macchina pressoché identici, e per questo assolutamente intercambiabili.
Va da sé che, con identica elettronica, la qualità d'immagine tra i due modelli sia esattamente identica, al vertice della categoria per livello di dettaglio e caratterizzata da un'eccellente risposta cromatica.
Meno scontato, e anche per questo apprezziamo Nikon, che la Z8 abbia mantenuto la stessa cadenza di scatto dell'ammiraglia. Ci è capitato più volte, in passato, di vedere fotocamere che, in assenza di vincoli tecnici reali, venissero artificialmente castrate per non fare concorrenza all'ammiraglia. L'approccio di Nikon è molto più schietto e semplice: identica piattaforma in due taglie diverse, che potremmo definire "fotocamera professionale" e "ammiraglia". Quest'ultima che integra impugnatura verticale, GPS, è dotata di una batteria ad alta capacità che fa dimenticare il problema autonomia, ma pesa mezzo chilogrammo in più e corta 1500 Euro in più. A ciascuno il suo.
Dal canto nostro, siamo convinti che la Z8 interesserà un pubblico molto più ampio della Z9. Forse già tra i professionisti, ma soprattutto tra i fotoamatori. E diventerà una best-seller.
In ultima analisi, al momento esiste una sola concorrente alla sua altezza (con questo fattore di forma, si intende), ed è la Sony A1, che costa di listino 7300 Euro. Con i suoi 4600 Euro, la Z8 non si può definire regalata, ma appare indubbiamente un buon affare…