Era la mossa che tutti attendevano, dopo che per anni Sony ha prodotto sensori APS-C da 26 megapixel conto terzi, ma senza implementarli sulle proprie fotocamere. In realtà si tratta di una seconda uscita, in quanto questo tipo di CMOS BSI ha già debuttato su Sony FX-30, che però va a giocare più nel campo delle cineprese digitali che delle mirrorless prosumer.
Oggi invece il colosso nipponico porta una ventata di novità tra le sue Sony Alpha con innesto E-Mount APS-C, presentando la nuova Sony Alpha A6700. Il modello precedente risaliva al 2019 e i fotografi che sfruttano le mirrorless Sony in formato ridotto erano da tempo in attesa di un rinnovo, dopo che gli ultimi prodotti del produttore giapponese si erano concentrati sulla serie ZV dedicata a videomaker, youtuber e content creator.
Sony A6700: nuovo sensore da 26 megapixel ed ergonomia rubata alle full frame
Sony Alpha A6700: un atteso rinnovo
Sony punta a spremere il massimo dal suo sensore, sfruttando tecnologie e pezzi di hardware sviluppati per le sue mirrorless full frame top di gamma. Troviamo infatti il processore Bionz XR, nato per Sony A7 S III e sfruttato poi sulla top di gamma Sony A1, sulla cinepresa FX-60 e, in tempi molto recenti, sulla 'super risoluta' Sony A7 R V. Da quest'ultima fotocamera la nuova Sony A6700 prende in prestito anche l'AI Processing Unit e con essa tutte le potenzialità dell'intelligenza artificiale applicata alla messa a fuoco automatica e alla gestione dell'immagine.
Il sensore da 26 megapixel permette di scattare con sensibilità comprese tra 100 e 32.000 ISO (espansione 50-102.400 ISO) ed è montato su un sistema di stabilizzazione IBIS a 5 assi da 5 stop di efficacia dichiarati.
Sony ha lavorato per ottimizzare le prestazioni della macchina rispetto al modello precedente: non cambia la raffica massima di 11 fps, ma ora il valore è raggiungibile anche scattando con otturatore elettronico e soprattutto è aumentato in modo deciso il buffer, con la possibilità di scattare 1.000 fotogrammi in JPEG e 59 RAW.
La fotocamera permette poi di salvare le immagini anche nel formato RAW compresso senza perdita e nel caso dei formati compressi oltre al JPEG mette a disposizione anche HEIF 4:2:0 e HEIF 4:2:2. Inoltre la nuova accoppiata Bionz XR con processore AI dovrebbe garantire, secondo quanto dichiarato da Sony, una migliore riproduzione dei toni cromatici, con particolare attenzione ai toni dell'incarnato.
Seguendo quanto poi fatto nei modelli più recenti, Sony ha inserito 10 preset di scatto e ripresa (sia per foto sia per video, quindi), i cosiddetti Creative Look, in modo da eliminare in diverse situazioni la fase di post produzione. Troviamo poi il profilo S-Cinetone, che permette di inserire più facilmente la nuova fotocamera all'interno dei workflow assieme alle cineprese professionali di Sony, videocamere Venice incluse.
AF più intelligente
L'unità AI permette all'autofocus di fare un netto balzo in avanti e di ottenere tutte le innovazioni portate su A7 R V, prima fra tutte la rilevazione della postura del corpo, che permette al sistema di messa a fuoco di predire in modo molto più preciso e realistico i movimenti dei soggetti umani e mantenere il punto di fuoco anche durante piroette o cambi improvvisi della posizione del corpo.
Nel caso di animali e uccelli, ora il sistema di messa a fuoco riconosce non solo l'occhio, ma anche testa e corpo, anche in questo caso con benefici dal punto di vista del tracking. Discorso simile per gli insetti, ma anche per soggetti come aerei, auto e treni. Sony ha poi reso più granulari le impostazioni relative all'inseguimento dei soggetti, con maggiore libertà per gli utenti di personalizzare la risposta di parametri come l'aggancio, la sensibilità, la persistenza e la priorità.
L'autofocus può contare anche su un numero maggiore di punti a rilevazione di fase sulla superficie del sensore: ora sono 759 e coprono il 93% dell'inquadratura, con una sensibilità del sistema fino a -3.0 EV.
Troviamo anche altri cambiamenti interessanti rispetto ai modelli precedenti, ad esempio con il mirino elettronico da 2,36 milioni di punti caratterizzato da un netto balzo in avanti sul fronte della luminosità: Sony dichiara che ora la luminanza del mirino è comparabile con quella della mirrorless full frame Sony A7 R V.
Molto interessante per chi sfrutterà la fotocamera in ambito video è la presenza di un display orientabile di tipo vari-angle, con pannello touch da 3 pollici. In termini di ergonomia 'software', la nuova Sony A6700 adotta la più recente versione del menu multipagina a tre livelli, impiegata sui modelli più blasonati e la più recente interfaccia touch a display a icone cliccabili, un'innovazione introdotta sulle fotocamere della famiglia ZV decisamente benvenuta anche in casa Alpha.
Video 4K/120p
Sony A6700 vuole giocare carte importanti anche in ambito video, dove il sensore da 26 megapixel viene sfruttato per registrare in oversampling dal 6K in formato 4K/60p in pratica su tutta la superficie del sensore (crop 1.04x). Con un crop pari a 1.6x è poi possibile registrare filmati 4K 100/120p. Rispetto alla sorella maggiore con lo stesso sensore, la cinepresa Sony FX-30, non troviamo la possibilità di registrare i filmati 6K, anche per l'assenza del doppio slot ibrido SD/CFexpress, sostituito qui da un singolo slot solo SD. Rispetto a FX-30, poi, non troviamo la possibilità di estrarre un flusso video RAW dalla porta HDMI, che in questo caso è presente in formato ridotto Micro-HDMI.
Tra le funzioni 'rubate' alle più recenti fotocamere della serie ZV troviamo poi la tecnologia Auto-Framing, che permette di stringere automaticamente l'inquadratura sul soggetto con un crop digitale, mimando (molto bene, dobbiamo ammetterlo) una zoomata manuale.
Con il nuovo sensore retroilluminato Sony dichiara di aver raggiunto un migliore contenimento del rolling shutter durante le riprese video. Il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di trovare banchi di prova in cui testare a fondo la comparsa dell'effetto in ambito video, possiamo però dire che in fotografia i miglioramenti sono molto meno contenuti di quanto ci aspettassimo, come conferma la nostra classica 'prova del ventilatore'.
Analisi della risoluzione
Per quanto riguarda la qualità d'immagine fotografica, una prima analisi condotta solo su file JPEG mostra risultati promettenti. Abbiamo un punteggio MTF nell'intorno delle 3200 LW/PH, coerente con analisi visiva (estinzione linee convergenti a 3200 LW/PH), con linee parallele leggibili fino al limite massimo di 3000 LW/PH).
La precedente A6600, con sensore da 24 Mpixel, sviluppando il RAW aveva fatto segnare 3600 LW/PH, ma l'analisi visiva mostrava artefatti nelle linee convergenti proprio a partire da 3200 LW/PH. In definitiva, i risultati delle due sono molto simili. Probabilmente la A6700 sarà in leggero vantaggio quando passeremo all'analisi dei RAW (al momento mancano i profili per svilupparli), ma non ci aspettiamo nulla di sostanziale.
Abbiamo riscontrato un buon comportamento cromatico, caratterizzato da una saturazione "da reflex", perfino inferiore al 100% quando normalmente le compatte e le mirrorless super-saturano. In questo ambito le dichiarazioni di Sony in merito a un netto miglioramento sotto il profilo della resa cromatica trovano pieno riscontro e in particolare si rileva un balzo in avanti sul fronte della resa dell'incarnato. A conferma anche il fatto che abbiamo riscontrato errori puramente cromatici molto bassi già col JPEG, altro fatto non comune.
A livello di rumore abbiamo un'ottima stabilità cromatica tra 100 e 6400 ISO, con la grana che comincia a farsi sentire dai 3200 ISO. Possiamo considerare i 6400 ISO come la sensibilità massima di lavoro in JPEG.
In pratica la fotocamera va a posizionarsi al top della gamma APS-C, appena un gradino sotto rispetto a modelli full frame come Sony A7c. Proprio da quest'ultima ruba l'impostazione del corpo macchina, che è in gran parte sovrapponibile. A livello ergonomico Sony ha maggiorato l'impugnatura e ingrandito il pulsante AF-ON, oltre ad aver aggiunto alcuni pulsanti scorciatoia personalizzabili. Troviamo poi due ghiere di regolazione a cui si aggiunge la rotella cliccabile sul retro.
Rispetto a quella di A7c e delle precedenti A6X00 l'impugnatura è molto più salda e comoda e probabilmente meno affaticante coi gli obiettivi di grosse dimensioni.
Sony A6700: i prezzi
La fotocamera sarà venduta in tre versioni:
- Sony A6700 solo corpo: 1.700 €
- Sony A6700 con ottica SELP1650: 1.800 €
- Sony A6700 con ottica SEL18135: 2.100 €
Conclusioni
Attualmente A6600 ha un prezzo di 1.600 €, per cui il nuovo modello ritocca leggermente verso l'altro il listino, ma per un rinnovo che arriva dopo 4 anni ci può stare. Il prezzo è in linea con quello di Canon EOS R7 (listino 1.679 €) che ha maggiore risoluzione e raffica fotografica (32,5 megapixel e 15 fps), ma si ferma al 4K 60p, mentre è più economica la nuova Fujifilm X-S20, con sensore da 26 megapixel, raffica a 20 fps, ma sempre con video 4K al massimo a 60p. Nel mercato attuale la nuova Sony A6700 vuole giocare le sue carte nella terra di mezzo dei prodotti ibridi, in grado di non deludere videomaker e fotografi, anche se facendo qualche rinuncia su entrambi i fronti.
Sony FE 70-200mm F4 G OSS II
Oggi Sony ha presentato anche una nuova ottica dedicata in primis alle sue mirrorless full frame sportive, il telezoom Sony FE 70-200mm F4 G OSS II che ha la particolarità di essere macro 0,5x, che diventa 1x con i moltiplicatori di focale 2x.