SPECIFICHE | LUMIX G9 Mark II |
LUMIX G9 |
SENSORE | Live MOS MQT (17,3x13mm) | |
RISOLUZIONE | 25 Mpixel - 5776x4336 |
20 Mpixel - 5184x3888 |
FORMATO FILE | RAW, JPEG | |
SENSIBILITA' (ESTENSIONE) | 100-25.600 ISO (50-25.600) | 200-25.600 ISO (100-25.600) |
MIRINO | OLED - 3.68M punti (1280x960) - 0,83x, Eye-point 21mm | OLED - 3.68M punti (1280x960) - 0,83x, Eye-point 21mm |
DISPLAY | TFT 3" (7,5 cm) / 1.84M punti | TFT 3" (7,5 cm) / 1.04M punti |
TEMPI DI POSA | MS: 30s - 1/8.000s ES: 60s - 1/32.000s |
MS: 30s - 1/8.000s ES: 30s - 1/32.000s |
SYNCRO FLASH | 1/250s | |
SCATTO CONTINUO | MS: 8 fps AFC / 14 fps AFS ES: 60 fps AFC / 75 fps AFS |
MS: 9 fps AFC / 12 fps AFS ES: 20 fps AFC / 60 fps AFS |
ESPOSIMETRO | Valutativo, 1728 zone | |
AUTOFOCUS | Ibrido | Contrasto (DFD) |
N° ZONE AF | 779 | 225 |
SENSIBILITA' AF | Da -4 a +18 EV (100 ISO) | |
VIDEO | 5.8K 4:3 5760x4320 - 30p |
4K 3840x2160 - 60p |
ALTRE FUNZIONI | Stabilizzatore 8 Stop | Stabilizzatore 6,5 Stop |
OBIETTIVI | Baionetta MQT | |
I/O | ||
MEMORY CARD | 2x SD (UHS-II) | |
INTERFACCE | USB-C, HDMI Type A, Mic-in, Cuffie, Remote, Wi-Fi, Bluetooth |
USB, HDMI Type A, Mic-in, Cuffie, Remote, Wi-Fi con NFC, Bluetooth |
BODY | ||
FLASH | - | |
BATTERIA | Li-Ion 2200 mAh / 390 scatti (CIPA) | Li-Ion 1860 mAh / 400-380 scatti (CIPA) |
DIMENSIONI (LxAxP) | 134,3x102,3x90,1 mm |
136,9x97,3x91,6 mm |
PESO | 658g (Batteria, MemoryCard) | 685g (Batteria, MemoryCard) |
Il dato tecnico più interessante della Lumix G9 Mark II è l’inedito sensore Live MOS MQT da 25,2 Mpixel, che per la prima volta nel mondo MQT è dotato di sensori AF a rilevazione di fase. 779 per la precisione, lo stesso numero che si trova anche sulla 35mm S5 II. E proprio come la sorella 35mm, la messa a fuoco a rilevazione di contrasto rimane la DFD di Panasonic, che è certamente il sistema AF a contrasto più evoluto attualmente sul mercato.
Interessante notare come ora la sensibilità nativa sia 100 ISO, cosa che, nonostante la maggior risoluzione, lascia supporre un minor rumore base e una migliore gamma dinamica rispetto alla capostipite (Panasonic dichiara ben 13 stop).
Sensibilmente cresciuta la cadenza di scatto con otturatore elettronico. Laddove la G9 arrivava a 20 fps con messa a fuoco su ogni fotogramma, e a 60 fps con messa a fuoco fissa sul primo fotogramma, la G9 Mark II può scattare a 60 fps con messa a fuoco su ogni fotogramma, e a 75 fps con messa a fuoco sul primo fotogramma. La raffica ad altissima velocità (SH) può essere impostata a 20 oppure a 60 fps. In entrambi i casi si hanno a disposizione 200 scatti RAW consecutivi, di conseguenza la durata della raffica passa da 10s a circa 3,3s.
Esempio di raffica da 60 fps. Gli artefatti cromatici sono dovuti all'elevata compressione del GIF, resasi necessaria per l'elevato numero di fotogrammi.
Inoltre, è possibile per entrambe le cadenze SH attivare la modalità pre-burst che registra, a scelta del fotografo, i fotogrammi corrispondenti a 0,5s, 1s o 1,5s prima della pressione completa del pulsante di scatto. Una funzione preziosa per la fotografia sportiva amatoriale.
Con otturatore meccanico, è invece possibile scattare fino a 14 fps, ma solo con messa a fuoco sul primo fotogramma o messa a fuoco manuale, mentre per avere la messa a fuoco su ogni frame è necessario scendere a 8 fps, uno in meno del modello precedente. In ogni caso un ottimo ritmo. Alla cadenza di 8 fps, la durata della raffica è assimilabile a infinita: circa 350 scatti consecutivi, corrispondenti a oltre 40 secondi di ripresa ininterrotta.
Buone notizie dalla velocità di readout che, messa alla prova con il nostro solito test empirico del ventilatore, si è dimostrata superiore alla media dei sensori non-stacked. Da questo punto vista, la G9 Mark II si colloca grossomodo a metà strada tra le fotocamere per utilizzo generico e le mirrorless professionali equipaggiate con sensore stacked, confermando la sua attitudine all'azione.
Migliorato anche lo stabilizzatore, accreditato ora (secondo lo standard CIPA) di 7,5 – 8 stop, secondo l’ottica in uso. Lo abbiamo messo alla prova utilizzando il nostro solito metodo empirico, con lo zoom 100-400mm impostato a 100mm (200mm equivalenti). Senza stabilizzatore, già il 1/125s è un tempo critico. Nell’immagine di prova, in cui raccogliamo gli scatti migliori, si nota una nitidezza non impeccabile, e abbiamo ottenuto scatti anche significativamente peggiori. A stabilizzatore attivo, viceversa, siamo riusciti ad arrivare a 1/8s, con lo scatto a 1/4s che non è perfettamente nitido ma è sostanzialmente utilizzabile, al pari del 1/125s senza stabilizzatore. Siamo per questo portati ad assegnare 5 stop, contro i 3,5 - 4 stop che avevamo a suo tempo assegnato alla G9 con analogo procedimento (in quel caso, con focale massima 60mm). Le maggiori performance della Mark II sono dunque tangibili.
Inalterato il già buon mirino EVF OLED da 3,68 milioni di punti, che assicura un più che generoso ingrandimento 0,83x, mentre è cresciuta la risoluzione dello schermo posteriore, completamente articolato. La porta USB è ora USB-C, ed è stata mantenuta l’uscita HDMI Type A, cioè il formato standard.
A proposito di video, come da tradizione Panasonic non manca nulla. Non solo maggior risoluzione, ma anche tutte le caratteristiche che fanno delle MQT Lumix G degli eccellenti strumenti di ripresa anche professionale: registrazione 4:2:0 10-bit 5.8K (4:3) / 5.7K (17:9) a piena larghezza del sensore, 4:2:0 10 bit C4K / 4K 120p / 100p, Apple ProRes6, V-Log, V-Gamut e completa dotazione I/O (con supporto SSD esterni USB-C).
In effetti, nonostante sia maggiormente indirizzata ai fotografi, la G9 Mark II non ha nulla da invidiare alla GH6 o alla S5 Mark II X quanto a funzionalità video. Come già detto c'è però una differenza importante da sottolineare rispetto alle sorelle maggiormente orientate ai video: su Lumix G9 II non troviamo il sistema di raffreddamento con ventilazione forzata, per cui a parità di formato di registrazione quest'ultima potrebbe offrire una durata inferiore prima di incappare in fenomeni di surriscaldamento.
Cresciuta infine la capacità della batteria, ovviamente arrivata “in dote” con il nuovo corpo macchina, per assicurare sostanzialmente la stessa autonomia del modello precedente, poco meno di 400 scatti secondo le modalità dello standard CIPA (ma, utilizzando la raffica ad alta velocità con otturatore elettronico, abbiamo superato i 3000 senza scendere al di sotto del 50% di carica).