Il corpo macchina della GFX 100 II ha subito un netto cambio di rotta rispetto al modello originale. Abbandonata l’impugnatura verticale integrata, è ora più versatile e adattabile alle esigenze di un pubblico più vasto: chi desidera un corpo macchina snello è accontentato, gli altri possono sempre acquistare il battery grip opzionale e utilizzarlo alla bisogna. In ogni caso, anche per chi preferisce il corpo base, è consigliabile acquistare una seconda batteria di backup, per essere certi di arrivare a fine giornata.
Il feeling è decisamente migliorato. La texture del materiale antiscivolo è più piacevole, sia alla vista sia al tatto, e anche le plastiche superiori danno una migliore sensazione. Peculiare ed efficace l’inclinazione del top, che migliora la visibilità dell’ampio schermo superiore.
Il corpo macchina è resistente a polvere e umidità, e può funzionare a temperature fino a -10°C, al pari del battery grip opzionale.
1 – L’impugnatura, ampia e confortevole, è caratterizzata da un pulsante di scatto molto inclinato, sovrastato da tre pulsanti funzione Fn programmabili, facilmente raggiungibili.
2 – Altri due pulsanti programmabili sono posizionati nella parte anteriore, e sono anch’essi facilmente raggiungibili senza muovere la mano che impugna la fotocamera.
3 – Il 100 milioni di fotositi di questo sensore sono in grado di immagazzinare più carica rispetto ai modelli precedenti, e questo si traduce in una sensibilità base di 80 ISO e in un gamma dinamica superiore. Migliorate anche le microlenti, che sono ora più efficaci nel catturare luce ai bordi.
4 – La GFX 100 II è dotata di porta PC Sync, per quanti non si sono ancora convertiti ai trigger radio.
1 – A sinistra, la ghiera dei programmi con un’ampia gamma di posizioni custom e il pratico selettore foto/video.
2 – Il mirino EVF è rimovibile, e può essere montato sull’accessorio EVF tilt adapter (EVF-TL1), compatibile anche con GFX 100 e GFX 50S, che ne consente l’inclinazione 0° / 90° in verticale e -45° / +45° in orizzontale.
3 – Davvero enorme il display superiore, rivisto e ulteriormente ampliato rispetto alla prima generazione. Offre moltissime informazioni (leggibili anche a fotocamera spenta), due modalità di visualizzazione (fondo bianco o nero, con il primo che funge da retroilluminazione) e 4 schermate a scelta del fotografo: la rappresentazione "a doppia ghiera" già vista sulla GFX 100, l'istogramma, e due schermate informative come quella qui mostrata, separate per foto e video e ampiamente personalizzabili. Si passa dall’una all’altra premendo il pulsante a destra del display.
1 – Lo schermo posteriore, invariato rispetto alla GFX 100, misura 3,2 pollici e conta 2,36 milioni di punti. Può essere inclinato verso l'alto e verso il basso, oppure, previa pressione del pulsante laterale, verso destra, per favorire la ripresa del basso con orientamento verticale.
2 – Il mirino elettronico è davvero fantastico: ampio schermo OLED di elevata risoluzione (9,44 milioni di punti), 120 Hz di refresh e, soprattutto, un ingrandimento 1x. Il prezzo da pagare per un simile ingrandimento è una distanza di accomodamento dell’occhio leggermente inferiore alla precedente (21mm contro 23), ma ne vale la pena.
3 – Tra i miglioramenti ergonomici, da segnalare il joystick maggiorato e con superficie antiscivolo, come visto anche su altri modelli recenti. Decisamente più comodo del precedente. Dalla vista posteriore si può apprezzare anche la maggior leggibilità del display superiore garantita dall’inclinazione.
4 – Il battery grip opzionale VG-GFX II è specifico per questo modello. Duplica esattamente i comandi dell’impugnatura principale, e ospita due batterie identiche a quella del corpo macchina.