Canon EOS R1: la regina sportiva è servita! Non solo, R5 Mark II fa un super salto di qualita

Canon EOS R1: la regina sportiva è servita! Non solo, R5 Mark II fa un super salto di qualita

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Un nuovo pre-processore (Digic Accelerator) si affianca al processore principale Digic X e troviamo nuovi sensori retroilluminati stacked a rolling shutter ridotto. Le nuove Canon EOS R1 e R5 Mark II alzano l'asticella nel loro settore e nel nostro primo contatto di sono dimostrate fotocamere molto efficaci sul campo”

Era certamente la più attesa e ora è arrivato il suo momento. Canon EOS R1: anche in casa Canon l'ammiraglia passa definitivamente al sistema mirrorless, dopo che Canon EOS R3, lanciata nel 2021, aveva rappresentato una tappa fondamentale di avvicinamento.

Tra i big della fotografia Canon è l'ultima a togliere lo specchio dalla sua top di gamma, per cui il salto è stato ben ponderato e in questi anni sono stati raccolti molti feedback da parte dei fotografi sul comportamento di EOS R3 e sulle aspettative di quelli che ancora avevano in mano una fotocamera a mirino ottico reflex come Canon EOS 1-D X Mark III. Quest'ultima era stata lanciata all'inizio del 2020, per arrivare nelle mani di tutti i fotografi sportivi in tempo per le Olimpiadi di Tokyo.

Canon EOS R1 arriva invece proprio a ridosso della kermesse olimpica, con consegne previste per il mese di novembre. In Canon però sono fiduciosi: il servizio per i professionisti CPS avrà a disposizione molte fotocamere alle Olimpiadi di Parigi, per tutti i fotografi che vorranno metterla alla prova sul campo prima dell'acquisto. In più i principali ambassador del marchio già stanno scattando da tempo con la nuova fotocamera.

Canon però oggi cala un altro asso importante, con il lancio di Canon EOS R5 Mark II. A quattro anni dal primo modello la mirrorless full frame ad alta risoluzione di casa Canon si rinnova e lo fa attingendo a piene mani dal lavoro fatto dai tecnici nipponici per lo sviluppo della nuova ammiraglia. Sono infatti molti i punti in comune tra le due fotocamere.

Partiamo proprio da qui per descriverle.



Canon EOS R1 e R5 Mark II: nuovi sensori stacked e Digic Accelerator

Visto che per Canon non è ancora l'era dei sensori global shutter sulle mirrorless full frame (sebbene il colosso giapponese ne abbia sviluppati per altri settori, come quello industriale), lo scopo principale nello sviluppo delle nuove fotocamere è stato uno: ridurre al minimo l'effetto rolling shutter.

Per fare un piccolo riassunto a favore di chi non ricorda perfettamente il concetto di rolling shutter, ricordiamo che i sensori tradizionali vengono letti (semplificando) a righe in sequenza; per tale ragione oggetti in rapido movimento possono essere ripresi dal sensore con delle deformazioni, visto che nei millisecondi che intercorrono tra la lettura della prima riga e dell'ultima l'oggetto potrebbe essersi spostato. L'effetto rolling shutter è quello, ad esempio, che impressiona sul sensore il bastone di un giocatore di golf come una lunga 'banana' e non come una mazza dritta.

Più è 'lento' il sensore, maggiore sarà la visibilità dell'effetto rolling shutter. I tecnici Canon hanno quindi lavorato per velocizzare al massimo i propri sensori e lo hanno fatto battendo principalmente due strade.

Una è l'architettura del sensore stesso. Come detto, la scelta è caduta su un sensore CMOS BSI retroilluminato stacked. Questo vuol dire che i fotodiodi sono posizionati sulla superficie del sensore mentre la circuiteria è sul lato inferiore. Oltre a fornire una superficie maggiore alla parte sensibile alla luce (i fotositi), questa struttura impilata permette anche un più rapido scambio di dati tra i convertitori A/D e il processore, spesso con uno strato di memoria a fare da tramite. Questo design ottimizza quindi la velocità di lettura del sensore, minimizzando così l'effetto rolling shutter.

La lettura del sensore è un passaggio fondamentale e gli ingegneri giapponesi hanno deciso di aggiungere un pre-processore al già potente Digic X, denominandolo Digic Accelerator. Si tratta di una strada già battuta da altri produttori (Sony tra i primi). Il processore ausiliario si occupa di tutto ciò che precede lo scatto (analisi dell'esposizione, autofocus con riconoscimento dei soggetti, la stabilizzazione, gestione della visualizzazione a mirino), mentre il processore principale è deputato al solo processamento delle immagini, con relativa scrittura sulla scheda di memoria. Uno dei risultati più evidenti è l'assenza di blackout nel mirino.

Dual Pixel Intelligent AF

La presenza del nuovo processore Digic Accelerator fa fare un salto di qualità anche alla messa a fuoco. Oltre al riconoscimento evoluto dei soggetti che avevamo incontrato su EOS R3, ora il pre-processore analizza le immagini e riesce a riconoscere in modo più efficace i soggetti: in particolare il sistema AF è in grado di riconoscere i corpi e le membra, capendone il movimento e potendo così anticiparne le mosse.

Questa funzione è messa a terra con la nuova modalità Action Priority, con riconoscimento ottimizzato per tre sport giocati con la palla: calcio, pallacanestro e pallavolo. Le fotocamere, una volta selezionato lo sport corretto, sono in grado di riconoscere giocatori e palla e anticipare alcuni movimenti. Nel caso della pallacanestro, ad esempio, il sistema autofocus riconosce il portatore di palla e riesce a capire anche quando sta passando la palla e in che direzione, andando a cercare il compagno che la riceverà per fissare su di lui la messa a fuoco in modo fulmineo.

Non solo, il sistema autofocus è in grado di riconoscere le persone: basta registrarne una foto e il sistema può poi lavorare con priorità sul soggetto registrato. La funzione è utile, ad esempio, per i fotografi sportivi che devono seguire un certo giocatore (e avere tutte le sue immagini a fuoco) o per i fotogiornalisti in caso di eventi. Se ad esempio, tra tutti i capi di stato presenti a un summit ne deve seguire uno in particolare (magari quello del proprio paese), la messa a fuoco prediligerà quest'ultimo in mezzo a tutti gli altri.

Sulle due fotocamere debuttano anche due nuove funzioni, legate non direttamente allo scatto, ma allo sviluppo in macchina delle fotografie. La prima è la funzione di upscaling che permette di quadruplicare la risoluzione delle foto, riprocessandole con più 'calma' rispetto a quanto avviene al momento dello scatto e sfruttando tutti i dati a disposizione (parametri del sensore, ma anche dell'ottica). La funzione è particolarmente utile se si vuole effettuare un ritaglio, anche importante, di una certa immagine, ma mantenere un buon livello di dettaglio, senza dover passare da un PC, ma direttamente dalla fotocamera sul campo.

C'è poi la possibilità di riprocessare i RAW applicando gli stessi filtri neurali disponibili sul programma di sviluppo Canon Digital Photo Professional, con una riduzione del rumore decisamente più efficace, anche in questo caso senza richiedere di aprire il portatile, scaricare le foto e effettuare la post produzione.

Parlando di Canon DPP, una notizia che farà felici molti è che Canon metterà a disposizione un plugin per sfruttare la tecnologia Canon Neural Network Image Processing anche in app di terze parti, Adobe Lightroom in primis. In questo modo sarà possibile gestire i RAW con il proprio workflow, ma sfruttando la scienza colore e d'immagine di Canon.

Entrambe le fotocamere hanno un comparto video molto sviluppato e adottano una piccola chicca, la tally light visibile anche dall'anteriore, come avviene con le videocamere e le cineprese. Troviamo il supporto alle LUT esterne (importabili da scheda SD), al formato Canon Log3 e maggiore omogeneità in termini di nomenclatura dei file e dei formati a menu con le videocamere EOS Cinema. In ambito audio è possibile registrare 4 canali a 24 bit. In entrambi i casi troviamo una porta HDMI di tipo standard da cui è possibile estrarre flussi video ProRes RAW su dispositivi Atomos.

Quando si gira in Full HD le fotocamere mettono a disposizione la possibilità di scattare fotografie a piena risoluzione durante la registrazione senza interruzioni o frame drop. Il video viene registrato su uno slot di memoria e le fotografie sull'altro, è quindi necessario avere schede in entrambi gli slot. La funzione è molto utile per chi a una conferenza deve fare tutto da solo e portare a casa sia il video, sia fotografie degli speaker. Un altro caso di utilizzo interessante è quello di certificare le fotografie, potendo portare come prova di veridicità il video ripreso nel momento dello scatto. Pensando a quanto le fake news stiano impattando il mondo dell'informazione, potrebbe sicuramente risultare utile per i fotoreporter.

Entrambe le fotocamere mettono alla frusta il processore Digic Accelerator anche sul fronte della stabilizzazione, con la possibilità di gestire in modo più efficace l'accoppiata di sistema IBIS e IS nelle ottiche per ottenere fino a 8,5 stop di stabilizzazione e migliori prestazioni anche nelle zone periferiche del fotogramma.

Canon EOS R1: è la regina

Passiamo all'analisi delle differenze tra le due macchine. Naturalmente Canon EOS R1 è ottimizzata per lo sport e sfrutta un sensore a più bassa risoluzione per massimizzare la velocità di lettura del sensore e la raffica.

Canon dichiara di aver raggiunto un traguardo fino a poco tempo fa impensabile: EOS R1 con otturatore elettronico offre risultati indistinguibili in termini di rolling shutter rispetto a EOS 1D-X Mark III con otturatore meccanico.

Questo permette di utilizzare l'otturatore elettronico in tutte le situazioni e di raggiungere un synchro flash fino a 1/400s. Non solo, la raffica massima a risoluzione piena può raggiungere in RAW+JPEG i 40 fps. In più è disponibile la funzione Pre Capture, che memorizza i 20 scatti precedenti alla pressione del pulsante di scatto, per non perdere nessun momento cruciale (o scattare in modo più efficiente, ad esempio nel pugilato evitando di immortalare tutte le finte). Canon ha ascoltato le critiche mosse alle sue fotocamere e ora la frequenza dei fotogrammi dei vari livelli di raffica è personalizzabile con maggiore granularità.

Una delle critiche che anche noi avevamo mosso a Canon EOS R3 era la sua difficoltà in alcuni frangenti a mettere a fuoco le linee verticali. Ciò era dovuto alla struttura del sistema Dual Pixel CMOS AF, con i fotodiodi 'spezzati' solo in verticale e quindi impossibilitati a rilevare le linee esattamente parallele ad essi.

Ora su Canon EOS R1 debutta una nuova struttura, con uno dei quattro fotositi spezzato nell'altro senso e reso quindi sensibile anche alle linee verticali.

Canon ha spinto molto sull'acceleratore anche in ambito video, dove Canon EOS R1 è in grado di registrare fino al formato 6K 60p RAW e di mettere a disposizione molti formati 4K in oversampling dal 6K (fino a 60p), oltre a poter salire in 4K fino a 120 fotogrammi al secondo. In 2K o Full HD è poi possibile accedere alla registrazione a 240 fps.

Oggigiorno non è importante solo scattare buone foto e riprendere i giusti video, ma è fondamentale farli giungere immediatamente in redazione o in agenzia. Per questo tutti i produttori si sono concentrati molto sulle capacità di comunicazione delle proprie fotocamere e Canon non è stata da meno. Canon EOS R1 è dotata di modulo Wi-Fi 6E, con accesso alla banda dei 6 GHz per evitare la congestione che spesso affligge oggi quelle a 5 e 2,4 GHz. Inoltre la porta Ethernet ha subito un upgrade passando dalla versione gigabit a quella a 2,5 Gbps.

Molto apprezzata sarà la funzione di auto switch tra le connessioni per i trasferimenti FTP: in pratica si può iniziare il trasferimento già a bordo campo con il Wi-Fi (magari sfruttando un hot spot 5G) e poi continuare il trasferimento in modo cablato dalla sala stampa, con la possibilità di ripassare automaticamente al Wi-Fi se si deve lasciare la sala stampa prima che l'upload sia concluso. Inoltre ora è possibile lanciare più trasferimenti FTP in contemporanea, senza dover attendere il caricamento sequenziale. In questo modo mentre facciamo l'upload di un video, le foto potranno essere caricate in contemporanea, senza dover attendere la fine dell'upload del filmato.

Per soddisfare pienamente anche i più nostalgici dello specchio e del mirino ottico, gli ingegneri giapponesi hanno fatto fare un importante salto di qualità al mirino, adottando un pannello OLED da 9,44 milioni di punti, tre volte più luminoso di quello di R3 e con ingrandimento pari a 0,9x. In più l'ottica del mirino è sigillata e le lenti hanno trattamenti superficiali per scongiurare l'appannamento anche in condizioni difficili.

Sono stati rivisti anche i sensori e gli illuminatori a infrarossi per il tracciamento del bulbo oculare, che mette a disposizione la funzione di controllo del posizionamento del punto di messa a fuoco tramite le sguardo Eye Control.

Per la memorizzazione di foto e video alla massima velocità, Canon EOS R1 punta su un doppio slot CFexpress.

Canon EOS R5 Mark II: salto di qualità

Con la presentazione della regina Canon EOS R1, la nuova Canon EOS R5 Mark II potrebbe passare in secondo piano, ma la fotocamera, invece, fa un salto di qualità molto importante e si candida a essere una delle più efficaci tuttofare sul mercato.

Grazie alla presenza del pre-processore Digic Accelerator e al sensore retroilluminato stacked, la velocità di lettura è migliorata in modo netto, con una diminuzione dell'effetto rolling shutter pari al 60% secondo i dati rilasciati da Canon.



La risoluzione non cambia rispetto al modello precedente, restando a 45 megapixel, ma le prestazioni fanno un interessante balzo in avanti. La raffica alla massima risoluzione sale a 30 fps (10 in più del modello precedente). Anche in questo caso debutta la funzione Pre Capture, nello specifico con la possibilità di memorizzare 15 fotogrammi prima della pressione del pulsante di scatto.

Come su R1 troviamo la funzione Action Priority per fotografare calcio, basket e volley e tutti gli algoritmi di riconoscimento dei soggetti.

Oltre al sensore stacked retroilluminato e al processore Digic Accelerator, la nuova Canon EOS R5 Mark II 'ruba' all'ammiraglia anche il sistema di tracciamento del bulbo oculare nel mirino e AF Eye Control, anche in questo caso con un netto miglioramento rispetto al modello precedente. Per il momento non ha ancora invece 'rubato' la presenza dei sensori a croce, per cui il sistema Dual Pixel Intelligent AF si basa su fotodiodi spezzati solo in verticale.

In questo caso il mirino adotta un pannello OLED da 5,76 milioni di punti, con ingrandimento pari a 0,76x.

Troviamo su EOS R5 Mark II le funzioni di posto produzione in macchina, con l'accesso ai filtri neurali per la riduzione del rumore e l'upscaling, che in questo caso restituisce immagini a ben 180 megapixel.

Come nel caso del primo modello, anche Canon R5 Mark II è una fotocamera dall'anima ibrida, che si trova perfettamente a suo agio anche come videocamera o cinepresa. Oltre ai miglioramenti in termini di nomenclatura e compatibilità coi workflow EOS Cinema (con più opzioni di registrazione a 10 bit), Canon EOS R5 Mark II permette di registrare video 8K a 60 fps internamente anche in formato RAW (su scheda CFexpress).

In 4K è possibile salire fino a 120 fps, ma anche registrare fino a 30p in oversampling dall'8K e salvare su scheda in formato SRAW fino a 60p. Sfruttando la porta HDMI standard è possibile estrarre un flusso video 8K/30p in formato ProRes RAW.

Canon EOS R5 aveva fatto molto discutere per alcuni problemi di surriscaldamento durante la registrazione dei formati video più gravosi. Su entrambe le fotocamere i tecnici Canon hanno integrato un sistema di dissipazione del calore passivo in grafite, ma su Canon EOS R5 Mark II sarà possibile accedere a una risorsa in più. I tecnici hanno infatti hanno dotato la fotocamera di aperture per il passaggio di aria nella zona tra sensore e display, ma soprattutto progettato una nuova impugnatura verticale con ventilazione forzata, che ottimizza la dispersione del calore e dovrebbe permettere di registrare più di due ore di filmati 8K a 30p.

Per maggiore compatibilità, Canon EOS R5 Mark II adotta uno slot CFexpress e uno SD UHS-II.

Tutte queste innovazioni come si traducono sul campo?

Sul campo Canon EOS R1 e R5 Mark II sono due fotocamere con anime profondamente diverse, ma accomunate da grandissima efficacia nel loro ambito di utilizzo.

Non abbiamo avuto scene adatte a valutare con precisione il rolling shutter (ci sarà tempo durante le recensioni complete), ma la maggiore velocità dei sensori è evidente in molti ambiti, dalla mancanza di blackout nel mirino, alle aumentate cadenze di scatto.

La presenza del Digic Accelerator porta i vantaggi più e evidenti soprattutto in ambito autofocus. La funzione Action Priority andrò valutata con più calma, ma sembra dal primo contatto molto interessante, con alcuni cambi davvero fulminei della messa a fuoco dal portatore di palla al pivot in caso di passaggio. Diciamo alcuni perché forse è ancora un po' da affinare (e anche le capacità del fotografo andranno affinate per sfruttare la funzione al meglio).

Lo spostamento del punto di messa a fuoco tramite lo sguardo è migliorato parecchio grazie ai nuovi LED e sensori a infrarossi e basta una calibrazione molto rapida per sfruttare la funzione in modo efficace. Basta spostare lo sguardo verso un soggetto per indicare alla fotocamera quale scegliere nella folla, con una percentuale di riuscita molto alta una volta imparato a usare il sistema al meglio. Bisogna infatti ricordarsi che, quando la funzione è attivata, di fissare il soggetto e non guardare qua e là per il fotogramma, pena mettere in difficoltà il sistema. L'Eye Control è attivabile e disattivabile tramite uno dei tasti personalizzati e quindi può essere usato solo quando serve: una volta che si è capito in quali situazioni dà il suo meglio è un sistema davvero efficace.

Il riconoscimento dei soggetti funziona incredibilmente bene anche con una sola fotografia del volto del soggetto ripresa al volo. Anche in questo caso è una funzione che va asservita ai bisogni del fotografo, ma che in situazioni specifiche è molto efficace.

La sensazione è che le nuove funzionalità richiedano un po' di studio e di test sul campo da parte dei fotografi, ma che una volta messe bene a terra possano semplificare la vita in situazioni complicate.

Valuteremo le funzioni di upscaling e denoise della post produzione in camera con test specifici, ma dal primo contatto entrambe sembrano funzionare molto bene, più di quanto ci aspettassimo, con la possibilità di risultare effettivamente utili in alcune situazioni.





Qui sopra uno scatto ripreso da Canon EOS R5 Mark II e ingrandito a 180 megapixel, con i rispettivi particolari al 100% dello scatto originale e quello post prodotto in macchina.





Qui sopra invece la funzione di post produzione con applicazione dei filtri neurali di riduzione del rumore, in questo caso con Canon EOS R1. Il recupero nel livello di dettaglio è evidente.

Canon EOS R1: disponibilità e prezzi

Canon EOS R1 sarà disponibile in versione solo corpo da novembre 2024 al prezzo di listino di 7.749 €.

Canon EOS R5 Mark II: disponibilità e prezzi

Canon EOS R5 Mark II sarà disponibile dal 20 agosto in due versioni:

  • Solo corpo: 4.929 €
  • Kit con ottica Canon RF 24-105mm F4 L IS USM: 6.289,99 €

Commenti (11)

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Commento # 1 di: andbad pubblicato il 17 Luglio 2024, 13:42
Tutto molto bello ma 5k€ PD...

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Commento # 2 di: tuttodigitale pubblicato il 17 Luglio 2024, 16:53
Originariamente inviato da: andbad
Tutto molto bello ma 5k€ PD...

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Sarà che sono fotografica mente vecchiotto, ma non mi lamentarsi troppo dei prezzi...gli fps sono diventati i nuovi megapixel....averne più di 10 non è che faccia tutta questa differenza... Questi numeri vanno anche oltre alle reali esigenze di un professionista....
Commento # 3 di: andbad pubblicato il 17 Luglio 2024, 18:37
Originariamente inviato da: tuttodigitale
Sarà che sono fotografica mente vecchiotto, ma non mi lamentarsi troppo dei prezzi...gli fps sono diventati i nuovi megapixel....averne più di 10 non è che faccia tutta questa differenza... Questi numeri vanno anche oltre alle reali esigenze di un professionista....


Anch'io sono vecchiotto, ma la 5D Mk IV all'uscita costava la metà della R5.

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Commento # 4 di: tuttodigitale pubblicato il 18 Luglio 2024, 01:41
Originariamente inviato da: andbad
Anch'io sono vecchiotto, ma la 5D Mk IV all'uscita costava la metà della R5.

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La 5d IV costava 4170 euro di listino (la fonte:questo sito)
Commento # 5 di: Marko#88 pubblicato il 18 Luglio 2024, 08:50
Originariamente inviato da: andbad
Anch'io sono vecchiotto, ma la 5D Mk IV all'uscita costava la metà della R5.

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Secondo me costava come questa, forse poco meno ma siamo li... ed era 8 anni fa.
Commento # 6 di: andbad pubblicato il 18 Luglio 2024, 10:22
Originariamente inviato da: Marko#88
Secondo me costava come questa, forse poco meno ma siamo li... ed era 8 anni fa.


Boh, io ho guardato su Wikipedia e citano 3000$ all'uscita.
Se è come dite voi allora ok. Spero solo di trovarla a quanto abbiamo pagato la Mk IV (2500+IVA nel 2017).

By(t)e
Commento # 7 di: Marko#88 pubblicato il 18 Luglio 2024, 11:07
Originariamente inviato da: andbad
Boh, io ho guardato su Wikipedia e citano 3000$ all'uscita.
Se è come dite voi allora ok. Spero solo di trovarla a quanto abbiamo pagato la Mk IV (2500+IVA nel 2017).

By(t)e


Dall'articolo all'uscita:

Purtroppo, la ricca dotazione contribuisce a incrementare il prezzo di listino, che per la linea 5D è in continua ascesa. Già la precedente Mark III, con i suoi circa 3500 Euro al momento del lancio, ha rappresentato un sensibile incremento rispetto al modello che l'ha preceduta. Poi sono state introdotte le 5Ds (3800 Euro circa) e 5Ds R (4000 Euro circa), e infine questa 5D Mark IV, che costa di listino 4170 Euro. Fortunatamente, a distanza di circa un anno dal debutto ufficiale, i prezzi su strada si sono ridotti sensibilmente (al momento in cui scriviamo si trova online a partire da 3250 Euro, modello ufficiale Italia).


https://www.fotografidigitali.it/ar...leta_index.html

Poi senza dubbio calerà anche questa e lo street sarà più basso ma tutto sommato vedo giusto il prezzo della attuale visto appunto i precedenti.
Commento # 8 di: andbad pubblicato il 18 Luglio 2024, 12:32
Originariamente inviato da: Marko#88
Dall'articolo all'uscita:



https://www.fotografidigitali.it/ar...leta_index.html

Poi senza dubbio calerà anche questa e lo street sarà più basso ma tutto sommato vedo giusto il prezzo della attuale visto appunto i precedenti.


Si si, ripeto, sicuramente sbaglio io.

By(t)e
Commento # 9 di: aled1974 pubblicato il 18 Luglio 2024, 20:28
Originariamente inviato da: Articolo
Troviamo su EOS R5 Mark II le funzioni di posto produzione in macchina, con l'accesso ai filtri neurali per la riduzione del rumore e l'upscaling, che in questo caso restituisce immagini a ben 180 megapixel.


siccome non ho tempo di cercare online... ma come funziona esattamente questa procedura di "upscaling" che porta 45Mpx a diventate 180Mpx?

è un pixel shift del sensore "alla olympus" o è un procedimento di algoritmi che interpolano e mediano celle di pixel raddoppiandoli per entrambi i lati alla "adobe"?

penso la seconda, qualcuno conferma/smentisce/integra/spiega? Grazie

ciao ciao
Commento # 10 di: VinXenT pubblicato il 19 Luglio 2024, 07:42
Originariamente inviato da: aled1974
siccome non ho tempo di cercare online... ma come funziona esattamente questa procedura di "upscaling" che porta 45Mpx a diventate 180Mpx?

è un pixel shift del sensore "alla olympus" o è un procedimento di algoritmi che interpolano e mediano celle di pixel raddoppiandoli per entrambi i lati alla "adobe"?

penso la seconda, qualcuno conferma/smentisce/integra/spiega? Grazie

ciao ciao


Purtroppo non è un pixel shift, si tratta di algoritmi basati su AI, selezioni la foto dalla macchina e ti fa upscaling, non capisco come un software interno possa fare meglio di uno esterno costantemente aggiornato come Topaz Gigapixel, vedremo.

Qualcosa di particolare deve avere perché se prendi un raw da un altra macchina e lo metti sulla R5MKII non funziona, stessa cosa per la R1, se metti la scheda dove hai scattato con la R1 e la metti sulla R5 MKII non funziona e viceversa.
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