Sony FE 85mm F1.4 GM II, ecco la nuova generazione dell'ottica da ritratto per eccellenza

Sony FE 85mm F1.4 GM II, ecco la nuova generazione dell'ottica da ritratto per eccellenza

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony ha aggiornato il suo medio tele alla 2° generazione. Più leggero, con motori AF lineari e ancora più nitido alla massima apertura, ecco l'FE 85mm F1.4 GM II.”

Sony aggiorna oggi il suo obiettivo da ritratto 85mm F1.4 GMaster alla generazione II, perfezionando un prodotto che gli appassionati già considerano lo stato dell'arte. In cosa migliora, dunque, l'FE 85mm F1.4 GM II (SEL85F14GM2)?

Innanzitutto, è più compatto e leggero. Nemmeno di poco, per inciso: i tecnici Sony hanno ridotto il peso del modello prima generazione di circa un quarto, il che è tanto più sorprendente se si considera che il numero di lenti interne è cresciuto da 11 a 14. 

Come per tutti gli obiettivi di questa generazione, poi, il motore di messa a fuoco è passato dall'SSM all'XD Linear Motor, attuale soluzione di punta Sony per quanto concerne l'azionamento AF.


Ultimo ma non ultimo, Sony ha rivisto sostanzialmente il design ottico per apportare quelle piccole migliorie che consentono di passare dall'ottimo all'eccellente e che, come sempre, sono le più difficili da conseguire (e da notare). Anticipando un po' i risultati delle prove, parliamo essenzialmente di maggior nitidezza a tutta apertura e di correzione delle aberrazioni cromatiche. Ma andiamo con ordine…

Fisicamente, il nuovo arrivato offre sostanzialmente la stessa dotazione del precedente, risultando a prima vista indistinguibile dal suo predecessore (almeno fino a che non lo si solleva). Troviamo, anche in questo caso, una ghiera dei diaframmi da circa 14mm che permette di selezionare valori compresi tra F1.4 e F16 in passi di 1/3 EV.

Come da prassi per gli obiettivi GM, è possibile scegliere se avere il feedback di posizione (click) o un movimento continuo. Rispetto alla generazione precedente, e questa è anche l'unica differenza fisica, è stato aggiunto il selettore IRIS LOCK, caratteristico degli obiettivi Sony di ultima generazione, che blocca la ghiera dei diaframmi in posizione Auto o nella zona di selezione manuale.

Nello stesso "anello" in cui si trovano tutti i selettori (IRIS LOCK, CLICK On/Off, AF/MF) si trovano anche due pulsanti programmabili disposti a 90° tra loro, in posizione idonea per la pressione con il pollice sia quando la fotocamera è in posizione orizzontale sia quando è orientata verticalmente. 

La ghiera di messa a fuoco, "by wire", misura circa 23 mm, e grazie anche alla sua connessione non meccanica con il barilotto, risulta come di consueto molto morbida e fluida – una ghiera letteralmente azionabile in punta di dita.

L'ampia corsa, unita alla bontà dell'assistenza alla messa a fuoco manuale delle macchine Sony, consente di lavorare agevolmente in Manual Focus / DMF anche con i diaframmi più aperti. 

 SPECIFICHE
 Sony FE 85mm F1.4 GM II
 Sony FE 85mm F1.4 GM
INNESTO Sony FE
FORMATO

35 mm

LUNGHEZZA FOCALE 85 mm
ANGOLO DI CAMPO 29°
APERTURA F1.4 - 16
LAMELLE DIAFRAMMA 11
LENTI / GRUPPI 14 / 11 11 / 8
MIN. DISTANZA M.A.F.

AF: 85 cm
MF: 80 cm

RAPPORTO INGRANDIMENTO MAX. 0,12x
PREZZO

2100 Euro

 BODY    
DIMENSIONI (DxL) 84,7x103,7 89,5x107,5 mm
PESO

642 g

820 g
DIAMETRO FILTRO 77 mm

Le similitudini fisiche tra le due generazioni si riflettono nella scheda tecnica che, come si vede, ha diverse voci in comune. I dati connessi alla focale, ovviamente, ma anche il numero di lamelle del diaframma e la distanza minima di messa a fuoco, che consente di raggiungere un rapporto di ingrandimento massimo pari a 0,12x con messa a fuoco manuale (0,11x in modalità autofocus).

Ciò che cambia è lo schema ottico, che prevede un maggior numero di elementi totali e un maggior numero di elementi asferici. L'originale includeva infatti 11 elementi, tra cui un asferico e 3 ED. Questa seconda generazione, utilizza 14 lenti tra cui 2 asferiche XA e 2 ED.


Sopra: imagine intera. Sotto: particolare 100% (clicca per ingrandire).

Il trattamento antiriflesso Sony Nano AR Coating è passato, come l'obiettivo, dalla prima alla seconda generazione, e risulta visibilmente più efficace nell'abbattere riflessioni interne che darebbero origine a fenomeni di ghost e flare (un aspetto in cui la prima generazione non era eccezionale) e riduzione di contrasto.

Per meglio valutare la resa di questo nuovo 85mm F1.4 GM II abbiamo confrontato i risultati con quelli dell'attuale 50mm F1.4 GM, la cui prima generazione ha debuttato poco più di un anno fa.

In quell'occasione avevamo lodato la risposta "piatta" dei grafici MTF, che si traduceva nella capacità dell'obiettivo di lavorare quasi indifferentemente a tutti i diaframmi. L'85mm F1.4 GM II fa un ulteriore passo in avanti in questa direzione, riuscendo a mantenere una nitidezza ancora più elevata a tutta apertura.

In un grafico in cui i dati del nuovo 85mm per buona parte ricalcano quelli del 50mm, il dato che più facilmente salta all'occhio è proprio l'appiattimento della curva ai diaframmi più aperti. Il nuovo 85mm F1.4 GM II, a fronte di un dato massimo pari a circa 5700 LW/PH ottenuto a F4, garantisce regolarmente oltre 5000 LW/PH tra F1.4 e F8 compresi.

F1,4
F1,4 - 200%

F2
F2 - 200%

F2,8
F2,8 - 200%

F4
F4 - 200%

F5,6
F5,6 - 200%

F8
F8 - 200%

F11
F11 - 200%

F16
F16 - 200%

La storia si ripete ai bordi del fotogramma, dove – di nuovo – l'85mm GM di seconda generazione ricalca qualitativamente il comportamento del recente 50mm GM, staccandosi però da quest'ultimo man mano che il diaframma si fa più aperto, fino a guadagnare a F1.4 un margine tutt'altro che trascurabile: oltre 4000 LW/PH contro meno di 3000. Non poco, considerato che il confronto è con un obiettivo già molto valido.

Senza grosse sorprese considerata la focale, le distorsioni geometriche, già trascurabili in assenza di correzione, si annulleranno completamente attivando la correzione in-camera (o nel proprio software di sviluppo, non appena il profilo dell'obiettivo sarà disponibile).

Meno scontata, per un'ottica F1.4, la bassissima vignettatura. A F1.4, abbiamo rilevato una perdita massima agli angoli di 1,5 EV, e una media (sempre agli angoli) di poco più di 1 EV. Basta diaframmare di un solo stop, arrivando a F2, per avere una perdita media inferiore al mezzo stop, di fatto invisibile.
A titolo di confronto, il 50mm F1.4 GM alla massima apertura sfiorava i 3 EV di perdita massima agli angoli, vale a dire quasi il doppio. 

I tecnici Sony devono poi aver lavorato molto su quello che è perlopiù considerata la maggior debolezza della prima versione, vale a dire l'aberrazione cromatica. Qui non c'è più traccia né di aberrazione cromatica laterale (meno di mezzo pixel il valore massimo rilevato) né di aberrazione cromatica assiale, che a volte, con le ottiche molto luminose, compare nelle zone sfocate al centro (valutazione visiva). 

Lo sfocato, già punto di forza della prima generazione, ovviamente non delude. Morbido e progressivo, molto "cremoso", non teme i punti luce sfocati, nonostante l'uso di 2 lenti asferiche che portano sì un accenno di effetto cipolla, ma molto modesto (vedi qui sopra). Moderato l'astigmatismo, perfettamente sotto controllo a F1.4 e irrilevante ai diaframmi superiori (media su tutti i diaframmi: 0,4%).   

Da un punto di vista più pratico/operativo, doveroso menzionare una messa a fuoco che, grazie ai motori lineari ad alta dinamica, è rapida, quasi del tutto silenziosa e, oltretutto, molto precisa e caratterizzata da una ripetitività invidiabile – uno scarto dell'ordine dell'uno percento su 30 ripetizioni non si vede tutti i giorni. Inoltre, la fluidità tipica dei motori lineari porta, come noto, vantaggi nella ripresa video.

F1,4
F1,4

F4
F4

F16
F16


Resa ai bordi - ottimo livello di dettaglio e aberrazione cromatica laterale insignificante.

Nonostante la drastica dieta dimagrante a cui è stato sottoposto, l'obiettivo non è fisicamente un "pancacke". Ci si accorge di averlo tra le mani ma, complice anche la focale non lunghissima, il baricentro è vicino al corpo macchina e l'utilizzo risulta meno faticoso di quanto possa sembrare a prima vista.

Dal punto di vista pratico, in effetti, se potessimo esprimere un desiderio, questo sarebbe non di avere un obiettivo ancora più leggero, ma una distanza minima di messa a fuoco inferiore. Per la cronaca: un rapporto di ingrandimento massimo di 0,12x è perfettamente allineato a quello dei concorrenti (Canon RF 85mm F1.2: 0,12x; Nikon 85mm F1.4G: 0,12x; Nikon Z 85mm F1.2S: 0,11x; Zeiss Otus 85mm F1.4: 0,13x), ma ci è capitato, durante la prova, di desiderare ancora qualcosa in più…


Sopra: Eccellente ripetibilità della messa fuoco. Sotto: Astigmatismo a differenti aperture di diaframma, da F1.4 (p.to 1) a F16 (p.to 8).

Anche con questo obiettivo, Sony procede dunque sulla strada intrapresa fin dalle origini con le sue ottiche GMaster: obiettivi che rappresentano tecnicamente lo stato dell'arte, e che, con questa generazione votata al contenimento di peso e dimensioni e più adatta alla ripresa video, sono ormai arrivati a sfiorare la perfezione. Ottiche "scientifiche", progettate e costruite per annullare virtualmente ogni difetto o aberrazione visibile a occhio nudo, e capaci di lavora egregiamente anche alla massima apertura.

Tutto questo, va da sé, ha un costo. Con un prezzo di listino di 2100 Euro, identico a quello della precedente generaziuone, l'FE 85mm F1.4 GM II (SEL85F15GM2) non è certo un obiettivo per tutti. Chi ama il ritratto, e la focale 85mm in particolare, può trovare un'alternativa più abbordabile nell'FE 85mm F1.8 (SEL85F18, 650 Euro).    


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