Rispetto alla Mark I, questa seconda generazione ha implementato un paio di affinamenti ergonomici introdotti con la A9 Mark III: un’impugnatura leggermente più arrotondata nella parte esterna, che accoglie meglio la mano, e un pulsante di scatto posto su un piano più inclinato rispetto all’orizzontale, e per questo più facilmente raggiungibile.
Le novità più importanti ed evidenti riguardano il display posteriore, che è ora montato su un supporto "a cerniera" completamente articolato (il precedente poteva solo inclinarsi verticalmente) e l’aggiunta del pulsante custom C5 nella parte anteriore, assegnato per impostazione predefinita alla funzione "Speed Boost". Il battery grip è il già disponibile VG-C5, introdotto con (e ovviamente compatibile anche con) la A9 Mark III, che ospita due batterie NP-FZ100. Apprezzabile la scelta di Sony di offrire con la A1 II già un caricabatteria a doppio slot.
1 – Il pulsante C5 svolge, per impostazione predefinita, la funzione "Speed Boost", che consente di incrementare temporaneamente la cadenza di scatto. Ottima idea ma, data l'impugnatura pronunciata, la posizione non è ideale per chi ha mani piccole – se non è possibile tenere il medio costantemente sul pulsante, è difficile trovarlo quando serve. A titolo personale, abbiamo trovato più efficace assegnare la funzione Speed Boost al pulsante sul corpo obiettivo.
2 – Il sensore, punto forte della prima A1, è rimasto invariato e continua a rappresentare lo stato dell'arte: 50 Mpixel e una velocità di lettura tale da garantire 30 fps in scatto continuo, nonché una visione in tempo reale all'interno del mirino e pressoché totale assenza di effetto rolling-shutter. Un eventuale ritaglio APS-C mantiene circa 21 Mpixel dei 50 totali.
1 – Come la A1 originale, la A1 II offre a sinistra una doppia ghiera concentrica per la gestione di avanzamento e della modalità AF – soluzione molto pratica, per inciso. La novità della Mark II è l'introduzione di una modalità avanzamento personalizzata (*), che può essere assegnata anche a compiti "speciali" quali bracketing di varia natura (classico, sul fuoco, sul bilanciamento del bianco…).
2 – Leggero aggiustamento alla ghiera di selezione dei programmi, che ora è una doppia ghiera concentrica. La selezione tra modalità Foto, Video e S&Q (Slow & Quick) è ora passata alla ghiera inferiore, mentre la superiore si occupa solo dei programmi di scatto propriamente detti.
3 – La ghiera superiore destra continua a essere dedicata per impostazione predefinita alla compensazione esposimetrica e ad essere dotata di pulsante di blocco, ma è sparita la stampigliatura con indicazione delle posizioni da -3 a +3 EV. Possibile compensare fino a 5 EV con indicazione diretta sul display posteriore.
4 – Il pulsante di scatto leggermente più inclinato è uno degli affinamenti ergonomici della A1 II.
1 – Il display posteriore da 3 pollici e 1,44M di punti è ora montato su un supporto basculante con cerniera laterale, cosa che gli consente di muoversi sia come il precedente – sola inclinazione alto/basso – sia in modo completamente articolato. Fotografi e videomaker sono entrambi soddisfatti.
2 – Il mirino EVF è una gioia per gli occhi. Risoluzione 9,44M di punti, ingrandimento 0,9x e distanza accomodamento dell'occhio 25mm rappresentano lo stato dell'arte, e la visione in tempo reale anche alla massima cadenza di scatto lo rende operativamente equivalente a un mirino ottico anche in contesti sportivi.
3 – Il pulsante AF-On è stato forse spostato millimetricamente a destra rispetto al joystick (nel primo modello sembrava quasi essere leggermente a sinistra), rimanendo, però, sostanzialmente sulla sua verticale. A questo si aggiunge la difficile raggiungibilità del pulsante C5, a confermare il giudizio di fondo già espresso per la A1 originale: molti comandi e molte opzioni bastano a soddisfare pienamente un'utenza generica, ma in ambito prettamente sportivo, dove la raggiungibilità dei comandi è essenziale, il layout dovrebbe essere ripensato. Anche a costo di aumentare le dimensioni del corpo macchina.
4 – Confermati la flessibile soluzione di storage della A1 originale: due slot, ciascuno dei quali può ospitare, indifferentemente, schede SD UHS-II o CFexpress Type A.