Che la A1 II sia una campionessa è semplicemente indiscutibile. Sony è infatti partita da una piattaforma – parliamo della A1 originale – che ancora oggi, a tre anni di distanza dal suo debutto, lascia stupefatti per molti aspetti.
Abbiamo però qualche perplessità riguardo l'evoluzione del prodotto.
Il minor rumore (soprattutto) tra 3200 e 12800 ISO è tangibile ed è probabilmente l'aspetto che verrà maggiormente apprezzato dalla più ampia fetta di utenti.
10 fps
20 fps
30 fps
Importanti, seppur più settoriali, anche l'aggiunta del parametro di accelerazione del soggetto nel sistema AF e lo schermo posteriore completamente articolato.
A nostro parere va nella direzione giusta anche la funzione Speed Boost, che ci piacerebbe vedere su tutte le fotocamere ad altissima cadenza di scatto, e il pre-scatto certo non guasta.
Viceversa, i vantaggi del migliorato riconoscimento dei soggetti nella messa a fuoco e del nuovo stabilizzatore ci sono parsi meno concreti.
Tirando le somme, non siamo certi che questo basti a giustificare un upgrade. Certo non bisogna dimenticare la consueta buona politica di Sony, per la quale il nuovo modello non sostituisce il precedente, ma lo affianca. La A1 II non farà eccezione, e chi lo vorrà avrà dunque la possibilità di continuare ad acquistare l'originale. Anche dal punto di vista della gestione del ciclo di vita del prodotto, però, ci piacerebbe vedere una A1 un po' più "staccata" dal resto della gamma, che segua logiche un poco differenti.
Un rilascio a ritmo serrato, quando il gap tecnologico non lo giustifica appieno, rischia infatti di abbreviare inutilmente il ciclo di vita di prodotti che, soprattutto in questo segmento, costituiscono investimenti professionali da salvaguardare.