Canon EOS R1, avveniristica e tradizionale allo stesso tempo. La prova

Canon EOS R1, avveniristica e tradizionale allo stesso tempo. La prova

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Risoluzione "classica" da sportiva. Otturatore elettronico e meccanico. Sistema AF da fantascienza, ma che può essere utilizzato anche escludendo l'iA… La EOS R1 è una meraviglia. Non è, però, semplicissima da padroneggiare, e costa il 30% più della rivale Z9. ”

Corpo macchina

La nuova EOS R1 prende ampio spunto dal corpo macchina della R3. In effetti, immaginando di ingrandire la R3 di un 5% in larghezza e altezza, si ha un'idea piuttosto precisa di quella che è la nuova ammiraglia Canon.

Il poco spazio a disposizione in più ha consentito di aggiungere un paio di pulsanti (tre, se si considera la duplicazione del pulsante Info) e di distanziare maggiormente pulsante video/Live View (e limitrofi) dal mirino. Per il resto, a livello fisico le differenze più importanti sono l'abbandono del formato di memoria SD a favore di un doppio slot CFe 2.0 e l'adozione di un mirino con ingrandimento sensibilmente maggiore.

La EOS R1 utilizza la stessa batteria LP-E19 della R3 e della reflex EOS 1D-X III. I tecnici Canon devono aver lavorato molto sull'ottimizzazione energetica, perché rispetto alla R3, la R1 garantisce un'ottantina di scatti in più (da 620 a 700) con mirino EVF, nonostante la maggior dimensione e risoluzione dello schermo; anche l'autonomia in Live View è cresciuta molto, ma in questo caso grazie alla minore risoluzione dello schermo posteriore della R1 – il che spiega forse le ragioni dell'l'unico "downgrade" tecnico della R1 rispetto alla R3.

Il peso è cresciuto di 100g esatti rispetto alla R3 (1115g), rimanendo comunque inferiore a quello della reflex 1D-X III (1440g). Tra le mani, la differenza tra le due si percepisce chiaramente.   

Non viene dichiarata la durata dell'otturatore meccanico, ma ci aspettiamo i "soliti" 500.000 cicli delle precedenti EOS 1 e della R3. In ogni caso, con questo tipo di fotocamera l'otturatore meccanico sarà verosimilmente poco utilizzato.

1 – L'impugnatura della R1 è, senza sorprese, del tutto analoga a quella delle reflex 1D-X, e della R3 prima di lei. Rivista la texture, immutato il comfort.
2 – Due pulsanti funzione frontali, duplicati per lo scatto verticale, sono sagomati in modo da essere riconoscibili al tatto.
3 – La scelta che farà discutere gli appassionati riguarda la risoluzione del sensore, che Canon ha deciso di mantenere a 24 Mpixel anche per l'ammiraglia, al contrario di quanto hanno scelto di fare Nikon e Sony.
4 – Disponibile frontalmente il connettore per il controllo remoto. Sul lato la porta Syncro flash, accanto al connettore LAN.

1 – La zona superiore sinistra è identica per R1 ed R3: controllo avanzamento, AF, bracketing, compensazione flash e modalità di lettura esposimetrica.
2 – A destra, e sempre rispetto alla R3, è stato aggiunto il pulsante dedicato al bilanciamento del bianco (WB). Il display secondario superiore è identico a quello della R3, e più compatto rispetto alle reflex, essendo a "doppia pagina" – la prima mostra l'essenziale: programma, tempo, diaframma, ISO e compensazione esposimetrica; la seconda, informa su modalità AD, Drive, bilanciamento del bianco, lettura esposimetrica e Picture Style. Continua a mancare il numero di scatti residui, per il quale si deve guardare il display posteriore. Per cambiare pagina bisogna premere il pulsante di retroilluminazione, mentre per attivare effettivamente la retroilluminazione, che in effetti è solo un'inversione colore testo/sfondo, il pulsante deve essere premuto a lungo. Si nota il simbolo del ritaglio, che porta a questa funzione quando ci si trova in modalità riproduzione.
3 – Invariata la zona del pulsante di scatto. Non si allarmi chi sta cercando, senza trovarlo, il pulsante ISO: nel sistema EOS R la sua funzione è affidata alla ghiera Quick Control 2, concentrica al pulsante MODE.

1 – La più grande differenza operativo/ergonomica tra R1 ed R3 riguarda il mirino EVF, che per la R1 è molto più ampio (ingrandimento 0,9x contro 0,76x), e caratterizzato da una distanza di accomodamento dell'occhio leggermente superiore. In tutto ciò, l'incremento di risoluzione dello schermo OLED è probabilmente la notizia meno importante.
2 –Il display posteriore ha le stesse dimensioni ed è montato su un supporto articolato identico a quello della R3. Escludendo che possa trattarsi di un'ottimizzazione di costo, la ragione della sua minore risoluzione (2,1M di punti contro 4,15M) è probabilmente da ricercare nel minor consumo energetico e, quindi, nella maggiore autonomia garantita in modalità Live View.
3 – Altra piccola aggiunta rispetto alla R3: il pulsante Rate è passato sotto il display, per far posto, accanto al mirino EVF, a un ulteriore pulsante personalizzabile M.Fn3. 
4 – Invariata la modalità di comando fisica (esiste anche l'Eye Control) del punto AF, che dalla 1D-X III si basa su joystick (Multi Controller) e pulsante-PAD (il cosiddetto Smart Controller), cioè un piccolo lettore ottico integrato nel pulsante AF-On capace di leggere i movimenti del pollice.
5 – La duplicazione dei comandi sull'impugnatura verticale, già completa (e pressoché perfetta) su R3, vede sulla R1 la duplicazione anche del pulsante INFO.