Abbiamo provato la Panasonic Lumix S9 al momento del lancio, dando le nostre prime impressioni d'uso. Ora, è tempo di completare quella prima analisi con i test in studio.
Come anticipato nell'anteprima, Panasonic ha utilizzato per la Lumix S9 il sensore Full Frame da 24,2 Mpixel della S5 II, coadiuvato dallo stesso processore d'immagine, pertanto è lecito attendersi immagini di qualità professionale. Il punto è, in effetti, esattamente questo: Panasonic ha voluto creare una Full Frame capace di produrre immagini di alta qualità in un corpo macchina tascabile e dal peso di meno di 500g.
Il pubblico di riferimento è quello dei content creator, come è facile intuire anche dagli sforzi fatti per sviluppare la piattaforma software a corredo - l'App Lumix Lab è, in sintesi, un piccolo studio portatile per la condivisione immediata dei contenuti.
L'indirizzo di questo prodotto appare comunque lampante già al primo sguardo, dato banalmente il fattore di forma. Per "trasformare" una 35mm in una compatta tascabile, Panasonic ha infatti dovuto effettuare alcune ovvie rinunce, dal mirino a un'impugnatura pronunciata, passando per l'assenza di un otturatore meccanico che avrebbe aiutato a ridurre l'effetto rolling-shutter.
Rinunce che, verosimilmente, allontaneranno il classico appassionato di fotografia. Un prodotto che è forse più video che fotocamera, dunque, ma che potrà comunque attrarre anche qualche fotografo in virtù del prezzo interessante: a meno del solito centesimo, 1700 Euro per il solo corpo macchina, contro i 2000 Euro della S5 Mark II.
In pratica, al prezzo del solo corpo macchina S5 II è possibile acquistare il kit Lumix S9 + obiettivo Lumix S 20-60mm f/3.5-5.6, oppure il kit Lumix S9 + obiettivo Lumix S 18-40mm f/4.5-6.3, che è anche l'obiettivo con cui è stata provata la fotocamera.
