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Fotocamera: sì ma quale? Reflex, mirrorless o compatta?
Fotocamera: sì ma quale? Reflex, mirrorless o compatta?
Roberto Colombo - 28 Aprile 2011
“Si fa presto a dire macchina fotografica. Se fino a poco tempo fa le categorie del digitale erano due e ben divise (reflex e compatte) ora il mercato propone molte intepretazioni: ecco una panoramica per orientarsi meglio”
Pagina 1 - Quale fotocamera? Ottiche intercambiabili

Ai tempi della nostra prima guida alla scelta di una fotocamera il mercato era principalmente polarizzato su due posizioni ben precise: da una parte le reflex, dall'altra le compatte. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia nel frattempo e ora la situazione è sicuramente più variegata. L'avvento delle mirrorless ha portato quella rivoluzione che il digitale non aveva ancora sperimentato e ha portato anche gli altri segmenti a doversi reinventare in base alle mutate esigenze dei consumatori. In questa puntata vogliamo dare una panoramica di quanto offre al momento il mercato, nei prossimi appuntamenti analizzeremo in dettaglio ogni categoria.

Reflex: è la tipologia a cui solitamente è associato il termine macchina fotografica: in particolare le reflex 35mm (il sistema è utilizzato anche da fotocamere medio formato, ma in queste è appunto la dimensioni dell'elemento sensibile a definire la categoria). Regina dello scatto a pellicola 35mm dopo le prime diffidenze per il digitale ha ripreso il suo scettro anche nel mondo del digital imaging. La versione reflex più diffusa la SLR Single Lens Reflex si caratterizza per la particolarità di osservare nel mirino le immagini direttamente attraverso l'obiettivo grazie allo specchio ribaltabile posto nel corpo. Quando questo è abbassato la luce viene indirizzata verso il mirino tramite un pentaprisma o pentaspecchio (nelle versioni più economiche). Al momento dello scatto lo specchio si alza e la luce può colpire il sensore con tempi di esposizione dettati dall'otturatore meccanico. Con il digitale oltre alla classica visualizzazione tramite mirino ottico è disponibile da qualche anno anche la visione Live View su display. Una delle caratteristiche salienti della maggior parte delle reflex è la possibilità di cambiare le ottiche.

Tra le proprietà che maggiormente attirano i fotografi verso le reflex oggi nel mondo digitale sono sicuramente da citare l'utilizzo di queste macchine di sensori di grosse dimensioni e la possibilità di scegliere obiettivi di qualità e adatti a qualsiasi esigenza. Tra i lati negativi peso, dimensioni e, anche se questo è un aspetto decisamente mitigato sulle ultime proposte entry-level, la complessità dei menu e delle molte opzioni manuali messe a disposizione. A complicare la scelta di una reflex digitale il fatto che troviamo diversi tagli per i sensori: se una volta la pellicola 35mm era standard ora abbiamo sensori di pari dimensioni al film, leggermente più piccoli (i sensori APS-C) oppure delle stesse dimensioni del vecchio mezzo-formato, pari a metà delle dimensioni del fotogramma della pellicola. Affronteremo in dettaglio queste differenze nell'approfondimento dedicato.

Mirrorless: è la categoria più nuova nata nel 2008 e che ha sperimentato una crescita davvero importante nel mercato della fotografia digitale. Note anche con gli acronimi di EVIL (Interchangeble Lenses Electronic Viewfinder) o CSC (Compact System Camera) queste macchine fotografiche provano a unire pregi di compatte e reflex in un unico sistema: dalle prime prendono le dimensioni e il peso contenuti e l'approccio semplificato allo scatto, dalle ultime sensori di grosse dimensioni e ottiche intercambiabili. Operando in un settore senza canoni predefiniti i produttori hanno proposto diverse variazioni sul tema, dalle reflex in miniatura alle compatte ispirate nelle forme alle Leica M (che per altro è LA mirrorless per eccellenza, ancora prima che la categoria fosse creata).

I vantaggi di queste macchine sono molteplici: sensore di dimensioni generose, obiettivi intercambiabili e parchi ottiche in crescita sotto il punto di vista di numero e qualità, dimensioni in alcune configurazioni tascabili. I punti negativi possono essere individuati nell'ergonomia, non sempre adatta ad alcuni tipi di fotografia, nella mancanza del mirino ottico (anche se diversi modello montano o possono montarne una versione elettronica) e alla scelta di obiettivi non ancora completa in alcuni sistemi. Un punto a favore, ma al momento apprezzato solo da una nicchia di fotografi è il tiraggio ridotto, che permette di adattare una ampia gamma di vecchie e nuove ottiche, ma questo sarà il tema di un prossimo approfondimento dedicato.

Pagina 2 - Il mondo delle compatte

Compatte a ottica fissa e ampio sensore: sono il trait d'union tra il mondo delle compatte e quello delle fotocamere di categoria superiore. Sono una nicchia dedicata a un certo tipo di amatori, solitamente gli amanti della focale 35mm, ma ultimamente il grande passaparola che si è creato attorno a un prodotto coma la Fujifilm FinePix X100 ha portato questa categoria all'attenzione del grande pubblico, riuscendo laddove prodotti molto interessanti non avevano raggiunto i risultati sperati. In base ai canoni dell'utenza consumer hanno il grosso svantaggio dell'ottica fissa, ma si tratta di prodotti per una fotografia radicata nei tempi che furono, fatta d inquadrature bene studiate e di lavoro di gambe, un altro mondo rispetto alla pigrizia in cui spesso gli zoom fanno cadere i fotografi.

Compatte premium: si tratta di un segmento di mercato che è sempre esistito nel mondo delle fotocamere digitali, ma che negli ultimi tempi sta guadagnando molti più consensi che in passato. È un segmento che tenta il difficile compito di mettere insieme i vantaggi delle compatte con la qualità fotografica: l'impresa è davvero titanica, ma considerando che non tutti i fotografi hanno le stesse esigenze il mercato offre soluzioni che da alcuni punti di vista risultano ben riuscite. Per mantenere ingombri ridotti i quasi tutti i casi troviamo sensori di piccole dimensioni, solitamente al massimo 1/1,7", ma uniti a caratteristiche interessanti: alcuni produttori puntano su ottiche luminose (anche f/1.8), altri sulla possibilità di montare flash esterni oppure sui controlli manuali, a volte introvabili sulle compatte consumer. Per alcuni tipo di esigenze il vantaggio della trasportabilità e della presenza di ottiche zoom è predominante rispetto alle richieste di massima qualità e questo tipo di fotocamere può risultare davvero utile, anche per portare a casa scatti da situazioni dove l'uso della reflex è impensabile o, quantomeno, davvero scomodo.

Compatte bridge: questo tipo di compatte da sempre unisce zoom con elevata escursione a sensori di ridotta superficie: ad oggi abbiamo escursioni di oltre 35x che permettono in una fotocamera che sta in una borsetta di coprire focali che vanno dai grandangoli abbastanza spinti (anche 24mm equivalenti) a supertele da oltre 800mm equivalenti. Naturalmente il compromesso per arrivare a tanto in dimensioni così compatte è evidente nell'uso spesso di sensori in formato 1/2,3" e nelle ottiche, spesso caratterizzate da limiti strutturali ben riscontrabili in diversi tipi di aberrazioni. Anche in questo caso però il vantaggio di un'ottica davvero tutto fare può prevalere sulle esigenze qualitative, anche nello specifico queste ultime devono essere parecchio inferiori rispetto a quanto visto fino a qui. Ci sono illustri esempi in contro tendenza con sensori leggermente più grossi e ottiche di qualità, ma vanno a ricadere per posizionamento di prezzo nel segmento Premium.

Compatte rugged: queste fotocamere sono votate all'azione e sacrificano tutto in direzione della resistenza: corpi super rinforzati e quindi più pesanti della media a parità di prestazioni, ottiche non sporgenti e quindi limitate nell'escursione e accoppiate a sensori di piccole dimensioni (formato 1/2,3"), lenti frontali improntate alla resistenza più che alla massima qualità. Ne risultano fotocamere che non soddisfano i palati più fini sotto il punto di vista della qualità, ma che sopportano qualsiasi tipo di prova: immersione anche a 10 metri di profondità, cadute da 2 metri, temperature d'esercizio diversi gradi sotto lo zero. Sono macchine fotografiche utili per non perdere nemmeno uno ricordo durante l'azione oppure in spiaggia, al mare, al lago o sulle piste da sci con la filosofia 'meglio uno scatto a qualità non eccelsa che nessuno scatto'.

Compatte: ricadono nel generico segmento 'compatte' tutte quelle fotocamere che non hanno particolari indirizzi, ma che sono accomunate da dimensioni ridotte. Anche qui troviamo diverse strade imboccate dai produttori, dalla direzioni del massimo contenimento delle dimensioni, arrivando alle compatte superslim in formato carta di credito, oppure alla direzione della massima escursione zoom mantenendo le dimensioni della macchina spenta nel range del tascabile (arrivando a interessanti valori come zoom 18x). Qui gli elementi di differenziazione tralasciano il puramente fotografico e vanno a pescare anche nel design, nei colori, nelle funzionalità simpatiche o nella possibilità di personalizzare l'aspetto dell fotocamera a proprio piacimento.

Pagina 3 - Altri sistemi

Cellulari: questa parola fino a pochi anni fa suonava come una bestemmia in ambito fotografico. Sensori microscopici, ottiche costruite in plastica, ergonomie discutibili: sono tutte caratteristiche che facevano inorridire chiunque si definisse un fotografo. I tempi sono cambiati, in molti casi i cellulari hanno colmato il gap tra essi e le compatte primo prezzo e la qualità che hanno raggiunto alcuni sistemi può essere più che sufficiente in alcuni ambiti d'uso. E poi il cellulare è sempre in tasca (o meglio in borsa o nello zaino), non sempre lo è la macchina fotografica. Il cellulare poi ora è perennemente connesso alla rete e permette di condividere foto e filmati in tempo reale su internet. Infine, diciamolo: è davvero necessario avere un reflex full frame per condividere uno scatto su Facebook. Come abbiamo già detto e come diremo nelle conclusioni il punto cruciale sono le aspettative di chi fotografa e il livello minimo di qualità che esso esige.

Sistemi modulari: Ricoh nel 2009 ha lanciato un'idea inedita e innovativa nel mondo della fotografia digitale, il sistema modulare. A un corpo macchina privo di ottica e sensore, ma dotato dei sistemi di interfaccia, dei comandi di scatto, di display e slot di memoria è possibile accoppiare appositi moduli sigillati dotati di diverse caratteristiche. Si va da quelli mutuati dalle compatte a quelli con ottica fissa e sensore APS-C: in pratica la macchina fotografica può passare dal ruolo di compatta a quello di macchina premium cambiando semplicemente il modulo ottica+sensore, racchiudendo in un solo apparecchio molte caratteristiche anche opposte. Tra i vantaggi il fatto che i moduli sono sigillati e non sono soggetti all'infiltrazione di polvere come reflex e mirrorless e il fatto che aggiornando un modulo si può avere una fotocamera sempre in linea con quanto offre il mercato: il principale svantaggio è da ritrovarsi al momento nel prezzo, davvero elevato per i diversi moduli, che rende il sistema appetibile solo a un ristretto pubblico. Da poco annunciato anche il modulo con sensore APS-C con innesto per montare le ottiche Leica: si tratta di un segnale importante delle ampie possibilità di un tale sistema, che pone come limite solo quello della fantasia dei progettisti.

Medio formato: il nome non deve trarre in inganno in quanto è eredità dei tempi della pellicola, quando il piccolo formato era rappresentato dalla pellicola 35mm, il medio formato arrivava al 4x5 cm e i supporti di superficie più ampia cadevano sotto il nome di grande formato. Al giorno d'oggi nel digitale si è creata l'incongruenza tra il full-frame o formato pieno, che indica le reflex con sensore delle stesse dimensioni della pellicola 35mm e le medio formato, che in realtà utilizzano sensori più grandi. Si tratta di macchine professionali con barriera d'acquisto a circa 10.000 euro oppure di sistemi fotografici che abbinano dorsi digitali a macchine di vecchia generazione, nate con i magazzini a pellicola. I vantaggi sono dati dal sistema nel suo complesso che offre ottiche di qualità, sensori di grosse dimensioni, interfacce pensate per l'uso in studio. Gli svantaggi sono le dimensioni, la cura che richiede ogni scatto, il costo di accesso.

Pagina 4 - A ognuno la sua fotocamera

Dunque quale fotocamera scegliere? Partiamo da un concetto semplice: la fotocamera perfetta non esiste. Esistono molte e diverse esigenze e possono essere create soluzioni che possano ad esse rispondere al meglio: una medio formato può restituire scatti mozzafiato, ma non è certamente adatta ad essere trasportata alla cintura durante un'arrampicata libera.

La qualità è un parametro che può essere definito e misurato con dati oggettivi, ma la qualità minima sufficiente è invece un dato puramente soggettivo e non è da denigrare chi per le sue esigenze specifiche può permettersi di accettare una qualità semplicemente 'buona' e non 'ottima' o 'eccellente'.

Fotografare è un'arte, ma anche un divertimento, un modo d'esprimersi: giudicare un fotografo dalle dimensioni del suo sensore è certamente riduttivo. Chi ama utilizzare le proprie foto come wallpaper del PC o stampare in piccolo formato non ha certo bisogno di una reflex professionale, anzi deve trovare la macchina fotografica che per caratteristiche, ad esempio portabilità o resistenza a sabbia, acqua, gelo, che gli permetta di non perdere nemmeno uno scatto.

La rincorsa alla novità, alla nuova tecnologia, all'ultimo ritrovato della tecnica a volte sono bisogni instillati nelle persone da ottime campagne marketing, ma tralasciano un particolare importate: la qualità della foto è fatta in buona parte dall'occhio che sta dietro il mirino (oppure il display Live View). Certo, un mezzo tecnico all'altezza può aiutare e rendere più facile ottenere risultati di buona qualità, ma spesso invece che investire denaro nell'ultimissima novità sarebbe preferibile investire tempo e soldi in cultura fotografica, leggendo, visitando mostre, frequentando workshop, viaggiando e confrontandosi con le altre persone.

La macchina è lo strumento, ma è il fotografo che fa la foto. Lo strumento migliore è quello che risponde al massimo alle esigenze del fotografo e le esigenze sono varie quanto è vario il mondo. Nelle prossime puntate analizzeremo in dettaglio ogni categoria per avere una panoramica più completa all'interno della quale orientare le proprie scelte.