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iStockphoto: guadagnare con le proprie foto
iStockphoto: guadagnare con le proprie foto
Roberto Colombo - 07 Ottobre 2011
“Il fenomeno del microstock ha rivoluzionato il mondo della fotografia commerciale. Abbiamo partecipato alla prima edizione italiana di iStockalypse: ecco una guida completa su cos'é il microstock e su come si può guadagnare creando delle foto best seller”
Pagina 1 - Introduzione

Il fenomeno del MicroStock è una delle rivoluzioni più importanti che il passaggio al digitale ha portato nel mondo della fotografia. Sebbene non sotto gli occhi di tutti, è in corso un cambiamento epocale per quello che riguarda la professione di fotografo. Una volta i due grandi mondi della fotografia d'archivio e della fotografia su commissione avevano ambiti di utilizzo ben diverso, al giorno d'oggi anche settori come reportage e pubblicità fanno un utilizzo sempre più massiccio della fotografia stock in particolare del microstock.

È bene inquadrare quello di cui stiamo parlando: fino a pochi anni fa chiunque avesse bisogno di una immagine a scopo commerciale (editoria, advertising, progetti grafici) aveva di fronte a sé due strade: rivolgersi a un'agenzia dotata di un ampio archivio fotografico o commissionare (in modo diretto o sempre tramite agenzia) gli scatti voluti a un fotografo.

Oggi invece l'azione che viene più spesso fatta è quella di aprire il proprio browser, effettuare una ricerca, con i motori come Google o Bing o direttamente sui siti di MicroStock, e, una volta trovata l'immagine desiderata, scaricare il contenuto pagando il dovuto utilizzandola poi in modalità royalty free per gli usi desiderati e consentiti. Alcune limitazioni si applicano invece alle immagini per il solo utilizzo editoriale.

Si tratta di un processo molto più semplice, che ha reso il mondo della fotografia commerciale più accessibile da entrambi i lati: da quello di chi compra e da quello di chi vende. Più accessibile anche per quanto riguarda i costi: il microstock ha abbassato molto il prezzo di accesso alle immagini, provocando non pochi malumori nel mondo dei fotografi professionisti, che si sono visti erodere i margini e si sono trovati a fronteggiare una concorrenza molto più ampia.

Pagina 2 - Come nasce il microstock

iStockPhoto nasce nel 2000 dall'idea di Bruce Livingstone: a quel tempo era alla ricerca di un modo per mettere a frutto il suo ampio archivio fotografico e la crescita esponenziale dei nuovi media lo spinse a provare qualcosa di innovativo. Il sito iStockPhoto racconta così la sua nascita:

"Nel 2000, Bruce Livingstone stava per darsi al mercato tradizionale delle foto d'archivio, ma aveva problemi a farsi pubblicità in un modo pieno di concorrenti. Aveva scatole di CD piene di migliaia di immagini pronte per la spedizione. All'ultimo momento, fu colto dalla folgorazione che il vecchio modo di distribuire immagini non funzionava più. Probabilmente non aveva voglia di mettersi ad attaccare tutti quei francobolli. Qualunque fosse il motivo, mise le immagini disponibili online gratuitamente, onde verificare la reazione del pubblico. Chiamò il sito iStockphoto. I designer web andarono letteralmente di matto e scaricano quante più immagini possibili. Alcuni di essi possedevano delle fotocamere digitali e iniziarono a caricare immagini proprie. Quando le bollette mensili sull'ampiezza di banda arrivarono a $10.000, Bruce investigò nella crescente comunità iStock per sapere se le persone sarebbero state disposte a pagare per le immagini."

Dal 2002 il modello di business diventò il pagamento per il download della singola foto con pieni diritti di utilizzo e la piattaforma cominciò ad avere un successo crescente sia dal punto di vista del numero di acquirenti sia da quello dei contributori. In molti hanno accolto non troppo bene questa novità, che ha certamente rivoluzionato il mondo della fotografia commerciale, abbassando i costi di accesso alle foto e di conseguenza i guadagni per fotografi per il singolo pezzo.

In molti vedono invece nel microstock una via molto importante per accedere alla vendita di immagini, una via che ha aperto la possibilità di guadagnare con le foto anche a chi prima era escluso dal sistema. Il microstock sicuramente ha aperto nuove possibilità e ha messo in difficoltà chi queste possibilità non è riuscito a coglierle: si tratta di un'evoluzione ormai inarrestabile, di cui ha poco senso ormai lamentarsi. L'esperienza di molti fotografi professionisti dice che, anche puntando sulla quantità di scatti e vendite, è possibile arrivare ad importanti giri d'affari. I dati rilasciati da iStockPhoto parlano di 1,9 milioni di dollari di royalty distribuiti ogni settimana ai contributors, con una foto scaricata ogni secondo delle 24 ore di un giorno.

Pagina 3 - Come si diventa contributor

Diventare contributor è abbastanza semplice: dopo essersi registrati sul sito si passa alla lettura del regolamento scritto in modo da diventare un lungo tutorial sull'uso di iStockPhoto, sulle richieste di qualità, sulle questioni legali legate a marchi e diritti di copyright. Si tratta di diverse schede fatte per guidare l'utente verso il primo processo di upload e accettazione delle immagini. In particolare è fondamentale la parte dedicata ai 'Requisiti di Legge' capitolo fondamentale nel processo di accettazione delle immagini.

La prima sottomissione di foto è preceduta da un questionario, una sorta di piccolo esame che ogni contributor deve essere in grado di passare, per dimostrare da un lato di aver letto integralmente e compreso al meglio il regolamento e le esigenze del sistema. Superato il questionario l'altro scoglio è rappresentato dal giudizio sulle proprie foto dall'alto, allo scopo di poter soddisfare il livello minimo di qualità richiesto da iStockPhoto. Si tratta di un esame non definitivo, in caso di rigetto delle prime foto è possibile riprovare, magari seguendo i consigli delle varie guide proposte dal sito e dalla sua community.

Dopo la prima approvazione si accede al livello di contriibutore, ma ogni foto caricata viene sempre sottoposta al vaglio umano di iStockPhoto, sempre per la ragione di garantire un livello minimo di qualità alle immagini. Fondamentali restano le regole che riguardano gli aspetti legali: ogni immagine che contenga una persona riconoscibile deve essere accompagnata dalla liberatoria: non si tratta solo del viso, anche un vistoso (e dunque riconoscibile) tatuaggio è considerato un mezzo di possibile identificazione. Discorso simile anche per quanto riguarda i luoghi dove sono stati effettuati gli scatti o i monumenti che questi ritraggono: in casi di particolari restrizioni il fotografo deve aver ricevuto l'autorizzazione a scattare e a fare utilizzo commerciale delle fotografie.

iStock accetta solo file RGB JPG: TIF, PNG e PSD non sono ammessi, anche se seguendo le richieste di acquirenti e contributori in un futuro breve dovrebbero fare il loro ingresso nel paniere anche i PNG con trasparenza, per rendere più semplice l'inserimento delle immagini nei progetti grafici. Anche le immagini CMYK non sono accettate. iStock accetta file di 1600x1200 pixel o superiori. I file inferiori a 1600 x 1200 pixel vengono rifiutati. iStock offre diversi formati di ogni immagine presente sul sito e il prezzo dei file si basa in parte sulle dimensioni delle immagini; di conseguenza, l'interesse dei fotografi è quella di fornire un'immagine dalle dimensioni pixel il più elevate possibile, ma non sono ammesse procedure di upscaling, sempre per ragioni di qualità. iStockPhoto inoltre fa da piattaforma di vendita per contenuti video, illustrazioni, file audio.

Pagina 4 - Quanto si può guadagnare

Come dicevamo il volume d'affari generato da iStock è davvero elevato e settimanalmente sono 1,9 i milioni di dollari che vengono distribuiti ai contributors: visto il basso costo di acquisto dei contenuti, questa cifra rende evidente quanto grande sia il numero di download su base settimanale. Sempre considerato il mediamente basso prezzo di vendita dei contenuti è chiaro come i guadagni siano conseguenza degli ampi volumi: per i contributor è quindi necessario puntare sulla quantità. Quantità intesa in due modi: o la quantità di download di un singolo contenuto, che deve quindi spiccare tra la folla e piazzarsi in modo stabile in cima alle ricerche, oppure la quantità di contenuti del proprio portafoglio, magari ognuno capace di portare un numero relativo di download.

Vendendo su un sistema basato su un motore di ricerca il successo di un contenuto non può prescindere dalla conoscenza degli algoritmi che collegano domanda e offerta. In un sito come iStockphoto l'utilizzo delle keyword è fondamentale: sbagliare questo delicato passaggio può voler dire relegare un'ottima immagine nel dimenticatoio. Inoltre spesso una delle sorgenti di traffico di iStock sono i motori di ricerca come Google, che propongono i contenuti a pagamento a chi è in cerca di immagini sul web: in questo caso è il titolo dell'immagine a ricoprire un riolo fondamentale ed esso deve contentere le giuste parole chiave per scalare le prime posizioni dei motori.

Non basta quindi saper scattare ottime immagini, è fondamentale anche sapersi porre al meglio sul mercato: d'altra parte questo era perfettamente vero anche ai tempi in cui esistevano solo free lance e agenzie, è solo cambiato il modo giusto di sapersi presentare e posizionare e si è allargato a dismisura il numero dei 'concorrenti'. Il sistema poi premia i contenuti più scaricati facendogli scalare le classifiche, quindi un buon posizionamento non può comunque prescindere dalla qualità del contenuto. Sembrerebbe un cane che si morde la coda, ma in sintesi i due pilastri che non possono mancare a un contenuto sono la qualità e il buon posizionamento.

iStock paga in dollari USA. In qualsiasi momento i crediti possono essere convertiti in dollari in rapporto 1:1. Quando il saldo del conto raggiunge i 100 USD, è possibile inviare una richiesta di pagamento, che verrà eseguita in uno dei tre modi seguenti: Assegno, PayPal/Moneybookers, Deposito diretto o carta prepagata iStockphoto MasterCard Payoneer.

Pagina 5 - Consigli per creare delle immagini best seller: le esigenze di chi compra

Nelle scorse settimane si è tenuta a Milano la prima edizione italiana di iStockalypse, manifestazione che in più giorni raccoglie buyer e contributors per workshop, incontri, sessioni di scatto con modelli e modelle in location appositamente selezionate e allestite. iStockalypse nasce nel 2005 come manifestazione ufficiale di iStockphoto, appunto per creare un punto di incontro tra artisti, creativi e fotografi a livello internazionale e come luogo di discussione su mondo del microstock.

La tappa italiana ci ha permesso fare quattro chiacchiere con Nicola Ghezzi, country manager di iStockphoto per l'Italia, e di seguire un paio di panel di discussione. In particolare i workshop si sono concentrati da un lato a presentare le esigenze di alcuni importanti compratori italiani, che utilizzano iStock per reperire immagini royalty free da utilizzare nei propri progetti, dall'altro a presentare casi di contributor di successo, che hanno fatto del microstock la o una delle fonti principali di reddito.

Nel primo caso conoscere le esigenze di chi compra le immagini è fondamentale per i venditori per poter calibrare i contenuti da proporre, in modo da massimizzare le possibilità di download. In particolare durante il workshop dedicato hanno preso la parola due agenzie che si occupano di progetti grafici, il responsabile del design dei progetti web di Mediaset e il portavoce di un'azienda che ha utilizzato iStock come contenitore per trovare immagini d'impatto per mostrare le potenzialità di un software di elaborazione fotografica.

Nei primi due casi le immagini scelte tra quelle di iStockphoto rappresentano la base di partenza per combinazioni grafiche: se una volta per un logo, un manifesto, una brochure si pensava uno scatto e lo si commissionava al fotografo, ora si va invece in cerca di elementi di base da combinare a piacimento. per questo uno dei requisiti fondamentali è che l'elemento principale della foto sia facile da manipolare (ad esempio ritagliare).

In questo campo sono quindi molto utilizzati gli oggetti singoli chiaramente distinti dallo sfondo. Gli oggetti devono essere realistici e passa in secondo piano la creatività totale dello scatto: quello che conta è un punto di vista originale accompagnato dalla facilità di manipolazione. Fondamentale è il buon posizionamento del contenuto: bisogna provare a mettersi nella testa dei designer e capire come e cosa potrebbero ricercare per i propri progetti e proporre contenuti che si avvicinino al massimo alla loro esigenze.

Spesso è buona cosa proporre variazioni sul tema, in modo da proporre all'utilizzatore alternative da sottoporre all'attenzione dei clienti: ad esempio gli stessi modelli con diverse espressioni, differenti pose e vestiti. Inoltre le foto non devono essere esagerate dal punto di vista dei principali parametri (contrasto, saturazione, nitidezza): la foto deve essere un buon punto di partenza da cui il grafico deve essere libero di scegliere la direzione in cui muoversi. In particolare gli esperti consigliano di non applicare filtri per aumentare la nitidezza, in quanto questo è un parametro intrinsecamente legato all'utilizzo finale dell'immagine, ad esempio le dimensioni e la risoluzione di stampa.

Pagina 6 - Consigli per creare delle immagini best seller: la localizzazione

Un altro elemento molto richiesto da chi acquista immagini è la localizzazione dei contenuti: sembra una tematica di poco conto, invece risulta fondamentale. I buyer lamentano la scarsezza di contenuti di chiara matrice italiana. Alcuni esempi spiegano meglio la situazione. Un volantino in cui deve apparire una mamma rischia di risultare all'occhio del pubblico italiano se il soggetto ha tratti troppo lontani dalla media italiana: la perfetta mamma bionda americana non è una testimonial credibile per le merendine per i bimbi italiani.

Discorso simile anche per gli oggetti della vita di tutti i giorni. Un progetto grafico che utilizzi per il nostro Paese una presa di corrente americana rischia di essere artificioso e poco immediatamente comprensibile, vanificando magari solo per un particolare una buona idea. I compratori chiedono cartelli, strade, prese di corrente chiaramente riconoscibili come italiani, in modo da creare istantaneamente familiarità nell'osservatore, uno dei fondamenti dell'advertising. Una strada a 5 corsie per senso di marcia è qualcosa di non certo comune per il pubblico italiano.

Inoltre servono gli oggetti della vita quotidiana, spesso fondamentali per i progetti grafici, ad esempio la testata di un blog che parla di cucina, di fitness o di traffico. Un altro consiglio è anche quello di anticipare gli eventi: spesso chi si occupa di grafica deve preparare con largo anticipo testare, bottoni, progetti e non può attendere l'inizio di una certa manifestazione per trovare immagini. Un esempio: il 2015 con l'Expo a Milano farà lievitare con largo anticipo la richiesta di immagini relative al capoluogo lombardo.

Pagina 7 - Consigli per creare delle immagini best seller: la credibilità

La credibilità delle immagini è un concetto ribadito anche da alcuni contributor di successo: oltre alla localizzazione ci sono altri elementi che rendono un'immagine credibile o meno. Nell'ambito sportivo uno di questi è la conformità con le regole del gioco: una foto in cui appare un movimento o un'azione non in linea con i regolamenti viene scartata a priori.

Le immagini devono essere al passo coi tempi: il vestiario delle persone, le acconciature i tagli di capelli, gli accessori devono essere up-to-date per essere utilizzabili e credibili. In questo caso la difficoltà è far passare il concetto di modernità senza far apparire nessun marchio, che violerebbe le regole di cui abbiamo parlato nella pagina dedicata a diritte e copyright.

Un consiglio da parte di chi ha fatto del microstock una professione è quello di non lesinare in campo qualitativo. Non si parla solo di attrezzatura, ma anche di allestimento: make-up e pettinature non possono essere affidate al caso. Similmente se si vuole far passare un concetto, un'emozione, è bene affidarsi a modelli professionisti, magari ad attori.

In conclusione un piccolo ma utile consiglio: dopo aver curato la qualità dell'immagine, il suo posizionamento, la sua attualità e necessario tenere in considerazione anche il metodo con cui vengono sfogliate e selezionate le foto: chi ricerca immagini si trova di fronte a una serie di miniature da 100 pixel o poco più e in questa fase l'immagine deve essere in grado di catturare lo sguardo dell'osservatore. Una foto perfetta a tutto schermo, ma poco comprensibile a livello di miniatura potrebbe ricevere troppo poca attenzione.