Al giorno d'oggi buona parte delle fotocamere in circolazione ha impresso sul corpo un marchio giapponese, ma c'è stato un tempo in cui era l'Europa a guidare il gruppo. Ad esempio nel 1934 un gruppo di ingegneri del Sol Levante si mise al lavoro per sfidare il vecchio continente, concentrandosi su una fotocamera 35mm con otturatore sul piano focale. Ne nacque il prototipo Kwanon - dal nome della divinità buddista della misericordia Kwannon - la prima fotocamera giapponese di quel tipo. Nel 1935, il nome Kwanon fu sostituito con Canon (che significa criterio o metro di giudizio) e il primo modello prodotto dal neonato marchio prese il nome di Hansa Canon e vide il mercato l'anno successivo.
Da quel momento in poi la storia del marchio nipponico ha esplorato diversi generi, dalla reflex Canonflex del 1959, alla Canonet a telemetro di due anni successiva, fino ad arrivare al sistema EOS del 1987, pietra miliare della fotografia moderna autofocus e attualmente sistema fotografico di riferimento in casa Canon.
L'ottantesimo anniversario del primo prototipo, progenitore di tutta la stirpe Canon, porta con sé anche un aneddoto molto curioso: come specificato in una nota a piè pagina - infatti - il lancio fu "reso possibile attraverso la cooperazione di Nippon Kogaku K.K. (Oggi Nikon Corporation). “Hansa” era il marchio di fabbrica di Omiya Foto Supply, un grossista di fotocamere e prodotti fotografici. In conformità a un obbligo contrattuale, il marchio è stato inciso sulla parte superiore della fotocamera". Fu proprio l'azienda che nel 1946 diventò Nikon a fornire il trampolino di lancio per l'attuale acerrimo nemico Canon...