La storia di Holga è uno di quei casi particolari nel mondo della fotografia: tutto ha origine in Cina (Hong Kong per la precisione) nel 1981, periodo in cui la fotografia si stava diffondendo in modo pervasivo all'interno del paese. In particolare era il formato 120 a riscuotere il maggiore successo e Holga si presentò come la 'medio formato economica' basandosi sull'accoppiata di corpo e ottica completamente in plastica. Di lì a poco però l'ingresso del formato 35mm nel paese vide spostarsi verso il formato 135 l'interesse di pubblico e produttori, con un notevole impatto sul giro d'affari di Holga. Si diffuse però in occidente la voce della medio formato super economica totalmente in plastica e Holga ebbe un inaspettato rinnovato successo, arrivando a vendere più di 250.000 pezzi.
Holga si presentò come la 'medio formato economica' basandosi sull'accoppiata di corpo e ottica completamente in plastica
Il tratto distintivo che attirò i fotografi era rappresentato dalla scarsa qualità delle immagini, soggette a sfocature e aberrazioni, con in più una buona dose di strani effetti dovuti alla non perfetta tenuta alla luce esterna del corpo. Inoltre il cerchio di copertura dell'ottica è a malapena sufficiente a coprire tutta la pellicola, dando vita così a una vignettatura molto forte ed evidente. Il passaggio al digitale, che per altro ha visto molti filtri creativi ispirarsi proprio alle immagini delle Holga, ha però rappresentato un momento di declino per la medio formato cinese, tanto da arrivare alla chiusura totale della fabbrica, le cui attrezzature (stando alle parole del portavoce riportate da MirrorlessRumors) "sono già state buttate via". Una fine abbastanza triste per un fenomeno del panorama fotografico a cui molti erano affezionati.