Dopo una lunga battaglia contro una malattia che non concede scampo ci ha lasciati Storm Thorgerson. Se vi state chiedendo chi è, visto che molte testate ne parlano come se fosse una celebrità nota a tutti, non è il caso di sentirsi ignoranti: nei suoi 69 anni di vita Storm ha fatto diverse cose, ma le più celebri appartengono alla cultura collettiva degli appassionati di musica, legate a nomi di altri.
Storm come tempesta, se vogliamo tradurre letteralmente il nome, un fotografo e designer che ha vissuto il suo periodo d'oro per circa quindici anni a partire dal 1968, ma portando avanti lavori fino all'ultimo dei suoi giorni. Nel 1968 infatti è stato fra i fondatori dello studio grafico Hipgnosis (insieme a Aubrey Powell e Peter Christopherson), muovendo i primi passi nel fantastico mondo delle copertine dei 33 giri, ovvero una delle cose più rimpiante dagli appassionati, abituati ormai al download di impalpabili bit.
Tutto parte da A Saucerful of Secrets dei Pink Floyd, un mix di fotografia, aerografo, collage e tutto quello che oggi indichiamo genericamente con artwork, dove lo scatto si fonde con i voli pindarici della fantasia creando qualcosa di unico e identificabile, ovvero una caratteristica importantissima per la vendita di 33 giri all'epoca. Non era ovviamente solo questo: con Ummagumma, sempre dei Pink Floyd, la ricerca si spinge nel campo della composizione, offrendoci un'immagine apparentemente semplice ma ricercata fin nei minimi particolari.
Hipgnosis ha sempre lavorato tenendo molto in considerazione il contenuto dell'album: tradotto in parole povere, non partiva un click senza prima aver ascoltato e appreso il senso della musica da rendere con un'immagine, situazione che di fatto portava al coinvolgimento di Hipgnosis (in veste di pubblico privilegiato) nella parte di produzione e remix prevendita. Gli strumenti utilizzati in fase di scatto erano solitamente Hasselblad e non tanto per una ricerca di qualità, ma perché semplicemente si poteva avere già bello che pronto uno scatto quadrato, perfetto per le copertine. Ovviamente gli artwork prevedevano anche gli interni, di larghezza doppia, più altri accorgimenti in termini di packaging rivelatisi quasi sempre di successo.
La consacrazione arriva con uno degli album più venduti di sempre, The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd: milioni e milioni di copie vanno a fissare nella memoria collettiva il celebre prisma che scinde la luce visibile nei colori dell'arcobaleno, facendo vivere ad Hipgnosis un periodo molto prolifico e di successo. Oltre ai Pink Floyd (celebre anche Atom Earth Mother, quello della mucca, N.d.R.), la collaborazione si estende ad altri colossi della musica come Led Zeppelin, Genesis, Paul McCartney, Black Sabbath, Peter Gabriel. Una curiosità: non esisteva un listino per questo tipo di lavori, lasciando agli artisti la scelta di pagare "per quanto credevano valesse". Quasi mai per Hipgnosis questa scelta si è rivelata svantaggiosa.
Hipgnosis si scioglie nel 1983, ma l'attività di Storm Thorgerson continua: suoi i lavori per Alan Parsons (Try Anything Once, On Air e The Time Machine, per citarne alcuni), Anthrax, Audioslave, Bruce Dickinson, Dream Theater (Falling into Infinity, Once in a LIVEtime, 5 Years in a LIVEtime), Muse e molti altri.
Uno sconosciuto molto noto, Mr. Storm Thorgerson, che ci ha lasciati ieri ma con un'eredità molto apprezzata dagli appassionati di musica, e non solo (di seguito una gallery con alcuni dei suoi lavori e di Hipgnosis). Buon viaggio, Storm.