Il post del blog di Photoshop pubblicato in occasione della presentazione delle tecnologie di riduzione in post produzione dello sfocato dovuto al mosso, che faranno parte del futuro della suite di elaborazione di Adobe, ha ricevuto un'update, dopo il grande clamore suscitato dalle potenzialità della tecnologia. Se le prime due immagini processate durante la dimostrazione erano esempi 'reali', ossia con mosso causato dal movimento della fotocamera per la mano poco ferma del fotografo, l'ultima immagine, quella con Kevin Lynch al microfono, era una simulazione sfocata ad arte per mostrare le potenzialità del software.
L'immagine incriminata
Adobe si giustifica dicendo che è prassi comune sottoporre a quel tipo di plug-in immagini 'rovinate' in modo artificiale, in quanto comunque il software non può sapere se lo scatto che sta processando arrivi da una situazione reale o simulata. I più critici comunque non mancheranno di deprecare la mossa, in quanto mina in parte la fiducia di chi ha guardato le potenzialità della tecnologia: sapendo infatti quale modello di mosso è stato applicato per sfocare l'immagine è lecito pensare che si possa dare qualche imboccata al software per migliorare le sue prestazioni, tanto più che per ogni immagine il presentatore ha caricato un preset di impostazioni per accorciare i tempi dello show.