Adobe confessa: una delle immagini della dimostrazione del plugin antimosso era falsa

Adobe confessa: una delle immagini della dimostrazione del plugin antimosso era falsa

di Roberto Colombo, pubblicata il

“In un post sul blog di Photoshop Adobe svela che una delle immagini utilizzate per la presentazione della tecnologia anti-mosso era stata sfocata ad arte”

Il post del blog di Photoshop pubblicato in occasione della presentazione delle tecnologie di riduzione in post produzione dello sfocato dovuto al mosso, che faranno parte del futuro della suite di elaborazione di Adobe, ha ricevuto un'update, dopo il grande clamore suscitato dalle potenzialità della tecnologia. Se le prime due immagini processate durante la dimostrazione erano esempi 'reali', ossia con mosso causato dal movimento della fotocamera per la mano poco ferma del fotografo, l'ultima immagine, quella con Kevin Lynch al microfono, era una simulazione sfocata ad arte per mostrare le potenzialità del software.


L'immagine incriminata

Adobe si giustifica dicendo che è prassi comune sottoporre a quel tipo di plug-in immagini 'rovinate' in modo artificiale, in quanto comunque il software non può sapere se lo scatto che sta processando arrivi da una situazione reale o simulata. I più critici comunque non mancheranno di deprecare la mossa, in quanto mina in parte la fiducia di chi ha guardato le potenzialità della tecnologia: sapendo infatti quale modello di mosso è stato applicato per sfocare l'immagine è lecito pensare che si possa dare qualche imboccata al software per migliorare le sue prestazioni, tanto più che per ogni immagine il presentatore ha caricato un preset di impostazioni per accorciare i tempi dello show.


Commenti (42)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 1 di: Okiya pubblicato il 19 Ottobre 2011, 15:38
Lo avevano già capito tutti..... ormai.


Pessima dimostrazione...
Commento # 2 di: demon77 pubblicato il 19 Ottobre 2011, 15:44
!!!
Ma non ho parole!!!

Ma che figura di M...
Commento # 3 di: TheDarkMelon pubblicato il 19 Ottobre 2011, 15:52
VERGOGNA ADOBE!!!
Commento # 4 di: LUVІ pubblicato il 19 Ottobre 2011, 15:53
Epic fail.
Comunque, dai, non si può sempre sperare nei miracoli... e dai.... se manca proprio l'informazione, in una immagine, non puoi ricostruirla.
E poi.. abbiamo già VR negli obiettivi, antishake sui sensori.... sensibilità oltre i 200 KISO... ma cosa bisogna fare per fare una foto mossa oggigiorno?!?!?!?!

LuVi
Commento # 5 di: randy88 pubblicato il 19 Ottobre 2011, 15:57
Eccoci alla ovvia e inevitabile figura di merda.

Immagino che il capo marketing sarà ringraziato
Commento # 6 di: quiete pubblicato il 19 Ottobre 2011, 16:04
se ne stavano zitti e tutto rimaneva vago...
Commento # 7 di: Bricky pubblicato il 19 Ottobre 2011, 16:12
Almeno l'hanno detto apertamente... certo una figura di m.... non indifferente
Commento # 8 di: pierr pubblicato il 19 Ottobre 2011, 16:14
Ma avete letto l'articolo?
Commento # 9 di: tommy781 pubblicato il 19 Ottobre 2011, 16:15
esattamente come sostiene adobe il risultato non cambia, l'immagine è stata processata dal software ma invece di usare un mosso vero ne hanno simulato uno...e allora? la maggior parte delle presentazioni è falsa, ho visto personalmente anche "simulazioni" si programmi che in realtà erano dei filmati e la gente che guardava (e poi comprava) tali programmi credeva veramente che tutto fosse in tempo reale. non vedo lo scandalo, come dice adobe il tutto è prassi comune alle presentazioni per evitare sostanzialmente blocchi di sistema o problematiche non legate al software ma che ad esso verrebbero addebitate.
Commento # 10 di: Edgar83 pubblicato il 19 Ottobre 2011, 16:20
Originariamente inviato da: pierr
Ma avete letto l'articolo?


Quoto alla grande!
« Pagina Precedente     Pagina Successiva »