Negli ultimi tempi si è parlato molto di standardizzazione di formati digitali e del ruolo dell'ISO (International Standard's Organization). La standardizzazione porta con se indubbi vantaggi per i consumatori, ma ha anche importanti risvolti commerciali, per cui il ruolo dell'organizzazione è spesso molto delicato.
Con la grande espansione del mercato della fotografia digitale anche il grande pubblico utilizza sempre di più i formati RAW delle fotocamere, trovandosi di fronte però una situazione parecchio frammentata.
Un formato standard dei 'negativi digitali' i file RAW prodotti dalle fotocamere è invocato da più parti e renderebbe certamente più accessibile al grande pubblico la 'camera chiara' ossia la fase di sviluppo dei propri scatti digitali. Attualmente ogni produttore ha un suo standard, che riflette la gestione che il gruppo sensore-processore fa delle informazioni, con una moltiplicazione dei programmi e dei plugin per chi cambia la fotocamera, ma vuole continuare a lavorare sui suoi vecchi negativi digitali.
Nel 2004, al Photokina, Adobe aveva presentato il DNG v1.0, la prima versione del suo negativo digitale, che nel tempo ha trovato il sostegno di diversi importanti marchi, tra cui Casio, Pentax, Ricoh, Leica e Samsung.
DPReview riporta anche le parole di Tom Hogarty senior product manager di Adobe, che ha dichiarato aperto il dialogo con le case produttrici di fotocamere, per ampliare il supporto del DNG ai diversi formati proprietari.
Tra gli altri aspetti che il product manager sottolinea c'è anche la possibilità di effettuare una compressione senza degradazione sui dati grezzi, con un risparmio di spazio che si attesta al 10-15%, ma che in alcuni casi (viene citato quello della Nikon D3) può arrivare anche al 50%.
Il DNG è stato proposto da Adobe come standard facente parte della norma ISO TIFF/EP (Electronic Photography). Attualmente non si può ancora dire nulla sul cammino del DNG come standard, se continuerà e arriverà a termine e con quali tempistiche.