Anche da Sony sensore CMOS back-illuminated

Anche da Sony sensore CMOS back-illuminated

di Andrea Bai, pubblicata il

“Dopo Omnivision anche Sony propone un sensore CMOS di tipo back-illuminated che incrementa la sensibilità di ripresa senza deteriorare la qualità d'immagine”


Commenti (20)

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Commento # 11 di: leddlazarus pubblicato il 14 Giugno 2008, 00:04
secondo me quei disegni dei sensori traggono in inganno.

altrimenti non avrebbe senso che quello che ha i sensori dopo la lente e le connessioni sia meglio. cioè e come guardare dalla finestra senza scostare le tende.

o sbaglio.
Commento # 12 di: morph_it pubblicato il 14 Giugno 2008, 01:18
cioè, voi riuscite a vedere differenza di DR su immagini di quella grandezza?
Complimenti...però...secondo me è un problema del tuo monitor perchè io non vedo le stesse cose.
Tra l'altro è facile che siaano un po' sovraesposte, dato che lo scopo del test è proprio di mostrare una maggiore sensibilità a parità degli altri parametri...
Commento # 13 di: yossarian pubblicato il 14 Giugno 2008, 01:47
Originariamente inviato da: leddlazarus
non capisco come mai ci sono arrivati solo adesso.

problemi di costruzione?

no perchè sembra che abbiano scoperto l'acqua calda


soprattutto problemi di costi: un sensore di tipo backside può arrivare a costare fino a 5 o 6 volte un sensore di tipo frontside, poichè richiede dei particolari accorgimenti in fase di realizzazione per evitare rotture del chip (il processo produttivo è molto più delicato). Adesso, però, si è arrivati al punto che, a forza di miniaturizzare, l'efficienza quantica dei sensori di tipo fs si stanno riducendo in maniera drammatica e le lenti montate sugli stessi, per fpcalizzare la radiazione incidente sulla parte sensibile diventano sempre più complesse e costose. Conseguenza, c'è chi ha iniziato a riconsiderare la validità della tecnologia bs (che non è nulla di innovativo, in realtà.
Commento # 14 di: King83 pubblicato il 14 Giugno 2008, 10:23
morph_it non sò il tuo pc ma a me permette di fare ingrandimenti di ciò che visualizzo e credo che x dare commenti sulle due foto hanno ingrandito semplicemente la pagina...le due foto sono stata postata con una risoluzione maggiore di quella che vedi quindi puoi tranquillamente ingrandirla e notare i difetti che segnalavano in precedenza altri due utenti
Commento # 15 di: morph_it pubblicato il 14 Giugno 2008, 13:01
non so cosa tu intenda per ingrandimento, ma se la risoluzione dell'immagine è 580x250 a 72 dpi, quello è e quello rimane, con qualunque tipo di ingrandimento tu possa fare.
Al limite il software del tuo computer può interpolare...ma in real time...la vedo dura.
Se poi hai l'attrezzatura che usano in C.S.I. bhè, tanto di cappello...
Commento # 16 di: mika480 pubblicato il 14 Giugno 2008, 17:01
.................

a me sembra un gran cavolata!
Commento # 17 di: GiulianoPhoto pubblicato il 15 Giugno 2008, 09:23
inutile negare che sony rimmarrà leader nella produzione dei sensori cmos per ancora moltissimo tempo...

....e nel frattempo a fine mese sbarca la A900 25mpx full frame ad un costo molto competitivo + un'altra full frame da 12 o 16 mpx di fascia prosumer a fine anno con l'implementazione di questa caratteristica nel sensore.
Commento # 18 di: Oldbiker pubblicato il 16 Giugno 2008, 11:35
Originariamente inviato da: yossarian
soprattutto problemi di costi: un sensore di tipo backside può arrivare a costare fino a 5 o 6 volte un sensore di tipo frontside, poichè richiede dei particolari accorgimenti in fase di realizzazione per evitare rotture del chip (il processo produttivo è molto più delicato). Adesso, però, si è arrivati al punto che, a forza di miniaturizzare, l'efficienza quantica dei sensori di tipo fs si stanno riducendo in maniera drammatica e le lenti montate sugli stessi, per fpcalizzare la radiazione incidente sulla parte sensibile diventano sempre più complesse e costose. Conseguenza, c'è chi ha iniziato a riconsiderare la validità della tecnologia bs (che non è nulla di innovativo, in realtà.


Bravo! Finalmente un commento sensato! I backside esistono da un paio di decenni, si sono usati e si usano in fotografia scientifica ed astronomica, per l'altissima efficienza quantica: 80-90 contro i 30-50 dei frontside oggi montati sulle macchine fotografiche. In soldoni, significa un raddoppio della sensibilità e, di conseguenza, aumentando il numeratore, il rapporto S/N migliora drasticamente (almeno 3 db). Altro vantaggio, riducono il cosiddetto "rimbalzo" dei fotoni da un pixel all'adiacente, migliorando la nitidezza e la gamma dinamica reale. Altro vantaggio ancora, avendo la circuitazione posteriore, la stessa potrà essere aumentata fino a ricoprire l'intera base dell'area sensibile del pixel, ottimizzando circuiti e componenti per ottenere un abbattimento del denominatore N.
Il problema è il costo di produzione, almeno fino a questo momento, correttamente valutato in 5-6 volte, per l'alto numero di scarti.
Io ho un bs astronomico da 10 anni: a parità di pixel e grandezza dei pixel, necessita di tempi di integrazione pari alla metà di un equivalente sensore fs.

Previsione personale: fra 3 anni gli attuali sensori saranno solo fondi di magazzino.
Commento # 19 di: yossarian pubblicato il 16 Giugno 2008, 15:53
Originariamente inviato da: Oldbiker
Bravo! Finalmente un commento sensato! I backside esistono da un paio di decenni, si sono usati e si usano in fotografia scientifica ed astronomica, per l'altissima efficienza quantica: 80-90 contro i 30-50 dei frontside oggi montati sulle macchine fotografiche. In soldoni, significa un raddoppio della sensibilità e, di conseguenza, aumentando il numeratore, il rapporto S/N migliora drasticamente (almeno 3 db). Altro vantaggio, riducono il cosiddetto "rimbalzo" dei fotoni da un pixel all'adiacente, migliorando la nitidezza e la gamma dinamica reale.


ovvero il cosiddetto pixel crosstalk. Per la gamma dinamica, l'aumento con i sensori di tipo fs si è avuto grazia all'adozione di microlenti focalizzanti il fascio della radiazione incidente sulla parte fotosensibile del pixel e riducendo il valore della corrente di soglia. Però, con l'attuale livello di miniaturizzazione, anche la soluzione delle microlenti sta diventando antieconomica (il sensore da 21 Mpixel della 1DsMarkIII costa uno sproposito rispetto a quelli di altre fotocamere con fotositi di dimensioni maggiori).

Originariamente inviato da: Oldbiker
Altro vantaggio ancora, avendo la circuitazione posteriore, la stessa potrà essere aumentata fino a ricoprire l'intera base dell'area sensibile del pixel, ottimizzando circuiti e componenti per ottenere un abbattimento del denominatore N.


questo vantaggio sarà ancora più sensibile con i sensori di tipo cmos che danno la possibilità di controllare e regolare tutti i parametri pixel per pixel (cosa che oggi non è ancora del tutto realizzabile; alcuni parametri, come ad esempio la risposta del singolo pixel alla radiazione incidente e l'autocalibratura del pixel stesso, sono gestiti per gruppi di pixel e non per singolo pixel. Questo fa si che l'uniformità di risposta non sia ancora perfetta)


Originariamente inviato da: Oldbiker
Il problema è il costo di produzione, almeno fino a questo momento, correttamente valutato in 5-6 volte, per l'alto numero di scarti.
Io ho un bs astronomico da 10 anni: a parità di pixel e grandezza dei pixel, necessita di tempi di integrazione pari alla metà di un equivalente sensore fs.

Previsione personale: fra 3 anni gli attuali sensori saranno solo fondi di magazzino.


concordo con la tua analisi; soprattutto considerando che si va verso livelli di miniaturizzazione sempre più spinti che, per forza di cose, tendono a ridurre lo spazio degli elementi fotosensibili sulla superficie di un sensore, la scelta più sensata sembra proprio quella di sviluppare la trecnologia di tipo bs
Commento # 20 di: Oldbiker pubblicato il 16 Giugno 2008, 16:29
Originariamente inviato da: yossarian
ovvero il cosiddetto pixel crosstalk. Per la gamma dinamica, l'aumento con i sensori di tipo fs si è avuto grazia all'adozione di microlenti focalizzanti il fascio della radiazione incidente sulla parte fotosensibile del pixel e riducendo il valore della corrente di soglia. Però, con l'attuale livello di miniaturizzazione, anche la soluzione delle microlenti sta diventando antieconomica (il sensore da 21 Mpixel della 1DsMarkIII costa uno sproposito rispetto a quelli di altre fotocamere con fotositi di dimensioni maggiori).


Certo, anche perché la miniaturizzazione porta i pixel ad essere sempre più addossati uno all'altro e ciò fa scomparire (o riduce) la necessità di focalizzare sul photosite anche la luce che andrebbe persa perché incidente nello spazio morto. Una volta i datasheets dei sensori riportavano anche il dato del rapporto tra superficie del sensore e superficie sensibile, non raramente rappresentato da numeri a due cifre! Però rimane il problema dei filtri colore, industrialmente meno difficili da creare rispetto alle microlenti convergenti, ma sempre...tosti. Mi piace ipotizzare, per macchine professionali di fascia alta (almeno in un primo momento), la soluzione di 3 sensori, 2 a colori ed 1 in B/N: quest'ultimo per la risoluzione pura e il massimo segnale, non snaturati dalla decodifica Bayer, gli altri due per il puro segnale colore pixel su pixel (il terzo si ricava sottraendo la loro somma dal segnale B/N)

questo vantaggio sarà ancora più sensibile con i sensori di tipo cmos che danno la possibilità di controllare e regolare tutti i parametri pixel per pixel (cosa che oggi non è ancora del tutto realizzabile; alcuni parametri, come ad esempio la risposta del singolo pixel alla radiazione incidente e l'autocalibratura del pixel stesso, sono gestiti per gruppi di pixel e non per singolo pixel. Questo fa si che l'uniformità di risposta non sia ancora perfetta)...


...ma perfettamente rimediabile con un buon flat, che lavora pixel su pixel, e dalla sottrazione del bias, nel cmos strutturalmente più alto rispetto al ccd.


concordo con la tua analisi; soprattutto considerando che si va verso livelli di miniaturizzazione sempre più spinti che, per forza di cose, tendono a ridurre lo spazio degli elementi fotosensibili sulla superficie di un sensore, la scelta più sensata sembra proprio quella di sviluppare la tecnologia di tipo bs


Teniamoci in contatto.
Ciao
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