Se c'è un settore dove Sony sta avendo grande successo è quello della produzione di sensori: a partire dai cinafonini che per elevarsi di grado utilizzano i moduli fotografici del marchio giapponese, passando per compatte, mirrorless e reflex e arrivando fino alle fotocamere medio formato. In particolare in quest'ultimo settore Sony detiene praticamente il monopolio per quanto riguarda i sensori CMOS, da poco sbarcati nel comparto del medio formato per fare concorrenza alle più consolidate soluzioni CCD.
Phase One aveva aperto le danze con il suo dorso digitale medio formato IQ250, basato su CMOS in formato 44x33mm e accreditato di 50 megapixel di risoluzione, in grado di spingersi fino a 6400 ISO di sensibilità massima; Hasselblad aveva rilanciato con Hasselblad H5D-50C, la prima a utilizzare il sensore con le stesse caratteristiche su una fotocamera medio formato integrata; Pentax ha detto la sua con Pentax 645Z, che si è fatta notare per la possibilità di portare il sensore a lavorare fino a 204.800 ISO.
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Ora il sensore Sony da 50 megapixel fa la sua comparsa sul dorso digitale medio formato Leaf Credo 50, con specifiche tecniche in linea con la concorrenza: intervallo di sensibilità 100-6400 ISO, formato 4:3, esposizioni fino a 1/10.000s, 14 stop di gamma dinamica, raffica a 1,2 frame al secondo, file RAW a 14-bit. Il dorso di casa Mamiya si affida al touchscreen da 3,2" per la navigazione nel menu e supporta le connessioni Firewire 800 e USB 3.0 per il trasferimento diretto delle immagini scattate e il controllo remoto. Il prezzo è fissato in $27.000, che salgono a $31.000 se si acquista anche la fotocamera Mamiya 645DF+. Nella gallery alcuni esempi di foto scattate con il nuovo dorso digitale.