Interessante riflessione, quella pubblicata da eweek sul tema brevetti Kodak, in cerca di un compratore ormai da mesi. Ricordiamo brevemente che la gloriosa azienda attiva nel campo della fotografia sta svendendo molte delle proprietà intellettuali per fare cassa; fra queste, circa 1100 brevetti che tornerebbero molto utili nel campo della fotografia su dispostivi mobile.
Consapevoli della cosa, sia Google che Apple hanno già avanzato in passato alcune offerte a Kodak per portarsi a casa il prezioso carico di brevetti, senza però arrivare a un dunque a causa di un'offerta troppo bassa, a dire di Kodak. Ecco quindi che, se da una parte la lotta iOS - Android vede Apple e Google contrapposte all'arma bianca alla prima occasione, vi sono patti di non belligeranza che rischiano di unire i due contendenti.
La fonte, infatti, parla di una sinergia Apple-Google per 500 milioni di Dollari, rendendo molto più allettante l'offerta per Kodak. Ciò che le due aziende non sono riuscite a portare a casa in esclusiva, può sempre sempre essere ottenuto stringendo la mano e facendo un'offerta comunque, che le metterebbe entrambe nella condizione di poterle sfruttare, senza quindi andare incontro a un'ennesima guerra legale.
Abbiamo parlato però di interessante riflessione, all'inizio, che rimane ai margini dell'accordo vero e proprio. L'atteggiamento di Apple sembra molto più pragmatico e riflessivo rispetto al passato, almeno nello stringere patti con il nemico di sempre, cosa quasi sicuramente impensabile con Steve Jobs al timone. L'intransigenza nei confronti di Android del compianto Jobs, infatti, è leggendaria, che lo portò ad affermare che avrebbe speso anche tutto il capitale Apple pur di distruggere Android, a suo dire copiato e rubato.
Il suo successore, Tim Cook, appare per certi versi meno irruento e più ragionevole, pragmatico; battaglie legali ok se non se ne può fare a meno, ma non da usare come "vendetta cosmica" nei confronti di un nemico (la fonte cita questi termini). Qualora la partnership Google-Apple andasse in porto, molti dei meriti andrebbero quindi al nuovo CEO di Apple. Meno carismatico, sicuramente, ma stabile su posizioni di mediazione sconosciute a chi lo aveva preceduto.