Chiunque si avvicini alla fotografia non appena (o forse anche prima) aver imparato come gestire tempi e diaframmi si rende conto del'importanza di un fattore spesso sottovalutato: l'inquadratura. Tra le tante regole da imparare -per poi infrangere- sul come ottenere un'inquadratura coerente con ciò che si ha in mente, sicuramente esistono alcune tecniche che per loro stessa natura sono ingrado di avere un impatto più forte di altre. Tra queste spicca senza dubbio la fotografia aerea.
Se fino a qualche anno or sono l'unico metodo o quasi per realizzare delle riprese dall'alto era quello di noleggiare un elicottero, con tutte le spese del caso, negli ultimi anni il fenomeno si è decisamente ampliato grazie al proliferare di elicotteri radiocomandati in grado di trasportare in aria compatte e DSLR. Anche questa è tuttavia una strada che richiede un investimento sia in termini di denaro che di tempo (la curva di apprendimento di come comandare un elicottero radiocomandato non è propriamente uno scherzo).
Una tecnica decisamente più antica e meno onerosa è sicuramente quella della fotografia aerea con l'aquilone: utilizzata già oltre un secolo fa la tecinca in questione consiste nella possibilità di catturare immagini dall'alto collegando la fotocamera ad un semplice aquilone. Ovviamente questo è il concetto base, per realizzare veramente un servizio in questa maniera è necessario imparare come gestire una situazione tanto precaria.
Naturalmente la possibilità di posizionare la fotocamera nel cielo offre una quantità di spunti non indifferente ed i risultati possoo essere decisamente d'effetto. A questo indirizzo è possibile visualizzare altre immagini catturate da appassionati della cosiddetta Kite Aerial Photography.