Australian Post si somma alla lista di aziende private ed agli enti pubblici interessati a sperimentare l'impiego di droni per gestire le consegne. Come riportato dal The Sidney Morning Herald sul finire della settimana scorsa, il servizio postale australiano ha dato il via ad un progetto pilota che prevede l'utilizzo di droni controllati da remoto con il supporto dell'autorità per la sicurezza dei voli civili nazionale. Se gli esiti del programma di test saranno positivi, il servizio sarà reso disponibile per gli utenti finali entro la fine dell'anno. Obiettivo ultimo è quello di deflazionare il carico di lavoro derivante dalle consegne dei pacchi postali.
L'Amministratore Delegato di Australian Post, Ahmed Fahour, ha dichiarato:
Stiamo valutando la fattibilità di aggiungerlo ai nostri molteplici metodi di consegna. Siamo abbastanza sicuri che, se supereremo la fase di test, saremo in grado di offrire questo servizio sperimentale verso la fine dell'anno.
A trarre beneficio potrebbero essere anche gli utenti che vivono in aree rurali e coloro che utilizzano una casella postale collocata a diversi chilometri di distanza dalla propria abitazione. Il progetto pilota prevede di consegnare due volte a settimana in pacchi in 50 località situate al di fuori dell'area urbana metropolitana.
I droni impiegati nel programma di test sono realizzati dalla compagnia australiana ARI Labs e muniti di fotocamera, grazie alla quale l'operatore può individuare gli ostacoli presenti sul percorso, paracadute e luci di segnalazione. Australian Post sottolinea che l'esito del programma e l'eventuale trasformazione in un servizio attivato su vasta scala per l'utenza consumer dipende, in primo luogo, dai riscontri in termini di sicurezza e affidabilità, come ribadisce l'Amministratore Delegato dell'ente:
Prendiamo in considerazione molto seriamente la sicurezza. Lo faremo entrare in gioco solo quando saremo sicuri al 100% che è sicuro e affidabile
Un aspetto quello della sicurezza che è corretto non sottovalutare, non soltanto per evitare l'ipotesi, meno grave, del danneggiamento o dello smarrimento dell'oggetto delle consegne, ma anche per prevenire il verificarsi di incidenti di peso ben maggiore (ved. QUI).
La scelta di Australian Post di ricorrere ai droni per gestire le consegne non è isolata a livello mondiale. Anche note aziende private, da Amazon a Wal-Mart, per arrivare a Google stessa, hanno dato il via a sperimentazioni analoghe. Lungi dall'essere un metodo di consegna standard e disponibile senza limiti per l'utenza consumer, il tema delle consegne tramite droni si intreccia a quello dell'evoluzione della normativa che deve adeguarsi per disciplinare l'impiego delle nuove "aeromobili" in ambito civile. Resta ancora da dimostrare, inoltre, la propensione dei consumatori ad utilizzare tale strumento di consegna: per restare nell'ambito del mercato australiano, un sondaggio citato dal The Sidney Morning Herald condotto alla fine del 2015, ha evidenziato che solo il 10% dei partecipanti hanno manifestato un parere favorevole all'impiego di droni per la gestione delle consegne.