Nel campo della cosmologia la teoria della Materia Oscura Fredda sostiene che l'Universo va crescendo gerarchicamente da un iniziale condizione di omogeneità di piccoli oggetti ad uno stato di grande disomogeneità fatta di galassie e ammassi. La teoria sostiene che i piccoli oggetti vanno via via collassando e accumulandosi per comporre oggetti sempre più massicci.
Una delle prove di questa teoria può essere riscontrata nelle strutture filamentose di alcune galassie, presenti ad esempio nella nostra Via Lattea o nella vicina galassia M31, altresì nota con il nome di Galassia di Andromeda. Si tratta però di dettagli estremamente difficili da osservare poichè estremamente deboli: i fenomeni di riflessione diffusa della luce che occorrono anche nei telescopi di alto livello li possono facilmente nascondere alla vista.
L'Università di Toronto ha cercato di aggirare il problema commissionando, qualche anno fa, la costruzione di un particolare apparato di osservazione in grado di attenuare significativamente i fenomeni di riflessione diffusa e di riflessione interna delle ottiche. Si tratta di Dragonfly, un insieme di 10 tubi ottici opportunamente organizzati in maniera da comporre un telescopio che imiti l'occhio composto degli insetti.
La particolarità di Dragonfly è rappresentata dal fatto che i tubi ottici utilizzati sono dei comuni obiettivi fotografici disponibili in commercio, e precisamente i teleobiettivi Canon 400mm F/2.8L IS USM II, le cui lenti sono state trattate con particolari pellicole nanostrutturate.
Dragonfly, commissionato nel 2013 e allora operativo con solamente tre elementi ottici, è via via cresciuto nel corso del tempo. Le immagini prodotte in questi anni, scattate per lo più nei cieli del Nuovo Messico, hanno mostrato un'efficienza di dieci volte superiore al suo più vicino concorrente e la capacità di rivelare all'occhio flebili formazioni predette dai modelli matematici e cosmologici.
Il costo di questo fuoriclasse? 100 mila dollari solo per gli elementi ottici, circa 20 mila dollari per le dieci fotocamere scientifiche SBIG STF-8300M CCD e 15 mila dollari per la montatura Paramount ME-II: 135 mila dollari per un telescopio di altissima qualità.