Better Light: immagini a 416 megapixel
di Roberto Colombo, pubblicata il 14 Marzo 2007, alle 18:14
Grazie ad un dorso che funziona come uno scanner Better Light offre risoluzioni davvero notevoli, fino a 416 megapixel
Commenti (50)
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Commento # 41
di: figurehead
pubblicato il 15 Marzo 2007, 10:25
Come si faceva giustamente notare, il dorso in effetti è un 138 Mpixel... "risoluzione" di ogni singolo colore RGB, che naturalmente va moltiplicato x3 per ottenere l'immagine finale. Ai fini però della dimensione finale dell'immagine fanno fede i 138 Mpixel, che forniscono una immagine di dimensione 115x86 cm a 300 dpi (per raffronto, una 10 Mpixel tradizionale dà una immagine di 33x22 cm a 300 dpi).
Matematicamente il discorso è identico al sensore foveon x3, per il quale la risoluzione finale dell'immagine è pari al numero di Mpixel dichiarato diviso 3: la nuova SD14 ad esempio ha un sensore che in pratica è poco più di un 4,6 Mpixel. Tuttavia la nitidezza delle immagini fatte dal foveon è irraggiungibile per un qualsiasi CCD o CMOS, perchè le immagini acquisite dal foveon non sono soggette ad un ricampionamento software secondo il processo Bayer, ma sono quanto di più simile esista rispetto alle vecchie pellicole.
Altre 2 considerazioni: recenti test hanno mostrato la superiorità degli attuale sensori per reflex digitale rispetto alle pellicole. I file finali ottenuti, da un lato con una reflex da 10 Mpixel e dall'altro con una pellicola diapositiva e scannerizzata con scanner professionale, mostrano un vantaggio indiscutibile della reflex digitale sia in gamma cromatica, che lettura di luci ed ombre, che livello di dettaglio. Pertanto non ha più alcun senso rimanere attaccati alla pellicola.
Seconda considerazione: i dorsi della betterlight sono praticamente sempre esistiti, esistevano da prima dell'uscita delle compattine digitali e già allora producevano risultati, in termine di Mpixel, superiori rispetto anche alle attuali reflex digitali. Il problema è che, lavorando come uno scanner invece che con l'attuale sensore a matrice delle comuni digitali, praticamente è una tecnologia che può essere usata solo in sala di posa, su banco ottico. Del resto per un uso su banco ottico questo non è un problema, perchè con le pellicole di un tempo era normale fare esposizioni anche di 30 sec e oltre!
Va infine notato che la superfice coperta dallo scanner trilineare è pari a 72x96 millimetri, quindi 3 volte più grande di una pellicola 35mm... dimensione per altro compatibile con i tradizionali banchi ottici.
Pertanto non penso che vedremo mai questa tecnologia sulle comuni macchine digitali.
The Figurehead
Matematicamente il discorso è identico al sensore foveon x3, per il quale la risoluzione finale dell'immagine è pari al numero di Mpixel dichiarato diviso 3: la nuova SD14 ad esempio ha un sensore che in pratica è poco più di un 4,6 Mpixel. Tuttavia la nitidezza delle immagini fatte dal foveon è irraggiungibile per un qualsiasi CCD o CMOS, perchè le immagini acquisite dal foveon non sono soggette ad un ricampionamento software secondo il processo Bayer, ma sono quanto di più simile esista rispetto alle vecchie pellicole.
Altre 2 considerazioni: recenti test hanno mostrato la superiorità degli attuale sensori per reflex digitale rispetto alle pellicole. I file finali ottenuti, da un lato con una reflex da 10 Mpixel e dall'altro con una pellicola diapositiva e scannerizzata con scanner professionale, mostrano un vantaggio indiscutibile della reflex digitale sia in gamma cromatica, che lettura di luci ed ombre, che livello di dettaglio. Pertanto non ha più alcun senso rimanere attaccati alla pellicola.
Seconda considerazione: i dorsi della betterlight sono praticamente sempre esistiti, esistevano da prima dell'uscita delle compattine digitali e già allora producevano risultati, in termine di Mpixel, superiori rispetto anche alle attuali reflex digitali. Il problema è che, lavorando come uno scanner invece che con l'attuale sensore a matrice delle comuni digitali, praticamente è una tecnologia che può essere usata solo in sala di posa, su banco ottico. Del resto per un uso su banco ottico questo non è un problema, perchè con le pellicole di un tempo era normale fare esposizioni anche di 30 sec e oltre!
Va infine notato che la superfice coperta dallo scanner trilineare è pari a 72x96 millimetri, quindi 3 volte più grande di una pellicola 35mm... dimensione per altro compatibile con i tradizionali banchi ottici.
Pertanto non penso che vedremo mai questa tecnologia sulle comuni macchine digitali.
The Figurehead
Commento # 42
di: giulioski
pubblicato il 15 Marzo 2007, 10:29
potrebbe essere parallela, ma anche scsi
Commento # 43
di: frankie
pubblicato il 15 Marzo 2007, 10:36
mmh l'aspetto è quello di una vaschetta a 25... quind sembra proprio una parallela
Commento # 44
di: RESET
pubblicato il 15 Marzo 2007, 11:14
nei precedenti modelli era un classico SCSI, ora è un USB 2.0 proprietario, hanno mantenuto lo stesso connettore.
Commento # 45
di: Guido512
pubblicato il 15 Marzo 2007, 11:58
Io faccio abitualmente foto sui 100Mpixel per avere dettaglio elevato su foto panoramiche o sferiche, possiedo anche una macchiana a dorso intercambiabile , ma di formato piu grande, perciò mi verrebbero foto come fatte con un tele, aspetto che cali un po di prezzo poi magari ci penso. Il problema sarà come farle vedere.
Guido
Guido
Commento # 46
di: Black_Mamba
pubblicato il 15 Marzo 2007, 12:47
serve un 180" per vedere quella risoluzione huahuahu
mah...
mah...
Commento # 47
di: Donagh
pubblicato il 15 Marzo 2007, 14:11
Originariamente inviato da: Black_Mamba
serve un 180" per vedere quella risoluzione huahuahu
mah...
mah...
direi proprio di no
serve per le stampe quella risoluzione tipo cartelloni ecc
mica per vedersi le foto a monitor
Commento # 48
di: Donagh
pubblicato il 15 Marzo 2007, 14:14
Originariamente inviato da: raptus
... SI tartta di fotocamere professionali, con le quali si realizza ben di iù delle normali reflex (35 mm per intenderci!).
Da sempre si consiglia un tempo di esposizione non inferiore a 1/125 per evitare il mosso, ma con un'ottica standard (diciamo un 50?).
chiaramente io per prio sono arrivato ad 1/30 senza mosso ma con un 50 minimo!
Tempo fa si fantasticava di un dorso per semplici reflex a pellicola che sostituiva la pellicola e si realizzava una reflex digitale da una normale. Il progetto venne poi abbandonato, penso per il rumore introdotto da un sensore così grande!
.. Intanto mitengo stretto le mei due reflex nokon a pellicola, per le quali non ho ancora trovato soddisfacenti rimpiazzi (ho anche un D70 da 6Mpx. La uso molto ma ... è una cosa completamente diversa!).
Riguardo poi i tempi di scansione, penso che 'sto sistema abbia anche un po' di RAM: cioè io mi scannello tutta l'immagine in 1/120 (tempo minimo!), riempio i dati in RAM che poi viene scaricata "lentamente" nella memoria di massa (un hdd!).
La stessa cosa la fanno le comuni reflex digitali: ho un indicatore nel mirino che mi indica quante foto posso ancora scattare " a raffica", chiaramente dipende (oltre che al formato ed al rapporto di compressione!) alla velocità della compact flash!
Saluti a tutti!
P.S.: Aspetto sempre una reflex, anche da 12Mpx con formato 35". Se non altro per tenere le ottiche che ho sneza riduzioni di sorta. E' lottica che fa la foto, non il corpo!
Da sempre si consiglia un tempo di esposizione non inferiore a 1/125 per evitare il mosso, ma con un'ottica standard (diciamo un 50?).
chiaramente io per prio sono arrivato ad 1/30 senza mosso ma con un 50 minimo!
Tempo fa si fantasticava di un dorso per semplici reflex a pellicola che sostituiva la pellicola e si realizzava una reflex digitale da una normale. Il progetto venne poi abbandonato, penso per il rumore introdotto da un sensore così grande!
.. Intanto mitengo stretto le mei due reflex nokon a pellicola, per le quali non ho ancora trovato soddisfacenti rimpiazzi (ho anche un D70 da 6Mpx. La uso molto ma ... è una cosa completamente diversa!).
Riguardo poi i tempi di scansione, penso che 'sto sistema abbia anche un po' di RAM: cioè io mi scannello tutta l'immagine in 1/120 (tempo minimo!), riempio i dati in RAM che poi viene scaricata "lentamente" nella memoria di massa (un hdd!).
La stessa cosa la fanno le comuni reflex digitali: ho un indicatore nel mirino che mi indica quante foto posso ancora scattare " a raffica", chiaramente dipende (oltre che al formato ed al rapporto di compressione!) alla velocità della compact flash!
Saluti a tutti!
P.S.: Aspetto sempre una reflex, anche da 12Mpx con formato 35". Se non altro per tenere le ottiche che ho sneza riduzioni di sorta. E' lottica che fa la foto, non il corpo!
comprati la 5d è ben formato 35mm io la ho e non moltiplica di certo le focali
la abbini con fissi controcavoli e vedrai come sei felice
l ottica fa la foto fino a un certo punto, la tua è una frase giusta per la pellicola ma se il sensore va da schifo hai voglia a fare una foto che renda anche se ci monti l 85 1.2 canon....
Commento # 49
di: Michelangelo_C
pubblicato il 15 Marzo 2007, 19:56
X figurehead
Esatto, è proprio quello che intedevo per il discorso dei megapixel.
Riguardo ai dpi mi puoi spiegare per bene come funziona? Io ho capito che il pixel è il quanto di immagine prodotta, mentre il dot è il quanto di immagine oggetto della ripresa. Cioè se hai un sensore da 4MP (diciamo un sensore tradizionale, matrice e di tipo CCD) produci immagini con 4 milioni di pixel e ogni pixel corrisponde a tot area di immagine oggetto in base all'ottica usata e alla distanza; questi ultimi due parametri uniti al numero di pixel del sensore danno il numero di dpi con cui viene ripresa l'immagine, ovvero quanti dot prendi per pollice quadrato di immagine (quanti pixel del sensore catturano un pollice quadrato di immagine).
Sono un sacco di cavolate o no?
Originariamente inviato da: figurehead
Come si faceva giustamente notare, il dorso in effetti è un 138 Mpixel... "risoluzione" di ogni singolo colore RGB, che naturalmente va moltiplicato x3 per ottenere l'immagine finale. Ai fini però della dimensione finale dell'immagine fanno fede i 138 Mpixel, che forniscono una immagine di dimensione 115x86 cm a 300 dpi (per raffronto, una 10 Mpixel tradizionale dà una immagine di 33x22 cm a 300 dpi).
Matematicamente il discorso è identico al sensore foveon x3, per il quale la risoluzione finale dell'immagine è pari al numero di Mpixel dichiarato diviso 3: la nuova SD14 ad esempio ha un sensore che in pratica è poco più di un 4,6 Mpixel. Tuttavia la nitidezza delle immagini fatte dal foveon è irraggiungibile per un qualsiasi CCD o CMOS, perchè le immagini acquisite dal foveon non sono soggette ad un ricampionamento software secondo il processo Bayer, ma sono quanto di più simile esista rispetto alle vecchie pellicole.
Matematicamente il discorso è identico al sensore foveon x3, per il quale la risoluzione finale dell'immagine è pari al numero di Mpixel dichiarato diviso 3: la nuova SD14 ad esempio ha un sensore che in pratica è poco più di un 4,6 Mpixel. Tuttavia la nitidezza delle immagini fatte dal foveon è irraggiungibile per un qualsiasi CCD o CMOS, perchè le immagini acquisite dal foveon non sono soggette ad un ricampionamento software secondo il processo Bayer, ma sono quanto di più simile esista rispetto alle vecchie pellicole.
Esatto, è proprio quello che intedevo per il discorso dei megapixel.
Riguardo ai dpi mi puoi spiegare per bene come funziona? Io ho capito che il pixel è il quanto di immagine prodotta, mentre il dot è il quanto di immagine oggetto della ripresa. Cioè se hai un sensore da 4MP (diciamo un sensore tradizionale, matrice e di tipo CCD) produci immagini con 4 milioni di pixel e ogni pixel corrisponde a tot area di immagine oggetto in base all'ottica usata e alla distanza; questi ultimi due parametri uniti al numero di pixel del sensore danno il numero di dpi con cui viene ripresa l'immagine, ovvero quanti dot prendi per pollice quadrato di immagine (quanti pixel del sensore catturano un pollice quadrato di immagine).
Sono un sacco di cavolate o no?
Commento # 50
di: figurehead
pubblicato il 15 Marzo 2007, 23:52
Gli unici parametri che contano della descrizione di una immagine sono il numero di pixel di base e di altezza che determinano la dimenzione della matrice. Dal prodotto di queste 2 grandezze si ottiene il numero totale di pixel del sensore (i famosi Mpixel). Ogni singolo pixel racchiude 4 elementi ricettivi (2 verdi, 1 blu e 1 rosso), che permettono al sensore di interpetare i colori della scena vista. Empiricamente, moltiplicando il numero di Mpixel per 3 (i 3 colori RGB) si ottiene il peso in Mbyte dell'immagine finale, in formato Tif non compresso (intorno alla trentina di Mbyte per un sensore da 10 Mpixel).
Descrivere però una immagine secondo il numero di pixel che possiede ha senso fino ad un certo punto, ovvero finche l'immagine rimane sul pc per un uso visivo. Se si vuol tradurre un'immagine su supporto cartaceo bisogna definire una sue dimensione espresse in centimetri... e qui entrano in gioco i dpi (punti per pollice): praticamente se facciamo in modo che un'immagine abbia 300 dpi, significa che 300 pixel della nostra immagine sono contenuti in 1 pollice una volta stampata.
Una immagine da 10 Mpixel ha un lato lungo di 3872 pixel, che divisi per 300 ci danno circa 13 pollici, che corrispondono a poco meno di 32 cm.
La domanda successiva è... perchè 300 dpi e non 600 o 170? Studi hanno dimostrato che 300 dpi è la massima risoluzione distinguibile dall'occhio umano, densità di punti superiori non vengono distinte.
Pertanto si codificano a 300 dpi le immagini che devono subire un processo di stampa (fotografico o tipografico) di alta qualità.
Nel caso pratico, una macchina da 10 Mpixel fornisce la massima qualità e definizione possibile per una stampa di dimensioni massime di 33x22 cm. Una qualunque macchina da 2 Mpixel fornisce file finali di dimensione 10x15 a 300 dpi: questo fa capire che per delle normali stampe fotografiche anche una 2 Mpixel va benissimo... quindi è inutile uccidersi alla corsa dell'ultimo Mpixel... meglio scegliere macchine che hanno delle ottime ottiche, molto luminose, e con il sensore della dimensione (proprio in centimetri) più grande possibile... che sia poi da 4 o 6 Mpixel non fa nessuna differenza se stampiamo formati tradizionali 10x15.
Spero di esser stato chiaro.
The Figurehead.
Descrivere però una immagine secondo il numero di pixel che possiede ha senso fino ad un certo punto, ovvero finche l'immagine rimane sul pc per un uso visivo. Se si vuol tradurre un'immagine su supporto cartaceo bisogna definire una sue dimensione espresse in centimetri... e qui entrano in gioco i dpi (punti per pollice): praticamente se facciamo in modo che un'immagine abbia 300 dpi, significa che 300 pixel della nostra immagine sono contenuti in 1 pollice una volta stampata.
Una immagine da 10 Mpixel ha un lato lungo di 3872 pixel, che divisi per 300 ci danno circa 13 pollici, che corrispondono a poco meno di 32 cm.
La domanda successiva è... perchè 300 dpi e non 600 o 170? Studi hanno dimostrato che 300 dpi è la massima risoluzione distinguibile dall'occhio umano, densità di punti superiori non vengono distinte.
Pertanto si codificano a 300 dpi le immagini che devono subire un processo di stampa (fotografico o tipografico) di alta qualità.
Nel caso pratico, una macchina da 10 Mpixel fornisce la massima qualità e definizione possibile per una stampa di dimensioni massime di 33x22 cm. Una qualunque macchina da 2 Mpixel fornisce file finali di dimensione 10x15 a 300 dpi: questo fa capire che per delle normali stampe fotografiche anche una 2 Mpixel va benissimo... quindi è inutile uccidersi alla corsa dell'ultimo Mpixel... meglio scegliere macchine che hanno delle ottime ottiche, molto luminose, e con il sensore della dimensione (proprio in centimetri) più grande possibile... che sia poi da 4 o 6 Mpixel non fa nessuna differenza se stampiamo formati tradizionali 10x15.
Spero di esser stato chiaro.
The Figurehead.