Tra i desiderata di qualunque fotografo ci sono certamente le ottiche Tilt-Shift, quelle che tramite uno spostamento o un'inclinazione sull'asse ottico permettono di ottenere effetti molto particolari, come il raddrizzamento delle linee cadenti o l'inclinazione del piano di messa a fuoco.
Se la prima funzione degli obiettivi decentrabili è molto utile nella fotografia di architettura, sono soprattutto le proprietà delle ottiche inclinabili ad attirare una più ampia fetta di fotografi, per la possibilità, tra le altre, di mettere a fuoco due soggetti posti a distanze diverse con un singolo scatto o di ottenere il particolare 'effetto miniatura'.
Le ottiche Tilt&Shift hanno però il difetto di essere da un lato ingombranti e dall'altro costose, per cui rientrano nel parco ottiche di una piccola porzione di fotografi, visto anche l'utilizzo limitato.
E se fosse il sensore a inclinarsi? I tecnici Canon ci stanno pensando
Canon sembra però voler semplificare le cose e democratizzare l'inclinazione del piano di messa a fuoco, spostando la funzione dalle ottiche al sensore. In questi anni abbiamo visto i produttori utilizzare in modo molto creativo i sistemi di stabilizzazione ottica dei sensori, ad esempio spostando il sensore di mezzo pixel alla volta per sovra campionare una singola immagine (e ottenere una moltiplicazione della risoluzione unita all'assenza di demosaicing) o (come nel caso di Pentax) per inseguire le stelle nelle sedute di astrofotografia.
Esiste infatti un brevetto in cui Canon mostra il funzionamento di un sensore con funzione 'tilt' in grado di replicare in modo semplice, con qualsiasi ottica, gli effetti ottenibili da un obiettivo inclinabile. Ampliando poi il movimento sul piano di messa a fuoco (quello utilizzato per la stabilizzazione) sarebbe poi possibile mimare anche le funzioni dei decentrabili.
Come sempre parliamo di un brevetto e in questi anni ne abbiamo visti molti di interessanti mai diventati realtà: questo sarebbe però molto interessante da vedere implementato in un prodotto reale, ma dalla carta alla creazione di una vera fotocamera spesso la strada è impervia.