Attualmente la stragrande maggioranza dei sensori è formato da uno strato di fotorecettori sensibili a tutte le lunghezze d'onda del visibile e da un filtro Bayer a matrice colorata che permette di ricostruire le informazioni relative ai colori, grazie all'intervento dell'algoritmo di demosaicing. I sensori Sigma Foveon sono al momento l'unico esempio di ampia diffusione commerciale a operare in modo diverso avendo tre strati sensibili alle diverse lunghezze d'onda e facendo quindi ricevere a ogni pixel tutte le frequenze dalla luce visibile.
Stando al brevetto pubblicato da Canon, anche l colosso giapponese sembrerebbe al lavoro su un sistema simile, che preverebbe i problemi che l'operazione di demosaicing porta con sé, non ultimo il fatto che filtrare la luce per colori ne fa perdere una certa quantità. Anche in questo caso il sensore sembra avere strati di fotorecettori sovrapposti.
Si tratta in un elemento del tipo back-illuminated, privo di filtro Bayer in cui ogni pixel è in grado di ricevere tutte le lunghezze d'onda del visibile. Il brevetto prevede inoltre una ottimizzazione dello strato di microlenti per ridurre al minimo fenomeni di mescolamento tra i colori. Al momento si tratta di un brevetto, sarà interessante vedere se Canon deciderà di fargli prendere la strada del mercato.