Le capacità di recupero dopo i disastri (naturali o creati dall'uomo) è una delle caratteristiche che maggiormente contraddistingue il popolo giapponese. Dopo il terribile terremoto dello scorso 11 marzo, con la successiva ondata Tsunami a devastare le coste, diverse aziende erano state messe in ginocchio. La catena produttiva di alcuni settori, tra cui quello dell'imaging, sembrava essere compromessa per lungo periodo, tanto da portare alcuni marchi, come Canon, non solo ad avvertire gli utenti di possibili carenze di prodotti e di ritardi nel lancio di novità, ma anche a rivedere al deciso ribasso le previsioni finanziarie per il 2011.
Canon aveva dichiarato che la catena di fornitura non sarebbe tornata completamente operativa se non, in modo indeterminato, verso giugno/luglio, ma l'ultima stima del colosso nipponico pare dare per sicuro il recupero al 100% entro la fine del mese di giugno, togliendo dall'incertezza e permettendo di rivedere al rialzo le stime del fatturato di quasi 50 milioni di yen pari a 600 milioni di dollari.
Nel frattempo la casa biancorossa ha profuso il suo impegno anche nel diversificare la sua produzione in differenti siti, per evitare il blocco totale in caso di problemi ai una fabbrica o in un grappolo di stabilimenti: la fabbrica in costruzione a Kyushu sarà ampliata rispetto al progetto iniziale proprio a questo scopo.