Il 2011 è stato un anno molto difficile per il mondo dell'imaging: diversi impianti produttivi si sono trovati in situazioni critiche a causa di terremoto e tsunami (in Giappone) e di allagamenti durati più di un mese (in Thailandia). Gli eventi hanno mostrato come la catena produttiva degli apparecchi legati al mondo della fotografia e della sua fruizione (in primis fotocamere e stampanti) veda nella concentrazione della produzione un anello debole. Due sciagure sono riuscite a mettere in ginocchio il sistema per diversi mesi.
Una lezione che i produttori hanno imparato dal 2011 è che una diversificazione degli impianti produttivi può aiutare in caso di calamità naturali, permettendo di spostare la produzione ove necessario o supplire temporaneamente al fermo di alcuni impianti. Abbiamo visto Nikon sondare il terreno per portare in Cina anche parte della produzione di prodotti reflex (nella zona in cui già produce alcune compatte e tutto il sistema mirrorless Nikon 1, di cui abbiamo visitato la fabbrica), e ora Canon sembra voler imboccare una strada simile.
La scelta di Canon è non solo produttiva, ma anche strategica dal punto di vista del marketing e lancia la casa biancorossa alla conquista del Sud America. L'apertura della fabbrica di Manaus, nello stato Amazonas in Brasile è il primo passo di Canon. La prima pietra è stata poggiata nel mese di maggio e gli impianti dovrebbero risultare operativi a partire dal luglio 2013.