A qualche giorno dal lancio della sua nuova refelx di fascia media, la EOS 60D, Canon ha organizzato un breve incontro con i product manager per approfondire i dubbi e le richieste della stampa. L'occasione è stata propizia per incontrare Matteo La Torre, di Canon Italia, e avere una panoramica sull'effettiva destinazione d'uso di questa nuova fotocamera, che va ad affollare un segmento già ricco in casa Canon. Prima di passare all'analisi di alcune dei punti cruciali emersi nella chiacchierata a quattrocchi, vi proponiamo la breve intervista con Matteo.
Canon punta quindi sulla creatività per questa fotocamera, indirizzata all'amatore che non ha bisogno di tutta la velocità della EOS 7D, ma che cerca qualcosa di più rispetto alla EOS 550D. In particolare il colosso giapponese ha pensato a nuovi stili preimpostati e regolabili per dare una spinta alla fantasia degli utenti, aiutandoli a tirare fuori il meglio da ogni scatto.
La possibilità di sviluppare i RAW in macchina è una caratteristica che sulle prime è passata un po' in sordina, ma potrebbe avere in futuro sviluppi interessanti. Al momento è uno spunto davvero ottimo, ma non ancora implementato al meglio. Avere la possibilità di rivedere e dare una prima sfoltita agli scatti di una giornata, magari nei tempi morti o durante un viaggio, è prassi per molti fotografi, è davvero interessante la possibilità con la EOS 60D di agire sui RAW per svilupparli in modo diverso da quanto fatto dalla macchina, variando i diversi parametri, praticamente gli stessi su cui si può poi agire durante lo sviluppo su PC. Naturalmente le possibilità di intervento non sono così drastiche come su PC, anche vista la difficoltà di lavorare su un display di dimensioni davvero ridotte.
Riteniamo che la funzionalità sia acerba in quanto permette di salvare un nuovo file JPEG, ma non di tenere traccia delle modifiche nel file RAW (ad esempio salvando un file di log delle modifiche effettuate), affinchè il lavoro fatto in macchina possa essere la base per il workflow sul PC. In questo momento, a parte il rating dato alle foto, una volta che si è su PC bisogna ricominciare lo sviluppo RAW da capo.
Un prossimo sviluppo dell'applicazione potrebbe essere appunto quello di salvare le modifiche al file RAW, a quel punto la possibilità di sfruttare i tempi morti per velocizzare la post produzione su PC potrebbe davvero essere una caratteristica davvero interessante.