Da quando sono nate le fotocamere digitali, il loro sviluppo va di pari passo con quello delle tecnologie di stoccaggio dati. Chi ha vissuto il primo boom delle fotocamere compatte tra la fine degli anni '90 e i primi anni duemila ricorda sicuramente che praticamente ogni marchio aveva un suo formato di scheda di memoria. Se cercate nei cassetti magari troverete ancora uno di quei lettori 55-in-1, strumento fondamentale per riuscire a leggere le schede di memoria.
Nel tempo c'è stato poi un consolidamento e la nascita di alcuni consorzi che hanno portato alla riduzione del numero di supporti. Ad oggi le schede SD (declinate anche nella versione MicroSD per dispositivi mobili e fotocamere molto compatte) sono sicuramente le più diffuse, ma altri standard hanno cercato di imporsi, soprattutto nei mercati dove servono elevate prestazioni, in termini di lettura, scrittura e resistenza. Alla fine della vita del formato CompactFlash due formati sono emersi come sfidanti per la leardership, XQD (marchio di proprietà Sony) e CFast. Entrambi sono nati sotto l'egida della CompactFlash Association.
Il primo è quello che ha avuto più abbrivio in ambito fotografico, per due motivi. Uno è il costo inferiore del design, rispetto a quello pin-less delle CFast, studiato per evitare alcuni problemi tipici delle CompactFlash, forse troppo complicato. Il secondo è stato l'arrivo dello standard CFexpress, con un design compatibile e, soprattutto, retrocompatibile con XQD. Sullo stesso form factor e con gli stessi slot, semplicemente tramite aggiornamenti firmware, è possibile utilizzare entrambi i tipi di scheda di memoria.
In questi giorni la CompactFlash Association ha annunciato le specifiche CFexpress 2.0, introducendo anche due nuovi formati, pensati per venire incontro a diverse esigenze, da un lato la compattezza, laddove le attuali CFexpress/XQD pagano dazio in termini di dimensioni rispetto alle SD (SD/SDHC/SDXC che hanno tutte lo stesso formato), dall'altro le massime prestazioni.
Le nuove specifiche fanno leva sull'interfaccia PCIe Gen 3, i protocolli NVM Express 1.3 e i relativi comandi di gestione per massimizzare le prestazioni, che arriveranno a sfiorare i 4GB/s.
Il numero di interfacce PCIe Gen 3 sarà alla base delle differenze tra i diversi formati dimensionali, con 1 linea per il Tipo A, 2 linee per il Tipo B (quello che condivide il form factor con le XQD) e ben 4 linee per il Tipo C, più grande, ma anche capace di arrivare alle massime prestazioni di 4000MB/s. Gli altri due formati si fermano a 'soli' 1000MB/s e 2000MB/s.
Al momento sono cinque i produttori che hanno già confermato l'intenzione di produrre schede CFexpress 2.0: Delkin, Lexar, ProGrade, Sandisk e Sony.
La CFA è già al lavoro sui supporti del futuro e lo standars CFexpress ha già ulteriori possibilità di espansione in quanto a livello teorico prevede già la possibilità di utilizzare fino a 8 linee di interfaccia PCIe Gen 3. Inoltre la CompactFlash Association prevede di iniziare a breve a lavorare anche sull'interfaccia PCIe Gen4.
Inoltre a breve verranno rilasciate due ulteriori specifiche, e a breve saranno pubblicate le VPG Profile 4 Specification, per certificare le schede in grado di supportare flussi video ad elevato bitrate, visto che l'8K non solo è dietro l'angolo, ma è già una realtà.