Condividere gattini sui social network potrebbe essere inutile se non fastidioso per i vostri amici. Ben diverso potrebbe essere condividere la foto di un ragno: è già successo dozzine di volte che portasse all'identificazione di una nuova specie.
Molte specie di aracnidi sono note, altre invece non sono state ancora catalogate e la fotografia causale di un utente dei social network può portarne alla scoperta. "
Quando si vede qualcosa di spaventoso una delle cose più comuni che la gente fa è fotografarla e condividerla sui social": partendo da questo punto la ricercatrice
Heather Campbell racconta l'esperienza del
Baboon Spider Atlas
la ricercatrice Heather Campbell
Assieme a un gruppo di "massive spider nerds" (così li ha definiti) armati di macchine fotografiche è andata a caccia di Harpactirinae, ragni della famiglia delle tarantole, noti anche con il nome Baboon Spider. Come riporta Wikipedia "Sono ragni che vivono in buche, create da loro o ricavate da anfratti naturali, nelle radure erbose della savana Africana". Incrociando foto e luoghi di avvistamento, il data base si sta rivelando uno strumento molto utile per i ricercatori per catalogare nuove specie e avere una più chiara idea della loro distribuzione territoriale.
Generalmente questo tipo di ragni è innocuo, ma il sito di raccolta delle foto dà alcuni consigli per fare le proprie fotografie in sicurezza, oltre che mettere a disposizione
una vera e propria guida su come trovarne le tane e da essi stanarli.
Il motto di oggi potrebbe essere: "Condividi un ragno, non un gattino".