I droni stanno rivoluzionando il mondo della fotografia e delle riprese video: molti documentari, film e pubblicità li utilizzano già in modo massiccio per raggiungere nuove angolazioni. Tra i mezzi di ripresa più utilizzati troviamo le action camera e le fotocamere compatte, ma anche fotocamere mirrorless: ad esempio la nuova Lumix GH4 di Panasonic, anche grazie al nuovo firmware di cui abbiamo parlato recentemente, si candida perfettamente al ruolo, fornendo anche il supporto 4K.
GoPro resta però uno dei prodotti più utilizzati per le riprese aeree coi droni, potendo essere trasportata anche dagli apparecchi più leggeri, visto il peso ridotto. Anche l'elevato angolo di campo dell'ottica ultra grandangolare è una caratteristica apprezzata da molti video maker. Quella che vedremo tra poco è una GoPro che è stata spinta davvero ai limiti ed è tornata dalla sua missione...cotta a puntino.
Eric Cheng è Director of Aerial Imaging di DJI, azienda famosa per il suo DJI Phantom, drone molto utilizzato in ambito professionale, e mette sempre a dura prova i sistemi prodotti dalla sua compagnia. Una delle ultime missioni sono state delle riprese aeree del vulcano islandese Bardarbunga. Si è trattato di un bacno di prova davvero difficile, anche per le forti interferenze sulle frequenze radio date dall'attività vulcanica, che hanno portato il drone a perdere più volte il contatto con il pilota che durante il primo volo si trovava ai limiti del raggio d'azione del radiocomando, a circa 2km dalla caldera del vulcano.
Per le ultime riprese Eric e il suo team si sono spinti più vicini, a circa 1km dal punto dove il vulcano eruttava, e hanno portato il drone praticamente al di sopra della lava incandescente. Ecco come ne è uscita la GoPro utilizzata per le riprese...