Quando ci troviamo di fronte a una scena il nostro cervello in modo rapidissimo la analizza e riconosce forme e oggetti conosciuti: si tratta di un processo a cui certamente non prestiamo attenzione, che avviene in modo automatico e naturale, ma che richiede da parte della nostra materia grigia un elevato numero di calcoli. Si tratta di un processo non certo semplice per una macchina, ma i ricercatori Qualcomm hanno messo a punto un sistema portatile, basato su processore Qualcomm Snapdragon, in grado di riconoscere scene e oggetti ripresi dalla fotocamera.
Qualcomm Zeroth è ispirato proprio al funzionamento del nostro cervello e utilizzando tecniche di 'Deep Learning' analizza quello che trova di fronte a sé andando alla ricerca di schemi conosciuti. Nel video è possibile vedere le potenzialità del sistema, in grado di riconoscere non solo che tipo di scena gli viene posta di fronte, ma anche gli oggetti e la presenza o meno di persone, il tutto in tempo reale. Si tratta di un sistema che gira stand-alone, senza necessità di connessione alla rete e a calcoli in cloud. Certamente è un passo ulteriore in avanti rispetto ai sistemi di autotag e ricerca tramite 'mage recognition' utilizzati da Flickr e Google nei propri servizi. Un giorno la nostra fotocamera sarà in grado di dirci cosa vediamo meglio di quanto saremo in grado di fare noi?