Il segretario degli Interni David Bernhardt ha firmato l'ordine esecutivo Secretary's Order 3379, che ordina la cessazione temporanea di tutti i voli non di emergenza dei droni del Dipartimento dell'Interno. Il dipartimento ritiene fondamentale l'utilizzo dei droni nella lotta contro gli incendi e nelle operazioni di ricerca e salvataggio, ma ha deciso di sospendere tutti quelli non essenziali in attesa che vengano affrontati i possibili problemi legati alla cybersicurezza (e alla produzione interna).
L'utilizzo dei droni sarà possibile solo per situazioni d'emergenza dopo approvazione. Per tutte le altre situazioni i droni non potranno alzarsi in volo finché il dipartimento non abbia analizzato le possibili minacce e approvato una nuova serie di regole: "while the Department of the Interior reviews the possibility of threats and ensures a secure, reliable and consistent drone policy that advances our mission while keeping America safe".
Il nome non viene fatto, ma è chiaramente una misura volta a colpire DJI, produttore che detiene la leadership nella fornitura di droni leggeri. DJI ha rilasciato una nota in cui si dichiara molto contrariata per la decisione, che "non ha nulla a che fare con la sicurezza, ma è una misura politica nell'ambito di un programma per ridurre la competizione sul mercato e favorire la produzione interna di droni". Secondo DJI il provvedimento del Dipartimento dell'Interno statunitense prende erroneamente la provienza geografica di una tecnologia come benchmark per stabilirne il grado di sicurezza e affidabilità. DJI inoltre sottolinea come la misura metta a terra l'intero programma, basato su apparecchi forniti da aziende a livello globale, e di cui i droni DJI costituiscono una piccola fetta.