DJI fa causa al Dipartimento della Difesa USA contro la definizione di 'Azienda Militare Cinese'

DJI fa causa al Dipartimento della Difesa USA contro la definizione di 'Azienda Militare Cinese'

di Roberto Colombo, pubblicata il

“DJI è passata al contrattacco, ha impugnato il provvedimento del 2022 e ha citato in giudizio il Dipartimento della Difesa USA, chiedendo di essere rimossa dalla lista delle “Aziende Militari Cinesi””

Come abbiamo visto anche recentemente, il governo degli Stati Uniti ha adottato diverse misure contro il produttore di droni DJI, principalmente adducendo motivi di sicurezza nazionale e, nell'ultimo caso di cronaca, giocando anche la carta delle preoccupazioni sui diritti umani. È in fatti notizia di giovedì scorso il fatto che sia stato applicato un blocco delle importazioni dei droni DJI sul territorio statunitense da parte del US Customs and Border Protection (CBP), citando come motivo il Uyghur Forced Labor Prevention Act, contro lo sfruttamento dei lavoratori della minoranza uigura.

DJI: 'Non siamo un'azienda militare cinese' e fa causa al DoD USA

DJI Matrice 3TD

La lista dei provvedimenti è lunga: ad esempio, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha inserito DJI nella lista delle “Aziende Militari Cinesi” nel 2022, sostenendo che i prodotti DJI rappresentano potenziali minacce alla sicurezza nazionale

DJI è passata ora al contrattacco e ha impugnato proprio il provvedimento del 2022 e ha citato in giudizio il Dipartimento della Difesa USA, chiedendo di essere rimossa dalla lista delle “Aziende Militari Cinesi”. L’azienda sostiene che questa designazione è ingiustificata e ha causato danni significativi alla sua reputazione e alle sue operazioni commerciali.

Per dare più forza alla richiesta, DJI ha commissionato audit indipendenti per dimostrare che i suoi prodotti non rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale. Questi audit, stando ai documenti presentati, non hanno trovato prove di controllo governativo cinese o di altre minacce alla sicurezza.

Inoltre DJI tiene a precisare che il governo cinese non ha controllo diretto sulle operazioni dell'azienda e che solo una piccolissima parte delle azioni (e del rispettivo diritto di voto in consiglio di amministrazione) è nelle mani di fondi controllati da Pechino. DJI afferma che lo Shanghai Free Trade Zone Equity Fund possiede “meno dell’1% delle azioni di DJI e meno dello 0,1% dei diritti di voto di DJI” e che il Chengtong Fund ha terminato il suo investimento nel giugno 2023.

DJI dichiara che solo quattro persone controllano il 99% di DJI e possiedono l’87% delle sue azioni: il fondatore di DJI Frank Wang e i primi dipendenti Henry Lu, Swift Xie e Li Zexiang.

A proposito di droni DJI: potete leggere la recensione del nuovo DJI Ai 3S o semplicemente dedicare qualche minuto al video qui sotto, che ne sintetizza tutti gli aspetti:


Commenti (1)

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Commento # 1 di: supertigrotto pubblicato il 21 Ottobre 2024, 13:40
Dji ha praticamente il monopolio,quasi fosse la Nvidia dei droni.