Negli ultimi anni, DJI ha affrontato una crescente pressione negli Stati Uniti a causa delle tensioni geopolitiche tra USA e Cina. I droni dell'azienda cinese sono stati oggetto di scrutinio per questioni legate alla sicurezza nazionale, con alcune agenzie governative e settori critici che hanno imposto limitazioni al loro utilizzo. La Federal Communications Commission (FCC) ha incluso DJI nella lista delle aziende che rappresentano potenziali minacce alla sicurezza, e il Dipartimento della Difesa ha scoraggiato l'acquisto dei loro prodotti. Tuttavia, nonostante i dibattiti su un possibile divieto generale, DJI continua a essere leader nel mercato dei droni commerciali.
In questo contesto, l'annuncio della rimozione della funzione di geofencing automatizzato dai dispositivi venduti negli Stati Uniti potrebbe rappresentare una mossa non priva di secondi fini.
DJI elimina il geofencing automatico dai droni negli USA
DJI, azienda leader nella produzione di droni, ha recentemente annunciato che i suoi dispositivi non includeranno più il sistema di geofencing automatico negli Stati Uniti. In precedenza, questa funzione impediva ai droni di sorvolare aree sensibili come aeroporti, zone di emergenza, centrali elettriche e la Casa Bianca. Ora, i dispositivi si limiteranno a inviare avvisi ai piloti, lasciando la responsabilità delle decisioni operative agli utenti stessi.
Critiche e preoccupazioni sulla sicurezza
Qualcuno sostiene che la tempistica della rimozione del geofencing alla vigilia dell'insediamento del nuovo presidente Trump e dopo i problemi dei voli sospetti di droni su New Jersey possa voler significare un segnale da parte di DJI. La decisione ha sollevato diversi dubbi sulla sicurezza aerea. Incidenti recenti, come l'interferenza di droni DJI con operazioni di emergenza durante un incendio a Los Angeles, hanno evidenziato i rischi legati alla mancanza di restrizioni automatiche.
Motivazioni e dichiarazioni di DJI
Secondo DJI, la scelta di eliminare il geofencing non è legata a considerazioni politiche, nonostante le discussioni su un possibile ban dei suoi prodotti negli Stati Uniti. L'azienda ha dichiarato che l'aggiornamento mira a migliorare l'esperienza d'uso, in particolare durante missioni critiche come operazioni di salvataggio, e ad allinearsi con il principio della Federal Aviation Administration (FAA), che assegna la responsabilità del volo sicuro agli operatori.
La FAA non richiede l'uso di sistemi di geofencing, ma si affida al Remote ID per monitorare le operazioni dei droni. DJI ha sottolineato che il Remote ID sarà sufficiente per garantire il rispetto delle regole senza dover ricorrere a blocchi automatici.