Era la notizia che tutti gli utenti DJI aspettavano: uno dei droni del colosso cinese riceve finalmente l'etichettatura C1 prevista dal regolamento EASA. In questa fase, tuttora di transizione dai regolamenti nazionali al regolamento europeo EASA, infatti, nessuno dei droni DJI si era presentato sul mercato con già l'etichettatura definitiva.
Lo ricordiamo, dopo l'entrata in vigore della prima fase di attuazione del regolamento EASA, è stata prevista una finestra temporale (inizialmente di due anni, poi allungata per i ritardi accumulati, anche a causa della pandemia da Covid-19) in cui è possibile volare con i droni privi dell'etichettatura europea definitiva, ma con alcune limitazioni. Le limitazioni diventeranno poi ancora più stringenti a partire da gennaio 2024, con l'entrata in vigore del regolamento EASA nella sua versione definitiva.
Transizione verso EASA 2024
Le limitazioni impattano in modo evidente sia il pubblico consumer, sia quello professionale. I droni privi dell'etichettatura europea con peso superiore ai 250 grammi, infatti, devono essere utilizzati oggi stando alle regole da Categoria Open A2: da piloti in possesso del patentino (Remote Piloting License) e mantenendo una distanza orizzontale di almeno 50 metri dalle persone non coinvolte (il sorvolo è sempre strettamente proibito). Dal 1° gennaio 2024, poi, questi droni passeranno in Categoria Open A3 e i piloti (sempre dotati di licenza) saranno obbligati a mantenere una distanza di almeno 150 metri dalle zone residenziali e commerciali e in completa assenza di persone.
Etichetta C1, si vola in Open A1
Grazie all'etichettatura C1 i droni DJI potranno volare secondo le condizioni stabilite dalla Open Category A1, semplicemente con l'attestato base (quello ottenibile con un corso ed esame online) e senza limiti di distanza da persone ed edifici, ma con la raccomandazione di evitare sempre il sorvolo delle persone non coinvolte nelle riprese, minimizzandolo quando impossibile da evitare. Permane sempre, come per tutte le categorie Open, il divieto di sorvolare assembramenti di persone.
DJI Mavic 3: etichettatura C1 con il nuovo firmware
DJI ha ottenuto l'etichettatura C1, con certificato emesso dal TÜV Rheinland, per i suoi droni DJI Mavic 3, a patto che essi siano aggiornati con il nuovo firmware, che sarà rilasciato nel quarto trimestre dell'anno.
Il nuovo 'Firmware C1 Compliant' apporterà alcune modifiche importanti al comportamento di DJI Mavic 3:
- Le eliche ruoteranno in modo da rispettare il valore massimo di rumorosità di 83dB.
- Quando è attiva la modalità ActiveTrack Intelligent Flight Mode per l'inseguimento dei soggetti, la distanza da essi sarà limitata a un minimo di 50 metri e per l'utilizzo al di sotto dei 50 metri di distanza la funzione sarà disattivata.
- I LED ausiliari saranno spenti e accesi in modo automatico durante l'uso, in base all'ambiente di utilizzo
- LED dei bracci frontali lampeggeranno per tutto il tempo in cui il drone è acceso.
Il nuovo firmware sarà messo a disposizione in modo gratuito da DJI a partire dal Q4/2022 e senza obbligo di installazione: chi lo vorrà potrà continuare a volare con il vecchio firmware, naturalmente rispettando le condizioni della categoria A2 (e A3 poi) e in possesso del patentino.
Una volta effettuato, l'aggiornamento 'Firmware C1 Compliant' non sarà reversibile. L'ottenimento dell'etichetta C1 vedrà poi un passaggio ulteriore, con l'invio a DJI del numero seriale del drone e della prova di avvenuto aggiornamento del drone.
DJI è al lavoro per ottenere la certificazione anche per altri droni già immessi sul mercato e - naturalmente - per i prossimi droni che verranno presentati da qui al 2024.