DJI in questi anni ha messo a frutto le tecnologie di stabilizzazione tramite giunti cardanici sviluppate per i propri droni della serie Mavic (da poco aggiornata con il nuovo DJI Mavic 3 Pro con ben tre fotocamere) utilizzandole come base per altri tipi di prodotti. La piccola videocamera stabilizzata DJI Osmo Pocket ne è un esempio, ma i professionisti delle riprese conoscono sicuramente i dispositivi della serie Ronin, stabilizzatori a giunti cardanici motorizzati studiati per rendere fluide e ferme le riprese fatte con videocamere e fotocamere, anche di grosse dimensioni. In gergo questi sistemi vengono chiamati 'Gimbal' che non ha una singola parola equivalente in italiano, ma che può essere tradotta con "Testa cardanica motorizzata e stabilizzata" oppure "Stabilizzatore per fotocamera a giunti cardanici motorizzati".
DJI ci ha abituato a una strategia che mira a infittire molto il suo catalogo prodotti per offrire una gamma che risponda a tutte le esigenze senza praticamente soluzione di continuità. In questa strategia giocano un ruolo molto importante i dispositivi 'Mini', che spesso declinano quasi tutte le caratteristiche più importati in dimensioni, pesi e prezzi decisamente più contenuti.
DJI RS 3 Mini: alla portata di tutti
Sarà vero anche per DJI RS 3 Mini? Scopriamolo insieme in questo video e nella recensione a seguire.
DJI RS 3 Mini vs DJI RS 3
Un gimbal non è solo uno stabilizzatore, ma grazie ai giunti motorizzati permette anche di effettuare movimenti di camera su tutti gli assi in modo fluido e continuo. È possibile così, anche a mano libera, effettuare panoramiche e carrellate, senza dover implementare sistemi più complessi.
Rispetto ai due fratelli maggiori DJI RS 3 e RS 3 Pro, anche la versione Mini fa tutte queste cose, consentendo stabilizzazione e movimenti controllati di camera, ma naturalmente offrendo alcune specifiche tecniche inferiori, per contenere pesi, ingombri e costi.
La prima caratteristica tecnica su cui i tecnici DJI sono andati a limare è naturalmente la potenza di motori e batteria e quindi, come diretta conseguenza, il carico utile. DJI RS 3 Mini può portare fotocamere con ottica che non superino i due chilogrammi di peso. Per confronto la versione standard arriva a tre. Parliamo quindi di piccole videocamere oppure di fotocamere mirrorless, compresi diversi modelli full frame, se equipaggiate con ottiche compatte e non troppo pesanti.
DJI RS 3 Mini integra un accumulatore da 2450 mAh contro i 3000 mAh della batteria, in questo caso staccabile, di DJI RS 3. Quest'ultimo prodotto si trova quindi a suo agio anche in produzioni complesse, che magari richiedono di girare tutto il giorno, con cambi di batteria al volo. Al contrario DJI RS 3 Mini è un tipo di apparecchio che quando si scarica va ricaricato e richiedendo così una pausa delle riprese. Per molti videomaker non si tratta di un problema, in quanto l'autonomia è in molti casi maggiore di quella di una mirrrorless che gira in 4K.
Dalla sua DJI RS 3 Mini è ben più leggero del fratello maggiore, con un peso di 795 grammi (in modalità verticale, 850 grammi con la piastra per l'uso in orizzontale) contro i 990 grammi dello stabilizzatore e 200 grammi dell'impugnatura con batteria di DJI RS 3 che arriva quindi a un totale di 1.190 grammi, a cui vanno aggiunte le piastre di aggancio da circa un etto.
Una delle caratteristiche che era piaciuta molto al lancio di DJI RS 3 era stato lo sblocco automatico e motorizzato all'accensione, mentre invece sulla versione Mini si torna a dover aprire i 3 blocchi degli assi a mano prima di partire con le riprese. Non che sia un'operazione lunga, ma a volte si è lì pronti per partire con le riprese e ci si trova con un asse bloccato se non si presta attenzione alla 'checklist' prima di cominciare.
Altre caratteristiche 'Mini' sono il display da 1,4 pollici, contro gli 1,8 pollici del fratello maggiore e il joystick di controllo leggermente più sacrificato. Sulla versione Mini abbiamo, poi, una sola piastra per l'aggancio degli accessori, priva di porta elettronica per la connessione e alimentazione di dispositivi esterni, che invece troviamo sulla versione standard.
Da ultimo, qui non troviamo il commutatore fisico per il passaggio tra le diverse modalità, ma questa operazione va fatta agendo sul touchscreen o sul pulsante M. L'utilizzo del commutatore è certamente più comodo, ma per le normali esigenze di un operatore singolo anche la modalità di cambio a pulsante (fisico o virtuale) risponde abbastanza bene nell'utilizzo normale.
In termini di connessioni DJI RS 3 Mini offre una sola porta USB-C per la connessione alla fotocamera (per controllare otturatore, ma anche impostazioni come ISO e diaframmi oltre in alcuni casi al fuoco). I fratelli maggiori hanno ulteriori porte USB-C per connettere sistemi come la messa a fuoco Lidar e il follow focus.
Paradossalmente questo DJI RS 3 Mini si richiude peggio del fratello maggiore. da un lato l'impugnatura non è staccabile, dall'altro le regolazioni necessarie per supportare le fotocamere più grandi (un po' al limite con peso e dimensioni) portano la staffa in una posizione che non ne permette la chiusura completa, per cui DJI RS 3 Mini non si appiattisce come il fratello, a meno di non spostare tutte le volte le piastra di aggancio, operazione che richiede poi ogni volta le operazioni per il corretto posizionamento per ottenere un buon equilibrio del mezzo di ripresa. Nonostante tutto, DJI RS 3 Mini resta comunque molto più leggero da riporre nello zaino e il vantaggio della maggiore portabilità si fa decisamente notare nei confronti delle versioni standard e Pro.
Da ultima, tra le caratteristiche che si sono rimpicciolite per farsi 'Mini', abbiamo il prezzo: 389 euro contro 559 euro, con un risparmio che sul target di pubblico può essere decisamente importante e permettere magari l'acquisto di un altro accessorio, come un microfono wireless o un sistema di illuminazione.
DJI RS 3 Mini: a chi può essere utile questo Ronin?
DJI RS 3 Mini all'opera con Lumix GH4 e Sony A7 III
Diciamo che per chi utilizza la sua fotocamera mirrorless, una non troppo massiccia, DJI RS 3 Mini può essere una scelta azzeccata, mentre la versione standard è forse più adatta a chi necessita maggiore margine su dimensioni e pesi, soprattutto quando si passa a dover bilanciare ottiche lunghe e pesanti. Noi abbiamo usato questo gimbal della serie Ronin con la fotocamera mirrorless full frame Panasonic Lumix S5 Mark II equipaggiata con ottica 20-60mm, potete vedere l'accoppiata all'opera nel nostro video. Si tratta di una mirrorless 35mm studiata per essere compatta e leggera, ma altrettanto si può dire di modelli come le Sony A7, Nikon Z6 e Z7, Canon EOS R8 e simili. Naturalmente bisogna sempre poi considerare anche il peso delle ottiche, per cui in caso di fotocamera full frame probabilmente si riesce a restare nei limiti di peso con gli obiettivi fissi o con gli zoom standard non troppo luminosi, a partire da F4. Chi vuole utilizzare zoom full frame F2.8 ad apertura fissa probabilmente deve scalare sui Ronin di fascia superiore.
Meno problemi di combinazione con le ottiche emergono nel caso delle fotocamere APS-C e, ancor di più, Micro Quattro Terzi: in questo caso il limite di payload di 2 chilogrammi permette l'uso anche di ottiche più spinte.
Per il costo che ha DJI RS 3 Mini svolge un lavoro egregio e permette di semplificare molto la vita a chi fa anche poche riprese in movimento, permettendo di portare a casa molte riprese perfettamente stabili e magari dover lavorare molto meno in post produzione. La testa motorizzata permette poi di aprire nuove possibilità alla creatività, sbloccando in modo semplice movimenti di camera complessi e mettendoli alla portata di tutti.
DJI RS 3 Mini, Stabilizzatore leggero a 3 assi per Canon/Sony/Panasonic/Nikon/Fujifilm, Carico utile testato di 2 kg, Controllo dell’otturatore a Bluetooth, Riprese verticali native
289.00€ Compra oraAd esempio - per le nostre esigenze - DJI RS 3 Mini è probabilmente un prodotto più azzeccato dei fratelli maggiori, considerata l'attrezzatura che generalmente usiamo, l'utilizzo che ne faremmo e i requisiti di leggerezza dell'attrezzatura che ci tocca portare sulle spalle nello zaino.