Nella giornata di ieri, 17 aprile 2016, è avvenuto un impatto fra un aereo di linea British Airways e quello che viene ritenuto con certezza un drone, nei pressi dell'aeroporto di Heathrow, nella fase di atterraggio del volo proveniente da Ginevra. Qualora fosse confermato al 100% (ma è una formalità, da quel che si capisce dalle fonti inglesi), sarebbe il primo incidente di questo tipo a Heathrow, ma non certo nel mondo. Il 28 novembre del 2015 il pilota di un A321 passò a soli 30 metri da un drone, che volava in una delle "corsie aeree" riservate al traffico aereo dell'aeroporto di Gatwick Airport, mentre il 30 settembre 2015 un elicottero-drone passò a soli 10 metri dalla cabina di pilotaggio sempre a Heathrow, senza impatto questa volta.
Se le dimensioni di un drone possono sembrare ridicole rispetto ad un aeroplano, e formalmente lo sono, si tratta comunque di un oggetto che può andare ad impattare contro zone sensibili dell'aereo come i vetri della cabina pilotaggio o finire nei motori, con conseguenze potenzialmente catastrofiche, specie in momenti molto delicati come l'atterraggio e il decollo, in cui non si ha grande margine di manovra in caso di perdita di assetto.Un drone può colpire zone sensibili dell'aereo come i vetri della cabina pilotaggio o finire nei motori, con conseguenze potenzialmente catastrofiche.
Tornando all'incidente di ieri, l'aereo non ha subito conseguenze e ha potuto proseguire anche nei voli successivi dopo essere stato completamente controllato, ma le autorità intendono rintracciare il colpevole (o la colpevole) per una punizione esemplare, che serva a sensibilizzare sui potenziali pericoli. Negli Stati Uniti è stata introdotta la registrazione obbligatoria, per conoscere l'identità riconducibile al singolo drone; nel Regno Unito c'è forte pressione per fare altrettanto, prima che possa accadere un incidente di grave entità.
Come riporta la BBC, esistono già pene severe per chi fa volare un drone nei pressi di un aeroporto (fino a 5 anni di reclusione), ma è attualmente impossibile, salvo cogliere il pilota-manovratore in flagranza, risalire all'identità del responsabile. Insomma, un altro capitolo che porta verso la registrazione obbligatoria, un'urgenza che deve comunque sottostare alla lentezza delle istituzioni quando si tratta di legiferare. Non certo solo in Italia.