Poco più di un mese fa Sony e Toshiba avevano ufficializzato di essere in trattativa per cedere alla prima la divisione sensori della seconda, includendo nell'accordo anche il moderno impianto di produzione di semiconduttori che Toshiba aveva costruito a Oita nel 2004. Ora arriva l'annuncio ufficiale della chiusura positiva delle trattative. Gli asset diventano così proprietà di Sony Semiconductor Corporation la sussidiaria che Sony ha creato per scorporare dal ramo principale dell'azienda la divisione che si occupa della produzione di sensori, una delle business unit che negli ultimi anni ha fatto segnare il maggiore tasso di crescita.
La cessione dovrebbe essere portata a termine entro il 31 marzo 2016, data di chiusura dell'anno fiscale. La fabbrica sarà utilizzata da Sony per la fabbricazione di sensori CMOS, portando così a un'aumentata capacità produttiva, necessaria per fronteggiare la crescente domanda dei suoi prodotti, caratterizzati da grande successo sul mercato. Sony proporrà alla forza lavoro (circa 1100 impiegati) di passare alla nuova società, comprendendo non solo gli operai della fabbrica, ma anche quelli che in Toshiba si occupavano della progettazione di sensori CMOS, acquisendo così, oltre alla capacità produttiva, anche importanti competenze.
La fabbrica prima si occupava anche della produzione di memory controller per Toshiba: nel comunicato stampa precedente si parlava di trattative per continuare a fornire a Toshiba i prodotti dell'impianto come cliente, mentre nel nuovo comunicato non si fa menzione della cosa. Il valore dell'operazione si aggira sui 19 miliardi di yen, circa 155 milioni di dollari, con uno sconto di circa 10 milioni di dollari rispetto alla valutazione iniziale. Per Toshiba si tratta di un'iniezione di liquidità per fare fronte alle difficoltà seguite allo scandalo finanziario venuto alla luce negli scorsi mesi.