Settore decisamente di nicchia, ma in grado di catalizzare l'attenzione del pubblico con grande disinvoltura, quello delle cosiddette gigapixel camera è infatti un segmento composto perlopiù da prototipi ed esemplari più unici che rari. È cosa nota che il metodo ad oggi più conveniente per ottenere immagini dalle dimensioni superiori a quelle che potrebbe offrire un qualsiasi sensore fotografico è quello di catturare più immagini per poi assemblare in unico scatto.
Tecnica esistente sostanzialmente da sempre ed esplosa con l'avvento delle tecnologie digitali, l'unione di molteplici scatti al fine di creare un'unica immagine avviene molto spesso tramite un unico sensore e poco importa in questo senso la distinzione tra fotocamere progettate per ruotare sul proprio asse automaticamente al momento dello scatto e gli automatismi per catturare panoramiche offerti ormai da qualsiasi smartphone.
Gli sviluppatori di Aqueti, questo il nome dell'azienda americana che ha progettato la fotocamera in questione, hanno tuttavia pensato di munire Aware 2, la loro ultima creazione in fatto di gigapixel camera, di ben 160 sensori capaci di catturare 14 megapixel ciascuno in maniera tale da ovviare alle classiche problematiche che contraddistinguono le fotocamere panoramiche. La possibilità di catturare l'intera inquadratura nel medesimo istante tramite diversi sensori consente infatti di riprendere scene nelle quali i soggetti possono spostarsi, limite invalicabile delle altre tecniche di ripresa panoramica. Avevamo già parlato della prima versione di Aware 2, ai tempi formata da 98 sensori a raggiungere una risoluzione totale di 960 megapixel.
Aware 2 è in attesa di essere lanciata sul mercato (si fa per dire), ed allo stato attuale di prototipo genera immagini dalle dimensioni di 55.000x18.000 pixel. Il progetto è in cerca di fondi e la casa ha optato per il solito Kickstarter come vetrina verso il mondo, e per un tour on the road in diverse cittadine americane nelle quali mostrare al pubblico il prototipo della fotocamera.