Ecco gli scatti realizzati con l’ultimo rullino Kodachrome prodotto: firmati McCurry

Ecco gli scatti realizzati con l’ultimo rullino Kodachrome prodotto: firmati McCurry

di Michele Tarantini, pubblicata il

“Steve McCurry ha pubblicato le fotografie realizzate nel 2009 con l’ultimo rullino di Kodachrome regalatogli da Eastman Kodak”


Commenti (21)

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Commento # 11 di: paolozac pubblicato il 11 Febbraio 2013, 22:11
Vedendo le foto di McCurry non posso che constatare che è un fuoriclasse, da una pista a tutte le foto del SWPA di quest'anno.
Sia con la pellicola che con la digitale riuscirebbe ad esprimere il suo stile.
Commento # 12 di: lucap68 pubblicato il 12 Febbraio 2013, 01:29
La fotocamera, così come il supporto dell'immagine, sono puri mezzi, e come tali ininfluenti - entro limiti che non discuto qui - sul messaggio che devono veicolare, cambiando solo il procedimento, con la scelta che sarà dettata di volta in volta dalla personale inclinazione, dal talento, dalla disposizione d'animo e dalla condizione economica.
Ma l’analogico, a mio parere, presenta dei vantaggi.
Obbliga a riflettere prima, sia sullo scatto, che sulla composizione, e di conseguenza educa alla previsualizzazione e al colpo d'occhio, fondamentali nella fotografia di ogni tipo.
Non esisterebbe Cartier Bresson, per citarne uno.
Costringe ad educarsi all'immagine, sfogliando qualche libro di fotografia, sia tecnico che artistico, per evitare scarti, nel caso della pellicola, costosi – ricordate il 3 su 36?
Non permette - troppo facilmente - all'incapace di credersi un artista, e gli impedisce di mostrare al mondo, aprendo il suo sito dal nome improbabilmente professionale o esotico o entrambi, o il bloggetto flickeriano, le sue porcherie senza la minima qualità, che gridano vendetta al cospetto di dyo e dei soggetti ritratti.
La semplicità apportata dal digitale incrementa il sempre esistito scatto ignorante, trash, inutile, noioso, spocchioso, perché complice il cattivo gusto - comunque più diffuso di quello buono - disincentiva lo studio alla base di una buona foto.
L'arte come riproduzione di un emozione intendibile intraculturalmente, se non addirittura universalmente, non è democratica - checché ne dicesse Wharol - e quindi nessuno ha il diritto di inondarmi di bruttezza in nome del diritto all’espressione.
E purtroppo, dove guardi guardi, non riesci ad evitare di esserne inondato.
Commento # 13 di: angelot pubblicato il 12 Febbraio 2013, 07:07
Il mezzo conta poco; molto più importante è avere occhio, idee, creatività, tecnica ed esperienza: se hai tutto questo, puoi fare foto interessanti anche con una macchinetta economica, analogica o digitale che sia; se invece non le hai, non c'è macchina sofisticata, analogica o digitale che sia, che possa farti sfornare delle foto degne d'essere guardate.
Commento # 14 di: Eress pubblicato il 12 Febbraio 2013, 08:38
Originariamente inviato da: angelot
Il mezzo conta poco; molto più importante è avere occhio, idee, creatività, tecnica ed esperienza: se hai tutto questo, puoi fare foto interessanti anche con una macchinetta economica, analogica o digitale che sia; se invece non le hai, non c'è macchina sofisticata, analogica o digitale che sia, che possa farti sfornare delle foto degne d'essere guardate.

Condivido, anche se alla fine una macchina o una pellicola migliore, aggiunte alla bravura del fotografo, fanno una certa differenza
Commento # 15 di: AleLinuxBSD pubblicato il 12 Febbraio 2013, 09:20
Francamente a me l'unica cosa che preoccupa è quale fine farà il patrimonio di Kodak, in termini di pellicole e carta fotografica.
Basta guardare gli aumenti sensazionali dei prezzi sulle stampe fatte da tutti i produttori rimasti ...
Detto in altri termini l'assenza di concorrenza fà molto male all'utente finale ed il titolo dell'articolo potrebbe divenire lo spunto per fare considerazioni a tutto tondo.
Commento # 16 di: aoaces pubblicato il 12 Febbraio 2013, 13:30
Originariamente inviato da: lucap68
La fotocamera, così come il supporto dell'immagine, sono puri mezzi, e come tali ininfluenti - entro limiti che non discuto qui - sul messaggio che devono veicolare, cambiando solo il procedimento, con la scelta che sarà dettata di volta in volta dalla personale inclinazione, dal talento, dalla disposizione d'animo e dalla condizione economica.
Ma l’analogico, a mio parere, presenta dei vantaggi.
Obbliga a riflettere prima, sia sullo scatto, che sulla composizione, e di conseguenza educa alla previsualizzazione e al colpo d'occhio, fondamentali nella fotografia di ogni tipo.

Non esisterebbe Cartier Bresson, per citarne uno.
Costringe ad educarsi all'immagine, sfogliando qualche libro di fotografia, sia tecnico che artistico, per evitare scarti, nel caso della pellicola, costosi – ricordate il 3 su 36?
Non permette - troppo facilmente - all'incapace di credersi un artista, e gli impedisce di mostrare al mondo, aprendo il suo sito dal nome improbabilmente professionale o esotico o entrambi, o il bloggetto flickeriano, le sue porcherie senza la minima qualità, che gridano vendetta al cospetto di dyo e dei soggetti ritratti.
La semplicità apportata dal digitale incrementa il sempre esistito scatto ignorante, trash, inutile, noioso, spocchioso, perché complice il cattivo gusto - comunque più diffuso di quello buono - disincentiva lo studio alla base di una buona foto.
L'arte come riproduzione di un emozione intendibile intraculturalmente, se non addirittura universalmente, non è democratica - checché ne dicesse Wharol - e quindi nessuno ha il diritto di inondarmi di bruttezza in nome del diritto all’espressione.
E purtroppo, dove guardi guardi, non riesci ad evitare di esserne inondato.


Guarda che questo approccio lo devi avere anche con il digitale.
Non è che con il digitale si scatta a capoccia.
I fondamentali della fotografia si applicano sia per l'anaglogico che per il digitale.
Volete fare delle buone foto e che hanno una certa personalità/esclusività? Allora non date troppo peso a tutti questi stereotopi che non fanno altro che offuscarvi la mente e le idee.
Trovate invece un Vostro stile, scattate e fatevi riconoscere per questo.
Commento # 17 di: aoaces pubblicato il 12 Febbraio 2013, 13:32
Originariamente inviato da: fankilo
Non sono un fun di Mc Curry ma....wow ragazzi. Tutti i premi che ha preso se li e' meritati. Trovo abbia una incredibile capacita' comunicativa.
Cmq non pensiate che questi scatti siano usciti così come li vedete direttamente da quella pelliccola.
Dietro ogni fotografo c'e' sempre un ottimo laboratorio....digitale o analogico che sia :-)


Su questo non ci piove proprio, nel senso che è proprio come dici tu!
Commento # 18 di: aoaces pubblicato il 12 Febbraio 2013, 13:34
Originariamente inviato da: Eress
Non credo che il realismo, l'interpretazione del fotografo, la profondità, luci, ombre e i colori dei rullini chimici verranno mai eguagliati dal digitale.


Ci sono un'infinità di esempi/foto che possono smentire quanto affermi.
Commento # 19 di: demon77 pubblicato il 12 Febbraio 2013, 13:50
Originariamente inviato da: Eress
Non c'è nulla di stereotipato nè di nostalgico in campo artistico, è tutto molto soggettivo, evidentemnte i tuoi occhi vedono diversamente dai miei e i nostri diversamente da altri.


In campo artistico si.
Ma qui parliamo di qualità oggettiva e misurabile di uno scatto a pellicola rispetto ad uno scatto identico su sensore digitale.

E non ci sono proprio paragoni. Nemmeno alla lontana.
poi se uno vuole può fare lo scatto col digitale e peggiorarne la qualità oggetiva con appositi filtri che rendano l'effetto pellicola.
Commento # 20 di: iozizou pubblicato il 12 Febbraio 2013, 13:57
Da profano, non capisco quale sia il messaggio: se io usassi macchina+pellicola utilizzate da McCurry, e lui usasse la mia digitale da 100€, credete che le mie foto sarebbero più espressive delle sue?
Credete che quelle foto, analogiche digitalizzate, non abbiano subito un processo di postproduzione?
Mah...
Se poi si parla di qualità, non credo che, parlando di foto artistiche, possa essere un parametro da dover tenere così in considerazione (appurato che la qualità delle digitali non è che sia fuffa).

Prendete una buona digitale professionale, spaccate lo schermo, e girate con una scheda di memoria da 1 giga.
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