Ci sono molti motivi per cui le fotocamere non possono registrare video della lunghezza maggiore di 30 minuti e si devono fermare a 29:59. Un motivo è prettamente doganale: se superassero questo limite dovrebbero rientrare nella categoria merceologica delle videocamere, che hanno oneri doganali maggiori del 5,4% in molti Paesi, compresi quelli europei.
In questo ambito le cose potrebbero però cambiare, anche se con tempi non rapidissimi. Il WTO, World Trade Organisation, ha avviato le discussioni per allargare il numero di prodotti coperti dall'Information Technology Agreement (ITA) , un accordo in vigore dal 1996 che ha azzerato i dazi doganali su un ampio numero di prodotti tencologici, per favorirne il commercio.
Se anche le videocamere fossere incluse nell'elenco verrebe a cadere la differenza di trattamento doganale tra esse e le fotocamere e non ci sarebbe nessuna ragione 'monetaria' per mantenere il limite di 30 minuti. Il WTO è però un organismo dalle dimensioni pachidermiche e anche piccoli passi richiedono molto tempo e tanta burocrazia, la svolta potrebbe quindi non essere dietro l'angolo.
Rimarrebbero poi alcune limitazioni tecniche: ad esempio le fotocamere che utilizzano file system FAT32 devono comunque fronteggiare la dimensione massima dei singoli file posta a 4GB e inoltre diversi produttori limitano la durata massima delle clip video per evitare che i sensori vadano incontro a fenomeni di eccessivo riscaldamento.