Una delle caratteristiche che rende reflex e mirrorless con sensori di grandi dimensioni ancora impareggiabili da compatte e telefonini è la capacità di creare uno sfocato molto evidente e piacevole, in grado di isolare il soggetto dallo sfondo e di guidare l'occhio dell'osservatore esattamente laddove il fotografo ha deciso dovesse posarsi. Per ottenenere l'effetto è necessario avere un sensore di grandi dimensioni e un'ottica ad ampia apertura, spesso grossa e pesante.
Lens Blur è una nuova modalità che Google ha inserito nella sua Google Camera app e che, creando una vera e propria mappa della profondità, riesce a simulare in modo efficace lo sfocato, anche in modo dinamico e regolabile in fase di visualizzazione. Mentre si sta guardando una foto è possibile toccare il soggetto che si vuole mettere a fuoco e regolare la quantità dello sfocato agendo sul comando a scorrimento, vedendo l'immagine renderizzata in tempo reale.
Il rovescio della medaglia è però che la cattura della mappa della profondità non avviene con una foto singola, ma con una raffica durante la quale si muove il telefono per catturare molte immagini ognuna con inquadratura leggermente diversa. Come avviene per le foto panoramiche e per gli HDR multiscatto, la tecnica si può applicare con successo solo alle foto con soggetti statici, mentre oggetti in movimento all'interno dell'inquadratura potrebbero portare a scie o immagini fantasma.
Il blog di Google Research offre a chi volesse la spiegazione tecnica di come gli algoritmi di Structure-from-Motion (SfM) e di Multi-View Stereo (MVS) permettono di risalire alla posizione degli oggetti nello spazio. Il post si conclude augurando buon bokeh a tutti.