Google oggi rende omaggio nel suo doodle a Louis-Jacques-Mandé Daguerre, nato il 18 novembre 1787 e inventore del processo fotografico che da lui ha preso il nome: il dagherrotipo.
Siamo nella prima metà dell'Ottocento e la fotografia è ben lungi dall'essere quel fenomeno di massa che conosciamo oggi: siamo proprio agli albori di questa nuova arte, in quel periodo in cui gli artisti dovevano essere per forza anche chimici e la sperimentazione faceva parte dello stesso processo creativo.
L'invezione venne resa pubblica nel 1839 ed è una tecnica che produce immagini uniche, non riproducibili, a differenza dei procedimenti che hanno reso poi la fotografia un fenomeno di massa. Il dagherrotipo utilizza nella sua prima declinazione come supporto sensibile una lastra di rame ricoperta d'argento, resa sensibile alla luce dall'esposizione ai vapori di iodio. La sensibilizzazione richiede l'utilizzo della lasta entro un'ora dalla preparazione e richiede poi esposizioni di diversi minuti. A questi tempi 'stare in posa' non era quindi un'impresa facile.
Lo sviluppo passa attraverso l'esposizione a vapori di mercurio e il fissaggio tramite tiosolfato di sodio. Il risultato sono immagini monocromatiche molto soggette alle ingiurie del tempo, a causa dell'annerimento dell'argento, ragione per cui (anche per la fragilità della lastra finiti i trattamenti) i dagherrotipi vengono conservati sotto vetro.
Si tratta di una tappa fondamentale per la storia della fotografia, ci uniamo quindi molto volentieri all'omaggio che Google rende a Daguerre.