Si vede spesso, in giro per l'Italia, un utilizzo un po' sbarazzino dei droni. Mi è capitato personalmente più volte di essere in località turistiche e vedere passare esattamente sopra la mia testa droni attivi in riprese aeree, senza che fossero state prese le dovute precauzioni del caso. In molti di questi casi era alla guida c'è chiaramente un pilota amatoriale ignaro delle regole di utilizzo di questo tipo di apparecchi.
Fermati 14 droni non autorizzati: scattati i sequestri del mezzo
È successo anche lo scorso weekend al Gran Premio di Formula 1 di Imola: a riportare la notizia è il portale D-Flight. Lo ricordiamo d-flight S.p.A. è una società del Gruppo ENAV, la società italiana responsabile della gestione e controllo del traffico aereo civile in Italia. d-flight offre servizi per la gestione del traffico aereo a bassa quota di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) e di tutte le altre tipologie di aeromobili che rientrano nella categoria unmanned aerial vehicles (UAV).
In occasione del Gran Premio a Imola, nei giorni dal 22 al 24 aprile D-Flight ha messo a disposizione dell’organizzazione il suo sistema di tracciamento e monitoraggio droni. Il sistema è stato in grado di monitorare il traffico dei piccoli velivoli sull’intera area dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, per prevenire quelle che il d-flight ha definito "Possibili incursioni di mezzi a pilotaggio remoto". Nei giorni del GP di F1 era stata, infatti, prevista una No Fly Zone istituita ad hoc da ENAC, l’Ente dell’Aviazione Civile in Italia.
Non solo ben 14 piloti non hanno rispettato il divieto, ma alcuni hanno portato i propri droni a un'altezza maggiore dei 120 metri massimi previsti dalla normativa vigente. Per alcuni di questi voli non autorizzati e fuori norma, le forze dell’ordine sono intervenute sul posto, fermando il pilota, la cui posizione era stata rilevata sempre grazie a D-Flight, sequestrando il mezzo.
Il sistema, composto da antenne e apparati vari, è stato in grado di rilevare informazioni di più droni intercettati: marca e modello, numero di serie, nome del proprietario, posizione del pilota con relative coordinate di decollo, rotta di volo, posizione, direzione, altitudine e velocità, sfruttando proprio i dati di registrazione dei velivoli sulla piattaforma. Lo ricordiamo, la registrazione su D-Flight è obbligatoria per un'ampia gamma di droni.
Installato nella sala Gestione Ordine e Sicurezza presidiata da un comando interforze sotto il coordinamento della Questura di Bologna, il sistema è stato utilizzato sotto la supervisione tecnica di Cristiano Baldoni, Head of Business System Integration di D-Flight.
È importante volare secondo le regole
In realtà sarebbe bastato ai piloti un semplice controllo sull'app di D-Flight per essere consapevoli della zona rossa No-Fly in occasione del Gran Premio ed evitare così di alzare in volo il proprio drone, mettendo a rischio i presenti e vedendosi sanzionare con il ritiro del mezzo.