Gli ultimi due anni sotto la guida di Perry Oosting sono stati molto importanti per Hasselblad, un marchio che alla fine del 2014 sembrava aver perso la rotta, facendo parlare di sé più per delle fotocamere molto kitsch nate dall'aggiunta di materiali esotici a delle Sony che per altro. La notizia ora arriva abbastanza inaspettata, ma Oosting ha deciso di lasciare la posizione di CEO della compagnia per tornare a sedere 'semplicemente' nel consiglio di aaministrazione del marchio svedese, lasciando ad interim il posto di comando a Paul Bram, che attualmente sedeva nel consiglio consultivo.
Con Oosting alla guida Hasselblad si è rimessa in carreggiata ed era quello che gli era stato richiesto: dare stabilità alla compagnia, far ripartire la crescita e gettare le basi per i futuri sviluppi tecnologici. Oosting ha centrato tutti gli obiettivi e a due anni di distanza Hasselblad ha una ammiraglia, Hasselblad H6D declinata in due versioni da 50 e 100 megapixel, e un progetto molto innovativo, la mirrorless medio formato X1D, che pur con qualche difficoltà di produzione è già sold-out nei preorder. Il tutto con alla base una scheda elettronica completamente rinnovata e che potrà essere il fondamento anche per i futuri sviluppi.
Fondamentale in questo periodo di transizione per Hasselblad è stato l'ingresso dei cinesi del colosso dei droni DJI tra gli azionisti nell'ottobre 2015. DJI ha poi deciso recentemente di assumere il controllo completo del marchio svedese diventando azionista di maggioranza secondo quanto riportato circa due settimane fa. Proprio in quell'occasione la domanda che tutti si erano posti era quella relativa al futuro di Oosting: la risposta è arrivata adesso e sembra dire che il passaggio nelle mani dei cinesi possa essere più impattante di quanto alcuni avessero previsto.
Sarà interessante vedere se Perry Oosting deciderà di buttarsi in qualche nuova avventura, dopo aver deciso in modo positivo il destino di due marchi come Vertu e Hasselblad.