Sappiamo che il Coronavirus (più precisamente SARS-CoV-2 o in precedenza 2019-nCoV) continua a essere un problema a livello globale. Tutti gli aiuti sono quindi benvenuti sia a livello umano che sanitario ma ovviamente anche tecnologico. Uno di questi ultimi arriva dai droni DJI utilizzati in Cina.
La società cinese ha dichiarato come i droni DJI siano stati scelti per la disinfezione degli spazi pubblici (insieme ad altri sistemi). DJI ha inoltre destinato (dal 4 Febbraio 2020) circa 1,5 milioni di dollari per aiutare a contenere la diffusione del Coronavirus SARS-CoV-2.
I droni DJI aiutano a combattere il
Coronavirus SARS-CoV-2
Per svolgere questo importante compito è stata impiegata la serie di droni DJI Agras pensata per l'irrorazione agricola (come intuibile dal nome). Grazie alla possibilità di spostarsi in zone inaccessibili per i sistemi su ruote e permettendo di coprire più zone rispetto agli esseri umani (oltre a ridurre il rischio per gli operatori), i droni sono un tassello importante.
I droni DJI Agras sono stati testati per cercare di capire come agire correttamente per la disinfezione e utilizzano disinfettanti a base di cloro o alcol etilico. Sono stati anche create delle linee guida ad hoc dosare il quantitativo di disinfettante da impiegare e di quali zone interessarsi.
Secondo i dati diffusi da DJI, sono stati coperti oltre 3 milioni di metri quadrati a Shenzhen (e altre città e aree impiegheranno questo metodo in futuro) mentre la superficie complessiva è pari a 600 milioni di metri quadrati.
I droni DJI sono stati anche impiegati per diffondere messaggi tramite altoparlanti e manifesti. Si stanno inoltre pensando a metodi di consegna di cibi e altri generi di prima necessità tramite droni per evitare contatti umani.